Testo di Isabelle Grabau
Foto cortesia di MonteRosola
A nord la vista delle alpi Apuane, a ovest quella del mare, a sud i boschi e a est i campi di grano, tutt’intorno soffici colline, siamo vicini ad uno dei borghi medievali più suggestivi d’Italia: Volterra. L’oro dei campi di grano e di farro si alterna con il verde scuro e misterioso dei boschi e quello luminoso e trasparente delle vigne che stanno crescendo, pronte per la vendemmia settembrina. Proprio in queste terre antiche e piene di storia, sorge la tenuta di Monterosola. Un’azienda vinicola ecosostenibile e quasi completamente nascosta nella collina che essa stessa sovrasta.
Monterosola Winery fu acquistata nel 2013 dalla famiglia svedese dei Thomaeus, inaugurata solo nel 2019. 6 Anni di ristrutturazioni hanno reso un’antica torre di vedetta medievale, una cantina moderna, hi-tech, ecosostenibile e rispettosa del contesto di appartenenza. Un’architettura pulita, netta, minimale per rimanere armonica con il paesaggio circostante e con l’identità del luogo. Costruzioni (nascoste), recupero di vigne, bonifiche e acquisizioni di terreni. L’azienda è passata così da pochi ettari iniziali ad un totale di 125, di cui 25 vitati.
La struttura è rivolta a nord, e come una bambola russa è un edificio con un altro edificio al suo interno; la cantina ha quindi pavimenti e soffitti doppi, ed è circondata da uno spesso corridoio. Un sistema di circolazione dell’aria che regola naturalmente la temperatura attorno alle pareti e le pompe di calore che controllano sia il raffreddamento che il riscaldamento della proprietà sono alimentate con energia geotermica. Un particolare sistema raccoglie l’acqua piovana, che viene depurata e riutilizzata. Tutto questo con l’obiettivo di essere un’azienda veramente ecosostenibile.
Cinque piani nascosti nel terreno: ampie cantine, una sala riunioni con delle vetrate sceniche sui tini e le barrique, una sala degustazione rivestita in legno di rovere con le gigantografie delle foto di famiglia, diversi spazi per eventi, l’enoteca di Monterosola e una grande terrazza sulle vigne.
Anche il senso estetico è molto importante a Monterosola, di esempio ne sono le 20 vasche di cemento naturale a forma di tulipano, allineate su entrambi i lati. Un tubo automatizzato corre lungo una centrale che riempie le vasche di uva che arriva direttamente dalla sala di selezione soprastante. Il cemento naturale e la particolare forma, sono noti per migliorare la circolazione e la fermentazione (sempre rigorosamente naturale) dei vini. E guardare queste vasche dal basso oppure dalla grande vetrata della sala degustazione è veramente emozionante.
Monterosola è situata in collina, a 430 metri sul livello del mare; in lontananza si scorge la costa. Le vigne, rinfrescate da una continua brezza marina mantengono salubrità ed energia vitale, caratteristiche essenziali per la produzione di vini di ottima qualità. Importanti sono anche la posizione, quasi a metà tra Bolgheri e il Chianti, e la temperatura: in estate ci sono almeno cinque gradi in meno del chiantigiano, ad esempio. Ancora più significativa, per l’azienda, è la terra: la filosofia di Monterosola Winery è “sostenere e favorire l’armonia fra lo stato di salute della terra e la vita dei vitigni, così da garantire il successo dei raccolti futuri”.
Michele Senesi, importante agronomo-enologo della zona e il viticoltore Stefano Dini curano le vigne con la supervisione di Alberto Antonini, enologo di fama mondiale che ha collaborato con le più grandi aziende vinicole italiane. Qui si è voluto attuare il criterio della zonazione, che mappa i contesti ambientali dei diversi terroir in una determinata area viticola e raccoglie informazioni di carattere vegetale e produttivo. Tutto questo per analizzare dov’è meglio piantare e far crescere un certo vitigno, in modo che il vino possa riflettere determinate caratteristiche: negli anni infatti, sono stati raccolti moltissimi campioni di terreno per analizzarlo e capire se ci fosse un buon “match” con le varietà clonali. Il terreno viticolo è argilloso, ricco di scheletro e fossili marini con inclusioni di alabastro – il famoso calcare bianco con cui gli artigiani volterrani creano delle sculture preziose e bellissime – che dona ancora più unicità e carattere al terroir, e si rispecchia in una piacevolissima eleganza e mineralità negli stessi vini.
5 rossi e 4 bianchi, eccone alcuni degustati durante il piacevole lunch preparato nella sala degustazione con vista colline. (La degustazione è stata gestita da Daniel Ericsson, Marketing Manager dell’azienda.)
Il Cassero 2019 è un Vermentino in purezza, fresco, facile e beverino. Fiori bianchi, pompelmo, pera, pesca bianca e una piacevole mineralità. Da abbinare con pesci crudi, perfetto per aperitivo.
Primo Passo 2017 è il nome di una delle prime opere che il famoso artista Mauro Staccioli fece qui a Volterra, nella sua città natale. Primo Passo è anche il primo nuovo vino creato da quando la proprietà è passata alla famiglia Thomaeus. I vitigni sono grechetto, manzoni bianco e viogner.
Albicocca matura, pesca, scorza di agrumi e mineralità si lasciano andare in un finale accennato di spezie addolcite. Setoso ed elegante adatto ad accompagnare primi piatti e pesci elaborati.
Per Mare è l’ultimo nato, un viogner in purezza, decisione azzardata ma abbiamo avuto il piacere di assaggiare in anteprima la 2018 e promette molto bene.
Passiamo ai rossi. Crescendo è sangiovese 100%, si potrebbe dire il vino che più rappresenta l’azienda. Ciliegie, rovere dolce, spezie, tè nero e mandorle tostate. Intenso e complesso al palato è potente ma raffinato. Affina 15 mesi in botti di rovere francese e sicuramente ha un grande potenziale di invecchiamento.
Corpo Notte, blend di sangiovese (70%) e cabernet sauvignon (30%), ha note di frutta rossa matura, cassis e more, note di cioccolato e spezie dolci. Ricco, audace e vibrante al palato, complesso e con un bel finale lungo.
Per Terra (il fratello del Per Mare bianco) è un cabernet franc in purezza del 2018, molto interessante, assaggiato in anteprima, ancora molto giovane ma con caratteristiche organolettiche già ben definite proprie del vitigno; un vino che avrà sicuramente successo.
La famiglia Thomaeus contribuisce anche ad investire sul territorio in generale. È da anni che supporta degli importanti scavi vicini: con il materiale rinvenuto tra l’altro, si accerta la presenza del vino sul territorio già migliaia e migliaia di anni fa.
“Il sogno della mia famiglia è proprio che queste terre, il vino e l’azienda in generale, diventino un luogo d’incontro, di arte, di cultura e di spensieratezza, un luogo speciale da condividere, anche con chi magari non è proprio un gran conoscitore di vino.” Racconta Asa Thomaeus, figlia di Berg e Ewa Thomaeus, che insieme ai 2 fratelli gestisce le aziende di famiglia a Stoccolma e in toscana. “Qui si vuole celebrare la bellezza della toscana e di questo territorio, ecco perché vogliamo organizzare eventi e momenti d’incontro, cerchiamo di portare le persone qui a Monterosola Winery per scoprire questo luogo secondo noi magico, aprendo le porte della nostra casa, e facendo sentire i nostri ospiti come a casa”.
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Tenuta MonteRosola
Podere La Rosola 27,
Loc. Pignano
560 48 Volterra (SI)
Tel:+39 058835062 // +39 3478263632