Testo e foto di Tania Mauri
Lorenzo e Beatrice, coppia nella vita e sul lavoro, aprono Ego, il ristorante che racconta la loro idea di ristorazione.
Largo ai giovani, ma per davvero. Si sa che la giovinezza è il tempo dei cambiamenti, dei sogni e della voglia di costruirsi il proprio percorso di vita. Oggi questo vale ancora più che un tempo e Beatrice Venturini e Lorenzo De Lio hanno fatto loro questo principio concretizzando il loro sogno in Ego, nuovo ristorante a Roma.
Due ragazzi le cui vite si intrecciano circa sei anni fa e da lì si muovono verso un fronte comune. Beatrice Venturini, ventiseienne originaria del lodigiano, è “iniziata” al mondo del vino dal padre che la porta a fare il corso Alma di Sala, bar e sommellerie, a cui segue uno stage e un’esperienza di quattro anni alla Madonnina del Pescatore a Senigallia. Quindi si sposta prima al Laite di Sappada (UD) e poi in Spagna, a Bilbao prima e poi a Madrid, dove approda nella cucina di DiverXO. Qui conosce Lorenzo De Lio, ventottenne romano, che, dopo aver frequentato la scuola Alma, lavora nella brigata di Bistrot 64 sotto l’ala dello chef Kotaro Noda che, dopo un anno di servizio, lo sprona ad andare all’estero. Arriva in Spagna, prima nella cucina del Mugaritz, due stelle Michelin, e poi da DiverXO, dove lavora per cinque anni. Dopo una breve parentesi a Londra, torna a Madrid e conosce Beatrice, che diventa anche la sua compagna di vita e con lei parte alla volta di Zurigo. I due si muovono tra ristoranti stellati e poi fanno un viaggio itinerante di sei mesi in Messico. Quando ritornano in Italia e scoprono un locale di via Etruria, in zona Re di Roma, capiscono di aver trovato il posto dei loro sogni per la nascita di Ego.
La cucina di Ego
Beatrice in sala e Lorenzo in cucina hanno un’idea ben precisa di quello che vogliono fare. Beatrice è una perfetta padrona di casa che accoglie l’ospite con un sorriso sincero e ti fa subito sentire a tuo agio, Lorenzo si destreggia tra i fuochi (è da solo ai fornelli ndr) e la sala dove talvolta compare per completare alcuni piatti. Così si raccontano: “Ego è l’io, la coscienza di sapere ciò che sei. Abbiamo scelto questo nome perché rappresenta la nostra idea, quello che siamo e le nostre passioni. È un luogo molto personale, somma di tutte le nostre esperienze” spiega Beatrice Venturini. “La mia cucina è contaminata al 100% con un occhio sempre alla tradizione… italiana o spagnola? Dipende da quello che sto creando. La nostra aspirazione è rendere Ego un punto di incontro fra culture, in cui ogni ricetta è rielaborata con ingredienti e sapori dell’altra parte del mondo, nuove tecniche di cottura e preparazione” ci svela Lorenzo.
Coraggiosi e fiduciosi, hanno scelto di proporre due percorsi degustazione, da 5 e 8 portate, e uno ridotto, da 3, a scelta dello chef. La cucina è pura e sostanziale, talvolta audace e sfacciata, incentrata sul gusto – a tratti inaspettato – e sulla golosità, sulla sorpresa e sulla convivialità. È una cucina il cui fine è appagare i sensi o, come dicono in Spagna, disfrutar. I piatti sono immediati, arrivano al palato in maniera decisa ed efficace, i gusti sono netti ed equilibrati, seguono la creatività e l’ispirazione di Lorenzo, cambiano anche in paio di giorni, talvolta perché lo chef sostituisce solo una salsa, talvolta perché lo toglie del tutto e ne crea uno diverso.
Lo stile e l’impronta di Lorenzo si palesano subito con un viaggio tra Italia, Spagna, Messico e Oriente nel tris di entrèe: dalla Croqueta alla Carbonara, un interpretazione molto romana della croqueta spagnola da mangiare in un solo boccone, al Taco de huitlacoche, ovvero un tacos con la muffa che cresce spontanea intorno al mais, leggermente piccante che si stempra con la dolcezza del cipollotto piccante, fino all’ Amok di rana, tipico aperitivo della Cambogia, ovvero una coscetta di rana fritta in tempura glassata con curry fatto da loro.
Dicevamo azzardo tant’è che lo chef mischia un po’ di mare e un po’ di terra nel Polpo, midollo, caramello di pomodoro e chile morita, un bel gioco di diverse consistenze, tra il polpo croccante e il midollo morbido, e sapori, tra l’acidità rotonda del pomodoro, la dolcezza del latte di cocco e il piccante di peperoncino sudamericano grattugiato sopra, portato direttamente dal Messico.
Nessun piatto di pasta ma due main course: il Magret di anatra, bernese cajiun e yogurt è un petto di anatra accompagnato da salsa bernese classica delicata ma decisa, miscela di spezie, pop corn e una spuma di yogurt soffice e morbida che sembra quasi una panna acida con un tocco di lime e rende il piatto molto “piacione; la Sella di agnello, mojo canario e tartufi di mare dove spicca la nota iodata del pesce anche grazie al burro salato e alga nori che ben si accosta alla cottura perfetta dell’agnello e al suo fono bruno.
In chiusura un dessert, il Mole Blanc che del Montblanc ha solo l’aspetto perché è un pan di spagna alla base con cuore di burro di arachidi e leche, mole, cioccolato al latte, panna e yogurt liofilizzato, un dolce che potrebbe sembrare stucchevole ma è invece molto goloso con note piccanti e morbide. Analogamente al menu, la cantina, dinamica, curata da Beatrice, è un viaggio fra Italia, Spagna, Francia, ma anche Germania, Ungheria, Sudamerica, senza escludere il Sol Levante, con una selezione di sakè. L’idea che sottende agli abbinamenti è quella di presentare proposte non convenzionali, che facciano da sponda alle differenti declinazioni della cucina fra picchi di acidità, sapidità e piccante.
Il locale
Divisi nei due ruoli cardine e complementari di un ristorante, Lorenzo e Beatrice hanno realizzato un locale dalla forte impronta distintiva e identitaria, in cui nulla è lasciato al caso. Ego ha grandi vetrate e si presenta come un ambiente intimo e riservato. All’inizio i tavoli erano otto tavoli ma ora hanno scelto di averne solo cinque perché faticano a trovare personale di sala. Colori caldi, luci soffuse, molto materico, ferro e sabbia, soffitto nero a smalto e forme sinuose. Un progetto che rispecchia le loro idee e i loro gusti, in cui ogni elemento contribuisce a renderlo unico e nuovo, con una grande cura dei dettagli, come la mise en place essenziale, curata, con pezzi originali selezionati da loro e valorizzati nell’estetica del piatto.
Ego
Via Etruria,35
00183 Roma (RM)
Tel: +39 342 5470 485
www.egoroma.it