Testo di Letizia Gobio Casali
Foto di Alberto Blasetti
“I cambiamenti di oggi saranno la tradizione di domani”. Questa la dichiarazione (programmatica) di Mamì Milano, ristorante “multi-regionale” da poco inaugurato all’interno dell’Hotel Melia di Via Montebianco a Milano. Che la location non costituisca il core business del ristorante, tuttavia, lo attesta l’entrata indipendente del locale che, nelle intenzioni di Nicholas Dileo, food and beverage manager, è espressamente rivolto ai milanesi più che agli ospiti della struttura ricettiva.
L’idea è quella di attirarli con un tour gastronomico della penisola in otto piatti per portata: tante sono infatti le proposte dagli antipasti ai dolci. Si va dal Risotto alla milanese agli Scialatielli al nero, salsa di gamberi, crema di burrata al limone ed erba cipollina, dai Saltimbocca alla romana al Filetto di manzo cotto a bassa temperatura, in un ideale giro d’Italia che assomma e rielabora il meglio della cucina di varie regioni, come avviene per i Ravioli di pancetta con fave e salsa al pecorino che sono stati offerti durante la presentazione alla stampa. L’evento ha contemplato anche la presenza di Stefano Callegari, ideatore di Trapizzino – che ha proposto ai convenuti una “Tasca” con pollo alla cacciatora – e del Maestro Pasticciere Corrado Assenza, che ha preparato un Biancomangiare e il celebre Cannolo siciliano, che resterà in carta.
“A Milano è facile trovare cucine di alto livello da tutto il mondo. Più complicato è trovare un ristorante che riproduca al meglio la varietà della cucina italiana” ci racconta Dileo. “Per questo motivo noi abbiamo voluto riprendere ciò che sappiamo fare: cercheremo di attualizzare i piatti della nostra sterminata tradizione, con un piglio contemporaneo e leggero”.
La dichiarata leggerezza si trova rispecchiata anche nei prezzi che, in linea con la volontà di avvicinare un pubblico trasversale, sono contenuti per il panorama milanese: gli antipasti e i primi hanno un costo attorno ai 15 euro, i secondi sono mediamente sui 25, i dolci attorno ai 7 euro.
Resta da capire se, passata l’euforia dell’inaugurazione di Mamì, il cui nome si richiama a un brano cantato da Ornella Vanone “Ma Mi Ma Mi Ma Mi, quaranta dì quaranta nott”, le cui parole sono state scritte da Giorgio Strehler, questa tradizione rivisitata farà presa sulla clientela milanese. La scommessa di far breccia in un contesto difficile, come quello meneghino, viziato dai buoni esempi di ristorazione regionale, è impegnativa. E solo il tempo rivelerà se la sommatoria di tante ricette regionali sarà compresa dal pubblico come un’aggiunta di valore. Nonostante le intenzioni e l’ottima scelta delle materie prime, infatti, non sempre a tavola more is more.
Mamì
Via Montebianco, 60
20149 Milano (MI)
Tel. 02. 44406740
www.ristorantemami.com