Testo di Luca Sessa
Foto di Livia Mucchi
È sempre la visione a fare la differenza. In vari ambiti o contesti, in qualunque tipo di progetto, a prescindere dal budget a disposizione, è sempre la capacità di “vedere le cose” a determinare quanto un’idea possa rivelarsi vincente. Il più recente esempio è rappresentato dallo spazio situato al civico 43 di Via della Frezza a Roma: pieno centro, il nuovo e lussuoso Bulgari Hotel quale appariscente vicino, il viavai di turisti e impiegati, ma anche di chi vuol concedersi una passeggiata tra i negozi di una strada stranamente non contaminata dal caos cittadino. Qui Alessandra Marino ha saputo vedere ciò che gli altri non potevano neanche immaginare: trasformare la sua bellissima casa in un locale di grande fascino, caratterizzato da una riuscita alternanza di ambienti e suggestioni tra scale, vetrate, imponenti librerie e l’arte quale raffinato filo conduttore delle scelte stilistiche.
Da piccola Alessandra veniva chiamata “Ninù” e questo curioso vezzeggiativo è divenuto il nome della sua nuova sfida imprenditoriale in ambito ristorativo: trasformare la propria casa in un luogo accogliente, confortevole, in grado di regalare sensazioni di benessere. È firmato dalla stessa Marino anche il progetto architettonico e il lavoro di interior: nel format, i suoi ricordi olfattivi e la sua capacità di mescolare arte, design e accoglienza.
Nessuna intenzione di stupire con effetti speciali, la vera rivoluzione è rappresentata dalla gentilezza in sala per gli oltre 100 coperti (tra interno ed esterno) e il garbo della cucina. La cucina è il fondamento da cui si parte ma Ninù è anche caffetteria, cocktail bar, stanze in cui soggiornare in pieno centro a Roma e un dehors pensato come una terrazza nella silenziosa Via della Frezza. Tutto parte proprio da questa via, una strada per anni degradata, per la quale Alessandra Marino già nel 2016 – grazie al progetto Roma sei mia – ha potuto realizzare un importante lavoro di restyling arredandola con alberi, grandi vasi, panchine e recuperando i marciapiedi (prima inesistent)i e il manto stradale con gli iconici sanpietrini.
Le stanze sul livello strada si rincorrono senza limiti di continuità e in questo fluire architettonico è possibile passare dal cocktail bar alla caffetteria e poi alle sale del ristorante: quella con il tavolo sociale di design, la sala library con i suoi 9.000 volumi e ancora la piccola serra e la cucina lab. La luce entra dai grandi lucernari che segnano la verticalità del progetto (che in alcuni punti va oltre i 6 metri), ma lo spazio più originale e sorprendente è sicuramente quello che ospita l’imponente libreria colma di volumi di storia dell’arte, fotografia, arte contemporanea, design, che circondano i pranzi dei clienti e sono a disposizione di chi vuole sfogliarli. Un luogo senza eguali che accompagna alla bellezza estetica quella gustativa grazie alla vena creativa e all’esperienza di Marco Gallotta, executive chef e consulente nella gestione di Ninù, una figura chiave della ristorazione romana. Le sue scelte pionieristiche in passato hanno dato vita a “un prima e un dopo” in città dal punto di vista gastronomico, originando un nuovo modo di intendere la cucina d’alto livello.
Le idee di Marco prendono forma in cucina grazie a Simone Ianiro, permettendo di creare un menu dai sapori mediterranei, dove la proposta ittica prevale ma non è unica. Nella carta, oltre alle tante portate di pesce, infatti, non manca la tradizione con le Fettuccine al ragù di manzo battuto a coltello o gli Spaghetti con pomodori basilico e Parmigiano Reggiano 36 mesi, accompagnati da tante insalate, verdure ripassate e patate saltate con alghe e sale. Ma è la cucina di mare la grande protagonista del progetto, attraverso i grandi classici come i plateaux di crostacei e di ostriche, i sautè, i carpacci, le tartare – come quella di pescato del giorno alla puttanesca – e i ceviche. Proposte sempre focalizzate sulla valorizzazione delle materie prime, accompagnate da piccoli elementi mai invasivi ma sempre complementari dal punto di vista gustativo. Così la salsa di pomodorino giallo riesce a esaltare un carpaccio, alcune gocce di puttanesca rendono vivace una tartare, la sapiente preparazione della bagna cauda dona inaspettate sfumature di gusto al tonno.
Non mancano le proposte ‘cotte’ e tra queste merita una menzione il Cannellone di baccalà mantecato dorato e fritto, ma anche le sezioni dedicate ai primi ed ai secondi riescono ad entusiasmare per equilibrio, esecuzione ed intensità dei sapori: accade con i Tortelli ripieni di burrata con salicornia, gamberi e la loro bisque e soprattutto con il pesce cotto in una crosta di sale e fieno che unisce alla delicata sapidità delle interessanti noti erbacee. Un menu ricco, ben strutturato, che rispetta la freschezza delle materie prime e rivela un rapporto qualità/prezzo con pochi eguali. Ninù è però un luogo da poter vivere lungo tutto l’arco del giorno: dalle undici alle diciotto, infatti, è disponibile un particolare menu, per chi deve mangiare in velocità o per chi ha voglia di una merenda più sostanziosa. Tra le tante proposte, Toast di pesce spada, Avocado toast ed il già citato Cannellone di baccalà mantecato dorato e fritto.
Ninù
Via della Frezza, 43
00186 Roma (RM)
Tel: +39 06 8764 4813
https://ninuroma.com/