Testo di Greta Contardo
Foto cortesia di Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano
“Bacia, lecca, morde, picca e punge” sono le parole che ispirarono Michelangelo Buonarroti detto “il Giovane” all’incontro con la Regina Bianca. Era il 1643, la Regina sfoggiava già circa quattrocento anni di dorato splendore, di banchetti signorili, di prestigiosa eleganza. Poteva già farsi vanto della menzione d’onore tra le pagine di grandissimi del calibro di Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio; e ostentare la rinomata presenza a tavola con i Signori potenti – i Medici, gli Sforza, i Visconti… – e persino con i Papi. Di quale leggendaria Regina stiamo parlando? Della Vernaccia di San Gimignano, ovviamente, l’unica Regina Bianca in una terra di Rossi.
A ricordare i fasti dell’iconico vitigno (e a sottolineare che le parole seicentesche di Michelangelo “il Giovane” sono ancora incredibilmente attuali) è Irina Strozzi – Presidente del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano – nel discorso di apertura del Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest. Appena giunto alla sua seconda edizione, l’evento ha già raggiunto la complessità e integrità desiderata, testimone di “un nuovissimo percorso di grande sfida per questa denominazione” alimentato dalla sinergia tra le aziende del Consorzio e nel tessuto del territorio. Parafrasando le parole della Presidente, quest’anno il Regina Ribelle è diventato l’Evento con la E maiuscola per la Vernaccia di San Gimignano con ben quattro giorni – dal 16 al 19 maggio – dedicati solo e soltanto a questa denominazione straordinaria; con i primi due giorni indirizzati in esclusività agli addetti al settore e i successivi due giorni rivolti al grande pubblico.
“Con questo progetto non solo la Vernaccia si erge in alto delle sue torri, ma tutta la Città di San Gimignano si tinge del colore del suo vino, l’oro, finalmente facendosi vedere al mondo non solo come la città di grande fama che conosciamo, ma presentandosi col ruolo attivo e attuale di Città del Vino a tutto tondo”, approfondisce Irina Strozzi. “Questa città oggi diventa quella che celebra la denominazione che gli è sempre appartenuta – la più antica in Toscana il cui primo documento ufficiale è del 1276 – con i suoi ottocento anni di storia sul territorio che non ci stancheremo mai di rimarcare e ricordare, perché davvero caso unico”.
L’iniziativa ha rappresentato un’occasione unica per valorizzare il vitigno simbolo di un’intera area produttiva e vinicola, promuovendo al contempo una cultura enogastronomica di eccellenza. L’appuntamento ha visto le strade della storica città animate da appassionati e stampa di settore, giunti da tutto il mondo. Nella due giorni di manifestazione aperti al pubblico, sono state circa mille le persone che hanno affollato il centro storico di San Gimignano per momenti di approfondimento, riflessione e intrattenimento. Le trentasette aziende partecipanti hanno offerto ben 6.880 assaggi, ci sono state degustazioni specializzate, laboratori di abbinamento cibo-vino con prodotti tipici toscani e attività di intrattenimento per i più piccoli.
L’importante novità di quest’anno è stata la presentazione delle nuove annate della Vernaccia di San Gimignano, per la prima volta “separata” dalle Anteprime Toscane che costellano i calendari degli addetti ai lavori nel mese di febbraio. Il 16 e il 17 maggio, la stampa italiana ed estera e gli operatori di settore hanno avuto l’opportunità di scoprire in esclusiva le nuove etichette con una moltitudine di attività volte per un incontro con la denominazione a tutto tondo a partire dal territorio e dalle persone che quel territorio lo rendono vivo.
Tutti gli occhi erano puntati chiaramente sulla debuttante annata 2023, particolarmente complessa per moltissime delle denominazioni italiane. Nonostante le difficili condizioni climatiche – con abbondanti piogge primaverili, forte caldo siccitoso estivo e il dilagarsi di gravi malattie che in queste condizioni climatiche fanno festa, in particolare la peronospera – la Vernaccia di San Gimignano ha dimostrato ancora una volta la straordinaria capacità di adattarsi al territorio con tenacia senza mettere da parte il proprio carattere. Una risolutezza che si legge persino nei numeri: nel 2023 sono stati immessi sul mercato 3.592.700 litri di Vernaccia di San Gimignano, registrando il miglior risultato di tutte le Denominazioni di Origine Controllata e Garantita di Toscana, e un incremento di oltre il 3% di bottiglie immesse nel mercato rispetto al 2022 (con 3.475.300 litri). “La scelta del periodo per la realizzazione dell’evento si è confermata giusta – afferma Irina Strozzi – apprezzata dalla stampa di settore che ha degustato le nuove annate e che ha trovato i vini in un momento espressivo favorevole”.
