Testo di Cristina Ropa
Foto cortesia di SNUG The Comfort Cafè
SNUG, The Comfort Cafè è la caffetteria vegana di Ilaria Belbusti a Roma, al Villaggio Prenestino.
Dal sorriso di Ilaria traspare proprio tutto. La vitalità, la gioia, ma anche la stanchezza di chi porta con sé poche ore di sonno, molte di duro lavoro e una soddisfazione senza eguali per la bellezza finora creata. A Villaggio Prenestino, in una delle periferie più difficili di Roma, SNUG The Comfort Cafè è stato aperto ottobre 2022 (proprio come il fiore di loto emerge dal fango). È un luogo la cui atmosfera è permeata dai gesti gentili, dall’amore per la pasticceria vegana e dal rispetto per ogni forma di vita. Il sogno iniziò a prendere forma oltreoceano, quando Ilaria Belbusti, fondatrice e direttrice, volò a New York e si innamorò di quel comfort and sweet food made in USA così avvolgente.
Un viaggio che la aiutò a scoprire una nuova parte di sé, libera e autentica, uno scossone determinante per riconnetterla alle sue radici, allo scoprire quanto la differenza si possa fare anche laddove mai avresti immaginato di ritornare. SNUG è una storia che guarda al mondo per poi germogliare splendidamente nella dimensione locale, è un progetto di ri-valorizzazione di un territorio urbano difficile che mostra quanto la passione e la dedizione possano trasformare qualsiasi realtà.
Ilaria da dove nasce l’idea di creare SNUG The Comfort cafè?
Tutto è partito nel 2006 durante un mio viaggio a New York. Facendo esperienza di quanto siano confortanti e piacevoli le giganti tazze di caffè, così come le fette di torta gustate su una vecchia poltrona o i waffles del Sunday Brunch è emersa molto chiaramente la mia passione per la pasticceria americana. Nel 2008 rientrata in Italia ho fatto la prima esperienza diretta in pasticceria e ho compreso che avrei voluto diventasse la mia professione. In seguito, la mia vita ha preso altre direzioni per esigenze familiari fino a quando ho rimesso mano al progetto poco prima della pandemia: aprire una pasticceria americana in Italia che potesse offrire tutto quello che io stessa avevo vissuto negli Stati Uniti.
La scelta di aprire a Villaggio Prenestino, una delle periferie tra le più difficili di Roma, è stata molto coraggiosa. Perché proprio lì?
Dopo aver passato la mia vita a mettere più km possibili tra me e questo luogo, dove sono nata e cresciuta, con la pandemia sono stata costretta a tornare. Durante quei giorni ho pensato “Se mai nessuno inizia a coltivare la bellezza e la gentilezza nella periferia, non cambierà mai niente”. Quindi, nonostante sembrasse un suicidio conclamato, ho deciso di buttarmi e rischiare tutto. La mia famiglia vive qui dagli anni 50 e mio nonno decise di aprire un circolo di svago dove fare feste e giocare a biliardino. Lui e mio padre si sono dedicati tanto alla comunità e ora che entrambi non ci sono più sento questa eredità passare a me. Nel 1959 il circolo divenne una tabaccheria che ancora appartiene alla mia famiglia e, quando misero in vendita il bar a fianco, scoprii che anch’esso era sotto la licenza del circolo di mio nonno. La mia vena romantica è andata fuori controllo e ho deciso di aprire Snug qui.
L’idea di avere una produzione interamente vegana è frutto di una tua scelta etica?
Mentre scrivevo il primo business plan, quindi sei anni fa, mi sono resa conto della quantità esorbitante di materie prime, tra cui uova e latte, che avrei dovuto utilizzare e ho realizzato che avrebbe avuto un impatto pazzesco sull’ambiente e sugli animali che amo profondamente. Ho quindi cercato fornitori che producessero ingredienti alternativi, ma non ho trovato nessuno che potesse sostenere le quantità di cui avevo bisogno mantenendo un prezzo accessibile. Più di ogni altra cosa, non trovavo nessuno che mi potesse garantire il benessere degli animali. Ho fatto tantissima ricerca per trovare una soluzione. Sentivo tanta sofferenza e che non avevo scelta, non volevo e non potevo più provare a sostenere la mia vita a scapito di quella di qualcun altro. Quindi ho deciso che la caffetteria sarebbe stata interamente vegana, con materie prime tutte di derivazione vegetale e sostenibile.
