Fiaba e poesia sul bagnasciuga, nella “Palafitta Gourmet” di Moreno Cedroni
Testo di Lorenzo Sandano
Foto di Alberto Blasetti
“In un Paese delle Meraviglie essi giacciono,
Sognando mentre i giorni passano,
Sognando mentre le estati muoiono;
Eternamente scivolando lungo la corrente
indugiando nell’aureo bagliore…
Che cos’è la vita se non un sogno?”
Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll
Non è il sogno di una notte di mezza estate, ma un sogno a occhi aperti quello che si materializza ogni volta: volutamente naufraghi, con sguardo meravigliato rivolto al Clandestino di Portonovo. Schermati dalle spalle rocciose del Monte Conero, a picco sul Mar Adriatico. Lungo la riva di una delle più belle coste marchigiane. Ammirando l’intreccio cromatico del turchese acquatico che corteggia le spiagge bianche di ghiaia e sassi levigati. Un battaglione di citazioni e cliché, che qui trovano però giustificazione. Per provare a ritrarre un’insegna dove l’inflazionata location è davvero impareggiabile.
Aperta nel lontano 2000 (sulle note della hit di Manu Chau da cui prende il nome) questa “palafitta gourmet” aggrappata agli scogli, conserva sempre un fascino selvaggio e incantato. Anche a seguito di quella mareggiata che ne distrusse la forma originale nel 2012. E che l’ha vista risorgere più forte e luminosa che mai. Continuando a propagare vibrazioni magiche e rigeneranti allo stesso ritmo dei gorgoglii marini che ne circoscrivono la dimensione. Spiaggiati in questo angolo di paradiso, a qualsiasi ora del giornata, il ticchettio dell’orologio avanza a rilento (in barba alle frenesie del Bianconiglio). In uno spazio onirico ricamato dall’offerta dello Chef/Peter Pan Moreno Cedroni (che vi abbiamo raccontato qui). Colazioni dolci o salate per languori pre-tuffo o per spiriti balneari mattutini (provate la versione toast e pata negra).
Passando poi al pranzo in costume e infradito, a base di crudi succosi, plateau di ostriche, conserve ittiche e supersonici panini homemade (fenomenale quello con Baccalà al cubo in insalata e pil-pil di baccalà). L’ambiente si rafforza di componenti fatate, scalando placidamente dall’aperitivo al tramonto (con formule eno-gastronomiche studiate per l’occasione) fino al momento clou della cena. Con l’imporsi del manto notturno (se siete fortunelli puntellato di stelle) si accende un’atmosfera ineguagliabile, rilanciata dalla composizione di luci ideata su misura da Moreno e Mariella con il designer Davide Groppi. Preso possesso dei tavoli conficcati nella nuda sabbia, sarà solo il sound del mare ad accompagnare l’esperienza, come unica colonna sonora. Coccolati e riveriti da un servizio premuroso, in candide divise bianche. Quasi a rilanciare la poetica sospesa e pura del contesto.
Ogni anno, il menu degustazione sviluppato dallo chef e dalla sua squadra segue un tema portante. Contraddistinto dalla verve ludica, provocatoria ed evocativa che tratteggia da sempre la personalità in cucina di Cedroni & Co. Questa stagione sarà il Mediterraneo, in tutta la sua ampiezza concettuale, a disegnare un tracciato di storie, culture e sapori. Esibendo colori accessi, profumi primordiali, ingredienti autoctoni e sfumature meticce che accompagnano da sempre le radici dei popoli che ne scrutano le sponde. Noi però non possiamo scordare gli ormai signature onnipresenti in carta. Generati dalla compilation di best dishes ai quali i clienti (o il cuoco stesso) rimangono maggiormente affezionati. La morbidezza vellutata e rincuorante della Pizzetta con sgombro, pomodorini e burrata. I bocconi affettivi, iodati e pasciuti della Polentina con frutti di mare cotti e crudi in salsa al prezzemolo. Ancora quelle Capesante magistralmente “bruciacchiate”, con purea di patate emulsionata all’olio extra vergine. Dove il less is more si potenzia con i moti marini che circondano il paesaggio. Ma c’è spazio anche per qualche estratto dai degustazione dei menu passati: vedi l’acuto tuonante di Thor (Menu Vichinghi): King crab, pastinaca fermentata e pesto di alghe. O la vulcanica e penetrante Anguilla in carpione Corte d’Este (Menu Rinascimento): elevata dal bouquet aromatico fumante ai toni di alloro, con spezie esotiche, cavolfiore e succo d’uva.
Si chiude con una flotta di dolci da capriole glicemiche. Evidenziando una pasticceria che non si fa parlare dietro: imperdibile la Mousse di cioccolato fondente al sale di Cipro e olio alle clementine; ma anche la Cassata in salsa ai lamponi vi strapperà un ululato di gioia. Come d’altronde ogni elemento, naturale e non, che prende vita in questo luogo. Una struttura ancorata e coesa in chiave simbiotica ai sussurri di un ecosistema fiabesco. Dove cibo e ristoro acquisiscono un ruolo di complemento d’estasi. E che grazie alla squadra di Moreno non viene mai (in coerenza) lasciato al caso. Perché la bellezza non va mai data per scontata.
Clandestino
Località Portonovo
60020 Ancona (AN)
Tel: +39 071 801 422
www.morenocedroni.it