È sempre la Presidente a enfatizzare che il Festival non vuole essere solo un‘anteprima delle nuove annate bensì l’opportunità per celebrare “le qualità, anche ribelli, della Regina Bianca che cogliendo le sfide nel tempo e riuscendo a farle proprie continua a esprimere la propria cultura, la propria identità, il proprio territorio quale è San Gimignano rimanendo fedele a sé stessa con una proiezione decisa verso il futuro”. E così i giornalisti hanno avuto la possibilità di vivere la Vernaccia e i suoi dintorni con l’incontro con i suoi produttori direttamente nelle aziende, per toccare con mano e “calpestare” quei terreni formatisi sui depositi pliocenici marini e costituiti da sabbie gialle (tufo) e argille gialle che rendono tanto speciale ogni sorso di questo grande bianco.
Non solo vino però, perché non si può conoscere le eccellenze di San Gimignano senza far un passaggio alla Galleria Continua, la galleria di arte contemporanea internazionale nata nel 1990 con l’intento di dare continuità all’arte fortemente presente sul territorio e con il desiderio di farlo distante dai principali centri d’arte moderna italiani. Ora la Galleria Continua conta ben 8 sedi in tutto il mondo e continua a intercettare le tendenze internazionali e alimenta progetti visionari con tanto cuore e certamente un po’ di sana follia con una forte propensione all’inconsueto, all’esplorazione culturale, all’inedito. Fino a inizio settembre gli spazi di Galleria Continua a San Gimignano, head quarter, ospitano le sensazionali opere di Ai Weiwei artista, designer, attivista, architetto e regista cinese. No spoiler, è strettamente necessaria la visita di persona. Che per altro è ottima occasione per mescolare l’utile al dilettevole, l’arte alla Vernaccia.
“Non un rosso vestito di bianco” ma un prodotto che ha tutti i connotati per durare nel tempo. Non è questa la sede per eviscerare tutti gli assaggi e definirne pregi e difetti, lasciamo alle guide specializzate l’onore e l’onere di farlo. Vi invitiamo certamente a farne uso di queste guide, per indirizzarsi secondo le proprie preferenze nel mare magnum delle differenze che territori e persone sanno imprimere in un vitigno tanto iconico quanto labile nelle sue sfumature. E tra salinità che invoca la beva, acidità confortante, note di agrumi e di fiori dei più disparati e profumati, la caratteristica che più è emersa, unanime in tutti gli assaggi, in tutte le visite in azienda, è la forza della Vernaccia di San Gimignano. La versatilità dirompente e stupefacente, estremamente sottovalutata, che la rende Regina.
E proprio per esibire la grande flessibilità della denominazione e la sinergia con la tavola in tutte le accezioni, il Consorzio ha dedicato una speciale cena di gala a quattro mani, protagonista la Vernaccia e le sue espressioni. A fare da cornice lo scenografico Chiostro di Sant’Agostino nel cuore del borgo, a metterci le mani e la passione due fiori all’occhiello di San Gimignano: i ristoranti Linfa e San Martino 26. Un menu con sorprese e azzardi ben riusciti che hanno stimolato ciascun bicchiere di Vernaccia (era a disposizione una scelta di assaggio continua tra le trentasette aziende partecipanti) con una sinergia inaspettata nelle più svariate e inconsuete sfumature di gusto. Dalla Seppia come un risotto alla pescatora di Linfa al Risotto: koji, variazione di funghi, polvere di spugnole di San Martino 26, è stata l’armonia ribelle della Regina la protagonista. Durante la serata sono stati anche presentati i piatti artistici delle edizioni 2023 e 2024 dedicati a Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest creati dalla ceramista locale Silvia Berghè, dedicati al connubio tra vino, artigianalità e gastronomia. Una novità che sarà ripetuta anche nelle edizioni a venire, dove ogni anno il piatto sarà firmato dallo chef che curerà la cena.
Le sfide del presente e del futuro dell’iconico bianco toscano sono tutte da affrontare, partendo dai cambiamenti climatici in corso fino all’accrescimento della consapevolezza del potenziale del vitigno. Quel che è certo è che la Regina Bianca è pronta alla sfida, soprattutto grazie ai suoi custodi. Come ha ben detto Irina Strozzi: “È il manifesto del Regina Ribelle a esprimere tutti gli elementi cardine e tradizionali della Vernaccia di San Gimignano, ma con un’interpretazione ed espressione contemporanea. Dalle torri stilizzate a corona che dominano, al profilo umano dai tratti di Madonna degli affreschi di questa città, al baffo a ricordare l’espressione collinare del nostro territorio, si tratta di una rappresentazione sintetizzante della Vernaccia che si declina in: sicuramente Unica, certamente Nobile ed immancabilmente Ribelle”.
La prossima edizione di Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest si terrà dal 14 al 18 maggio 2025 a San Gimignano, è un buon momento per segnarselo già sul calendario.