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Testo di Luca Martinelli
Foto cortesia di The Jigger Society
Il 24 ottobre è stata presentata al pubblico The Jigger Society, un progetto di Jigger spiriti e cucina a Reggio Emilia e Alessandro Medici, quinta generazione della cantina Medici Ermete
Il gin del dottore fa bene: ha un bel colore vivo, paglierino, che è il frutto del tipo di infusione scelta da The Jigger Society. Una nuova realtà imprenditoriale nata a Reggio Emilia per selezionare e produrre spirits valorizzando le competenze di due aziende diverse ma complementari: Medici Ermete – che dal 1890 produce Lambrusco lungo la via Emilia – e Jigger spiriti e cucina, un gruppo nato nel 2015 che oggi conta tre cocktail bar in città e a uno ad Albinea. “Il nostro gin è un cold compound” racconta Samuele Campanini, 35 anni, il più giovane tra i soci di Jigger spiriti e cucina e brand ambassador del nuovo progetto. Cold compound significa “che non c’è la seconda distillazione, che dopo l’infusione il gin è leggermente filtrato e poi imbottigliato, garantendo così un profilo aromatico marcato. Può essere interessante anche da bere liscio nel dopocena, con ghiaccio”, proprio come l’ho assaggiato io. Questo gin, il cui nome è JinQ, è figlio di botaniche che provengono principalmente dall’Emilia-Romagna: ginepro, coriandolo, menta, salvia, lavanda, finocchio; poi ci sono bergamotto, limone e arancia, dal Sud Italia.
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A bussare alla porta di Cook_inc. per presentare The Jigger Society è stato Alessandro Medici, un giovane imprenditore che oggi rappresenta la quinta generazione della famiglia che guida la cantina Medici Ermete. Dopo aver frequentato l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è tornato a casa portando con sé un profilo da gastronomo e la voglia di sperimentare. L’obiettivo della nuova società rimane quello del fondatore Remigio Medici, proprietario di tre osterie di successo che decise di fondare una cantina per valorizzare i vigneti di famiglia, ubicati fra la via Emilia e le prime colline della valle dell’Enza. “Portare lo Spirito Emiliano nel mondo tramite la realizzazione di prodotti moderni fortemente legati al territorio. Il valore aggiunto di The Jigger Society è l’impegno costante nella ricerca e nel mantenimento di questo standard di eccellenza, produrre e selezionare prodotti sempre nuovi e di nicchia. Al centro della visione ci sono: il territorio, internazionalizzazione, sostenibilità, innovazione, ricerca e il capitale umano” spiegano i soci.
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Samuele Campanini racconta che “il progetto è nato come una unione tra due grandi realtà imprenditoriali del territorio reggiano, Jigger, che è un ristorante e cocktail bar (nel 2016 è stato premiato ai Barawards come miglior cocktail bar d’Italia) e Medici Ermete: siamo realtà simili, perché puntiamo a prodotti territoriali, pur consapevoli dell’importanza di un’atmosfera cosmopolita al bar, o di un mercato internazionale ben sviluppato, legato all’export di vino per la cantina. Puntando a dialogare con i giovani, abbiamo prima di tutto immaginato di produrre un vermouth nostro, con uve prodotte da Medici Ermete, distribuito in Italia e all’estero. È prodotto da uve 100% di Lambrusco Salamino con alcol infuso in botaniche legate al territorio reggiano” spiega Campanini. Quindi menta, lavanda, salvia, bilanciati da profumo caldo di camomilla, cacao e vaniglia, oltre alla botanica principale che è l’artemisia, di origine italiana. Si chiama Esule ed è un Vermouth di Torino, disciplinare che impone l’uso per almeno il 75% di vino italiano. In questo caso, però, è stato concesso a The Jigger Society di scrivere in etichetta che è un monovitigno, grazie alla partnership con l’azienda Medici Ermete.
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“Si tratta di un vermouth iper versatile – continua Samuele da bar tender – da usare in tante situazioni: Americano, Negroni, Manhattan”. A me è piaciuto assaggiarlo liscio, ma presto mi lascerò tentare dal miscelare le due ricette che Samuele ha condiviso con me e con voi lettori. La prima è quella del Negroni Emilia, che si fa mischiando 30ml di Gin con 30 ml Vermouth e aggiungendo 30 ml di Campari. Il secondo si chiama Amarcord (omaggio alla Romagna, contrazione dei vocaboli che in dialetto significano “io mi ricordo”, parola che non esisteva in italiano fino a cinquant’anni fa, fino al mirabile film di Federico Fellini scritto con Tonino Guerra): 45 ml di Vermouth, 45 ml di Lambrusco Concerto di Medici Ermete e un top (nel gergo: la bevanda sodata da versare fino a colmare il bicchiere) di Cedrata, una sorta di spritz.
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Alla qualità assoluta dei due prodotti s’accompagna la bellezza delle due bottiglie. “Abbiamo scelto di usare contenitore ed etichette per parlare di personaggi noti a livello internazionale che hanno avuto a che fare con Reggio” sintetizza Samuele. Il Vermouth è così dedicato a Giuditta Sidoli, patriota italiana del periodo del risorgimento, nata a Milano ma trasferitasi in giovane età a Reggio Emilia e divenuta in breve tempo una figura importante della storia cittadina (fu lei a consegnare il primo Tricolore Italiano). Esule per diverso tempo a causa del suo carattere anticonformista, vive gli ultimi anni a Torino dove organizza salotti di dibattito politico. Compagna di lotte e di vita di Giuseppe Mazzini, sono divenute famose le lettere d’amore che i due si scambiavano e nel retro etichetta è riportata una di queste in cui Giuditta racconta la nuova bevanda nata dall’incontro tra il vino Lambrusco di Reggio Emilia e il Vermouth della tradizione di Torino. Ha vissuto a Reggio, per poi essere esiliata in vari posti, ultimo dei quali Torino. Compagna di Mazzini, di lotte e di vita, sono famose le loro lettere. In retro-etichetta c’è una sua lettera a Mazzini, in cui spiega il prodotto che “corrobora la libertà e l’anticonformismo”.
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Nel caso del gin, invece, l’illustrazione è ispirata a un medico italiano di qualche secolo fa, Cesare Lombroso, personaggio caro a Reggio Emilia a cui è dedicato in città un famoso padiglione dell’università. “Secondo le sue teorie, l’origine del comportamento criminale stava nelle caratteristiche anatomiche del criminale stesso, nei suoi lineamenti e nelle
espressioni del volto. Inoltre, nei suoi scritti sulle malattie mentali e sui problemi dell’anima trattava di un elisir capace di lenire le pene della mente” scrivono quelli di The Jigger Socity, presentando JinQ. È così che Lombroso diventa il Dottor Q, con la Q nel nome, la testa quadra rappresentata nell’etichetta su una bottiglia quadrata vuole essere la versione reggiana di Lombroso. “Il nostro gin è il rimedio del dottore, quello che somministrava ai pazienti” conclude Samuele. The Jigger Society sta costruendo uno shop online, per l’acquisto diretto, mentre per il momento i due spirits sono distribuiti a livello nazionale e anche internazionale, grazie alla rete di Medici Ermete, presente in 70 Paesi. Per saperne di più a oggi ci sono tre account Instagram @jigger_re, @esule_vermouth, @jinq_old_tom
The Jigger Society
via San Carlo 10\A
42121 Reggio Emilia (RE)
www.jiggerspiritiecucina.it