Testo di Letizia Gobio Casali
Foto cortesia di Mangiare bere uomo donna
Una cucina tradizionale, ma non scontata. Al punto che per tradizione, in questo ristorante di Suzzara (alle porte di Mantova), se ne intendono addirittura due: quella italiana – benché venata di mantovanità – che appartiene a Corrado Leali, e quella di Hong Kong, isola dove è nata Amy Lim, sua moglie. Oltre che coniugi, Corrado e Amy sono rispettivamente anche il proprietario e la chef di Mangiare bere uomo donna: un ristorante-enoteca nato in questo angolo padano perché proprio lì Gilberto, uno zio di Corrado, ha consegnato all’iniziativa del nipote una villetta in stile Liberty.
Dal 2010 a oggi i due hanno confidato in un lento proselitismo e con pazienza hanno illustrato agli avventori locali, in genere piuttosto prevenuti sulla generica cucina cinese, come l’offerta gastronomica orientale vada assai al di là dei classici piatti da take away. “Come il fantomatico riso cantonese, che in Cina non esiste” chiarisce Amy. Di conseguenza, accanto alla carta, ricca di salumi da presidi Slow food, il locale offre due menu degustazione: uno prettamente italiano, che comprende la Mortadella del Maiale Tranquillo ®, la Trippa e la Cacio e pepe. E uno orientale, scandito da Involtini primavera di una volta con ripieno di gamberoni, Xiaolong bao (ovvero ravioli cinesi ripieni di maiale e zenzero cotti al vapore) e Pollo al curry con verdure.
Apparentemente si tratta di piatti presenti in qualunque rosticceria cinese. Eppure, non lo sono affatto: perché, per esempio, la pasta che avvolge gli involtini, è una sfoglia scivolosa ed elastica “che viene spalmata a mano su un piano, come si fa per le crepes e che cuoce senza assorbire l’olio come succede con la sfoglia surgelata”, distingue Amy. Per questo motivo l’involtino ha più la consistenza dell’esterno di un raviolo che la cedevolezza untuosa del solito fagottino da all you can eat. Quanto al raviolo, il suo segreto deriva dalla bollitura prolungata delle cotiche del maiale: grazie alle lunghe ore sul fuoco, il brodo di acqua e cotenna si addensa in una gelatina che, miscelata al ripieno di carne macinata e zenzero, al primo morso rilascia succhi golosi, facendo del bao una sorta di concentrato suino in due consistenze.
Il Pollo al curry, infine. Amy ci rassicura sostenendo che, contrariamente alla vulgata che lo ritiene tipico dell’India, questo piatto appartiene alla quotidianità hongkongese. La particolarità locale, tuttavia, sta nell’utilizzare un mix di spezie specifico di ogni famiglia. In questo caso, la chef utilizza un mix di 20 spezie che ha personalmente portato dalla madrepatria (probabilmente dopo aver stordito i cani antidroga) e che risulta delicatamente pungente.
Il menu annovera altri piatti, come il notevole Polpo cotto nella birra, condito con aceto di riso rosso, tenero e delicato. Occasionalmente compaiono anche le Costine di maiale, rosolate per 16 ore, il Branzino da mangiare con la pelle o la Sbrisolona, preparata con una farina romagnola di grano Gentil rosso, che le conferisce un aspetto rustico, in tono con le farine meno raffinate di una volta. La varietà dei piatti, però, deve sempre tenere conto che è la sola Amy a preparare tutto, inclusa la sfoglia dei cappelletti, che ha imparato dalla suocera e dalla nonna di Corrado, “ma che in fondo è simile alla pasta del wanton, un raviolo cui noi aggiungiamo dell’aceto mentre a Mantova lo innaffiano con il lambrusco”, ci rivela la chef.
Per questo la cucina punta su pochi piatti, ma ben fatti. Come precisa Corrado, la carta ruota attorno a tre valori; tutto deve essere fatto a mano, con il tempo necessario e nel rispetto della tradizione. Amy concorda: “non essendo uno chef di alto livello, e non avendo frequentato corsi di cucina professionale, preferisco dominare solidamente le ricette di base e offrirle al meglio invece di creare piatti fusion che sono il travestimento esotico di un pasticcio”.
Il Mangiare bere uomo donna – nome ispirato non tanto all’omonimo film di Ang Lee, quanto a una frase di Confucio che elenca i 4 bisogni fondamentali delle persone – soddisfa le esigenze nutrizionali abbinando salubrità e piacere. I clienti, infatti, arrivano costantemente grazie a un passaparola – che negli anni ha superato i confini e le diffidenze provinciali – a un cibo gustoso e a una cantina ricercata. La massima soddisfazione, confessa Amy, “si verifica quando i clienti mi dicono che non conoscevano i piatti orientali che ho preparato, ma che hanno comunque capito che sono fatti come si deve”.
Mangiare bere uomo donna
Viale Zonta, 19
46029 Suzzara (MN)
Tel: 0376 1819339
www.mangiarebereuomodonna.com