Testo di Lodovica Bo
Foto di Domingo Communication e Lodovica Bo
Isabella Ehrmann, terza generazione femminile alle redini di Tenuta Tenaglia, allarga gli orizzonti del vino all’arte e al sociale. Dalle vigne alla città; d’altronde è la sua indole: “Vago tra la città e la campagna, mi piace questo divario”. L’idea di Isabella, supportata dalla madre Sabine, nasce dalla voglia e dalla necessità di esprimere una passione in un luogo fisico come Tenuta Tenaglia Residence, spazio creativo volto ad accogliere e ideare progetti di imprenditori del mondo dell’arte con l’obiettivo di creare network per giovani talenti e appassionati del settore. Il fil rouge? Una forte coscienza etico-sociale. Il primo progetto si concretizza con il Calendario per Aboubakar Soumahoro, autore del libro Umanità in Rivolta, sindacalista e attivista impegnato nella difesa dei diritti del lavoro e della felicità degli “invisibili”, cittadini italiani e stranieri rimasti schiacciati dalle disuguaglianze e dall’indifferenza. Si tratta di un progetto a scopo benefico i cui ricavati andranno proprio a loro, gli “invisibili” con iniziative come gli “sportelli itineranti”, luoghi di aggregazione e tutela per chi vive situazioni di precarietà).
Numerosi sono i giovani coinvolti nel calendario: dal top model Malick Bodian, alla giovane chef stellata Isabella Potì. Con la direzione artistica di Roberto Ortu, la fotografia di Riccardo Raspa e la collaborazione del designer Daniel Sansavini, ci si vuole ispirare all’erotismo e all’edonismo. Si passa quindi da Serralunga di Cerea in Monferrato a Milano: luoghi opposti, ma complementari. Lo confermano le parole di Isabella.
Qual è l’idea dietro Tenuta Tenaglia Residence?
Vuole essere uno spazio creativo. Perché bisogna fare solo vino? Perché non portare la gente in un ambiente più sano, tra la natura, dove i flussi creativi possono scorrere in maniera più sana? L’idea è quindi di portare creatività in natura. “Grazie” al Covid-19 sono riuscita a trasformare quest’idea in realtà: se non si fosse fermato il mondo non ci saremmo immaginati di fare una cosa diversa. Lo spazio è dedicato a progetti fatti con passione e a scopo benefico, perché per noi è importante che ci sia una coscienza collettiva.
Dal vino all’arte e al sociale. O forse anche il vino è arte? Quale il fil rouge?
Tutto è connesso. Il vino è arte e lavoro, perché non si può essere egoisti quando si fa vino: ci si rende conto che è la natura a decidere, sempre. Bisogna ricongiungersi ai ritmi della terra, senza forzarla. La natura ci insegna che esiste già un’estetica e l’arte in quanto tale si collega a una bellezza che oggi forse dovrebbe seguire un ritmo un po’ più naturale.
Come nasce l’idea del Calendario?
Nasce insieme a un amico, Roberto, con la voglia di creare un progetto insieme. Il Calendario 2021 vuole provocatoriamente riconnettersi all’edonismo e all’erotismo, che a loro volta si riconnettono all’idea di vigna, natura e vino. Oggi le relazioni sono mediate dalle mascherine, oggetto assai poco erotico, che fa tornare la voglia di carnalità della vita e delle passioni. Abbiamo pensato di coinvolgere molti artisti contemporanei provenienti da diverse parti d’Europa con l’idea di capovolgere e sfatare alcuni miti, come quello della sposa marocchina che scappa dal suo stesso matrimonio (raffigurato nell’ultima foto del calendario). Questo vuole essere l’inizio, vedremo poi cosa succederà!
Per acquistare il calendario: www.tenutatenaglia.it