Testo di Tania Mauri
Foto di Alberto Blasetti
Il fratello piccolo del più famoso ristorante Imago propone una cucina del territorio che non ti aspetti
L’Hassler è un hotel di charme caratterizzato nei minimi dettagli dalle cure che la famiglia Wirth, nel corso di circa un secolo, gli ha dedicato. Meta del jet set internazionale si affaccia in cima a uno dei luoghi iconici della città eterna, la scalinata di Piazza di Spagna. Al sesto piano si trova il ristorante stellato Imago ma pochi sanno che al piano terra c’è il Salone Eva, un accogliente salotto dove sembra di tornare indietro nel tempo. Grandi specchi alle pareti, divanetti e sedie damascate, ricchi drappeggi alle finestre, l’oro sugli arredi barocchi e i tappeti che scivolano silenziosi sotto i passi dei camerieri che si muovono sinuosi accolgono chi si affaccia su questo ristorante poco noto ai più.
Ristorante e cocktail bar propone una cucina italiana di territorio con piatti della tradizione romana e partenopea, contaminazione questa dovuta alle origini dello chef Marcello Romano, campano di nascita ma romano di adozione, qui all’Hassler da 20 anni. Marcello, durante gli anni di studio all’alberghiero, si divide tra scuola, lavoro pomeridiano nei ristoranti, stagioni estive in Sardegna e invernali a Courmayeur fino alla leva militare. Durante questo periodo, negli unici 15 giorni di licenza, decide di andare a fare volontariato in una mensa per disabili insieme alla sua fidanzata. “Per me quelle due settimane – ci racconta – sono state il segno definitivo che la mia vita sarebbe stata in cucina. Mi portai dietro la mia fidanzatina dell’epoca e le dissi che se voleva stare al mio fianco, se avessimo voluto costruire una famiglia insieme doveva sapere che la cucina per me era come una chiamata, una vocazione e che non ci sarebbero state feste comandate passate a casa o orari di lavoro d’ufficio ma tanta fatica, tante rinunce. Lei è mia moglie oggi, abbiamo tre bellissime bambine, siamo felici”. Da quell’esperienza con i disabili si avvicina al mondo dei problemi alimentari e delle intolleranze che studia per poterle applicare in cucina. Dopo uno stage nel 1996 fatto all’Hassler dal quale rimase positivamente impressionato, torna, nel 2000, per restare.
Il suo arrivo coincide con gli anni in cui Roberto E. Wirth stava dando una svolta e un cambiamento radicale alla ristorazione dell’hotel incentrando tutto sulla qualità della materia prima. Marcello sposa in pieno questo cambiamento: “quando ero piccolo – ricorda Marcello – adoravo mio nonno ma mi vergognavo del suo lavoro, era un coltivatore diretto, all’epoca pensavo fosse un lavoro di bassa categoria ma un giorno lui mi disse che non c’era nulla di cui vergognarsi perché nelle sue mani c’era il frutto autentico, pregiato che era alla base di grandi cose, di grandi cucine e grandi chef, allora capii che dietro un piatto eccezionale c’è un prodotto di qualità e mio nonno faceva proprio questo”.
A sinistra: Irresistibile fritto
Foto di Alberto Blasetti
Qui Marcello fa una cucina semplice ma curata, alla portata di tutti dove propone ricette classiche, talvolta interpretate in una chiave diversa ma ben fatte, a partire dai fritti, leggeri e fragranti, che propone con l’aperitivo fino al Crudo di gamberi con cavolfiori e agrumi, delicato e saporito allo stesso tempo. Tra i primi non mancano, per chi ama la tradizione, le Mezze maniche all’Amatriciana con pomodoro del Piennolo e piccole strisce di guanciale croccante, il Risotto alla carbonara, una disgressione fortemente voluta da Wirth, che avvolge il palato con eleganza, ma anche, per chi ama la pasta fresca, i Cappellotti di bollito con fonduta di pecorino e salsa verde. L’eccellenza delle materie prime emerge nella selezione, lavorazioni e cottura delle carni sia del Filetto di Angus con pepi, castagne e zucca che del Galletto ruspante, molto gustoso, con peperoni e polvere di olive. A chiudere in bellezza i dolci del pastry chef Marco Nuzzo come la Millefoglie di cacao e noci pecan e i Profiteroles allo zabaione, golosi e mai stucchevoli.
Foto di Alberto Blasetti
Un menu snello e accessibile dove tutto è ricreato per dare ai piatti della tradizione i profumi, i sapori e i colori del Mediterraneo.
Il Salone Eva, nei giorni più caldi e torridi dell’estate romana, si trasferisce nel Palm Court, un delizioso cortile interno, molto fresco e tranquillo, dotato di una grande parete verde con i suoi giardini pensili che portano refrigerio e piacevolezza agli ospiti che quasi non si accorgono più di essere in città.
P.zza Trinità dei Monti, 6
00187 Roma (RM)
Tel.: + 39 06 699340