Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Stefano Borghesi
In Olanda lo chiamano “The Spicy Chef”: è Soenil Bahadoer del ristorante De Lindehof
Cresciuto in Suriname in una famiglia Hindu e trasferitosi nelle terre care a Vincent Van Gogh a due passi da Eindhoven, nell’affascinante paesino di Nuenen, Soenil Bahadoer è uno dei campioni della cucina olandese e uno dei migliori esponenti del Brabante, nell’anno in cui questa area geografica è Regione Europea del food, come lo è stata l’anno scorso East Lombardy in Italia. Qui Soenil lo chiamano “Spicy chef”, non a caso, vista la passione per tutto ciò che è speziato e per la sua cucina con un notevole sprint al palato, ma il consiglio di spingersi fino a Nuenen non è rivolto solo agli appassionati di questo genere di cucina.
In realtà il suo ristorante De Lindehof, oltre ad essere un delizioso angolo di pace e tranquillità, offre piatti di livello altissimo (Soenil ha due stelle Michelin…), e soprattutto permette di muoversi con curiosità all’interno di uno spazio non facile da incontrare una volta messe le gambe sotto il tavolo, quello della cucina con un cuore etnico, con una testa in grado di unire buon senso occidentale in quanto a tecnica (la Francia è a un tiro di schioppo, e si vede…) e intuizioni fusion; e infine braccia di talento, che sanno muoversi con misura e tocchi aggraziati creando piccoli capolavori.
Già a partire dagli amuse bouche, dove si percepisce la fortissima impronta indiana della cucina di Soenil, con le Patate dolci che incontrano la spuma di red curry, il Masala Vada con la miscela di spezie Vadouvan, i Samosa alla papaya con pollo confit e salsa di soia del Suriname, e la Pita con agnello stufato e crema tandoori, per intenderci. Cui fanno seguito incroci di sapori esotici tra il dolce e l’amaro, senza mai eccessi al palato, di grande equilibrio e di assoluta perfezione interpretativa.
Mai una sbavatura o un piatto che va a condizionare il percorso degustativo. La cremosità e la naturale dolcezza del primo piatto rivela subito la statura del menu, con il Granchio in remoulade accompagnato al cocco, e il cremoso di gamberetti con gelato alle cozze. A seguire arrivano la Rana pescatrice con il maialino laccato alla Cantonese, la crocchetta di baccalà e la salsa indiana karhi (a base ceci e yogurt). E come dolce la straordinaria Tom Ka Kai, dal nome della celebre zuppa thai al cocco. Qui Soenil la prepara come una mousse, insieme al gelato al lemongrass, con una marmellata al pepe rosso, una meringa al curry, la pelle del pollo e una vinaigrette di zenzero del Laos in accompagnamento. Anche quando esce la Francia, con il Piccione di Bresse o il Foie Gras c’è sempre modo di passare attraverso una sliding door dei sapori inaspettata e che conduce verso lidi molto più lontani.
E a coccolare gli ospiti nella piccola sala del ristorante, appena rinnovata e con nuove opere d’arte alle pareti, ci pensa il frizzante sommelier Edgaras Razminas, un giovane lituano cui piace interagire con l’ospite e che ama presenta una carta di etichetta di assoluto pregio. Grandi nomi come Solaia, Latour con scelte francesi e italiani cui si aggiungono belle sorprese da altri territori. Lasciatevi consigliare. E una volta usciti da de Lindehof girate l’angolo e andate a osservare da vicino la piccola chiesetta immortalata da Van Gogh in uno dei suoi più famosi dipinti.
De Lindehof
Beekstraat, 1
Nuenen – Olanda
Tel. +31.402837336