I principi di sostenibilità li applichi anche all’interno della policy aziendale?
È difficile in questo settore rimanere nell’etica ma io ho voluto essere coerente fino in fondo, in tutto. Tre delle ragazze che lavorano con me sono giovani mamme e ho sentito ancora di più un forte senso di responsabilità nel sostenerle e quindi, nonostante mi sembri di stare in una continua roulette russa per le mille cose da gestire, voglio continuare a proteggerle e a fare impresa tutelando al massimo le persone con cui lavoro.
Come hanno reagito le persone del quartiere all’apertura di SNUG?
È incredibile perché stiamo avendo un riscontro pazzesco. È come se avessi risposto a una necessità coniugandola al mio sogno. Le persone ci incoraggiano a non mollare e sono entusiaste. Anche le mie nipotine sono rimaste molto colpite tant’è che il giorno dell’apertura mi hanno regalato un disegno con scritto: “Allora i sogni si possono realizzare”. Inoltre, mi hanno raccontato che persone rinomate nel quartiere per maleducazione e aggressività, nel mio locale salutano e sorridono. Si sta diffondendo il pensiero che la gentilezza che cerchiamo di portare ogni giorno qui sia contagiosa.
Che materie prime utilizzate in sostituzione a quelle classiche da caffetteria e quali sono le vostre portate principali?
Ho cercato di mantenere un menu semplice e di utilizzare materie prime italiane, 100% vegane e sostenibili. L’attenzione alle etichette è costante, scelgo quelle che siano leggibili e quindi con un impatto diverso. Nel menu predominano i piatti iconici della pasticceria americana, come i muffins giganti al mirtillo e al cioccolato, i banana breads, i cinnamon rolls e la Apple pie. Stessa cosa per la piccola carta che abbiamo sia per il pranzo che per il brunch. Mi vengono in mente due piatti che sono molto amati. Uno è il Reuben un panino che affonda le sue radici nella New York degli anni 30. Lo facciamo con affettato di rapa rossa, “formaggio” vegano tipo Cheddar (fatto di mais), cetriolini, crauti e una salsa Russian, una sorta di salsa rosa con l’aneto. Altro pezzo forte del menu è il panino realizzato per il 24 novembre, data in cui cade il giorno del Ringraziamento del 2022, e trae ispirazione da Friends, celebre sitcom statunitense (ideata da David Crane e Marta Kauffman). Nell’episodio nove della quinta stagione, I sei amici protagonisti della serie tv creano un panino di tre strati farciti con tacchino vegano insieme a soia e piselli. Ciò che gli dona unicità è l’aggiunta nel mezzo di una fetta di pane extra inzuppata nel sugo d’arrosto, in inglese chiamata gravy e anche mangiata con il purè. È il tipico comfort food che porta benessere a livello emotivo e che rievoca ricordi. È sicuramente una cucina avvolgente con sapori semplici, familiari, genuini. Il Soul Food, cibo per l’anima tipico del sud degli Stati Uniti e sinonimo di comfort food, è connesso alla cucina casereccia, autentica, quella tipica da pranzo della domenica dalla nonna.
I vostri progetti futuri?
Snug ha un’identità forte che si sta espandendo molto velocemente, ci sono persone che si fanno anche due ore di macchina per venire da noi. Vorrei aprire altri locali in franchising (rimanendo nel piccolo) per mantenere sostenibilità, familiarità e continuare a diffondere i nostri valori. Non mi riferisco solo quello che c’è nel piatto, ma anche all’accoglienza, alla bellezza dei rapporti che si creano anche in uno dei quartieri più difficili; con un occhio di riguardo verso il mondo femminile.
SNUG: the comfort cafè
Via del Fosso dell’Osa, 361
00132 Roma
Tel.: +39 0677206149