Testo di Letizia Gobio Casali
Foto di Fabrice Gallina
Una terrazza magnifica, direttamente sul lungomare di Grado: il ristorante Marea, parte dell’omonimo hotel, prima ancora di proporre ottimi piatti tradizionali a base di pesce, regala una location degna di nota. In più, a gestirlo dal 2008 sono Maria Luisa Tomasini e Alfredo Gordini, due coniugi che da sempre conoscono il pesce. “Tanto mio marito quanto mio padre erano pescatori; e tuttora possediamo un casone in laguna dove d’inverno andiamo a pescare e raccogliere erbe per la grappa” ci spiega Maria Luisa.
In cucina c’è uno chef gradese doc, Mauro Verginella, mentre in sala c’è la cognata di Maria Luisa, Eleonora, che ha scelto abbinamenti perfetti per la nostra cena. Un menu degustazione a tutto pesce, come quello sperimentato da chi scrive, non è previsto regolarmente dal ristorante (va richiesto in anticipo), ma tutti i piatti che abbiamo assaggiato sono in carta.
“Ovviamente, trattandosi di pescato locale, ci sono piccole differenze legate alla stagionalità delle materie prima” illustra Maria Luisa. “Per esempio, in piena estate le seppie non vengono abbinate più con le linguine come avviene a maggio quando le seppie sono più grandi, ma vengono fritte. Il sauté di cozze e vongole (abbinato con un eccellente Sauvignon di Villa Russiz) vede alternarsi le vongole lupini, più piccole, a quelle veraci, nei periodi in cui il regolamento prescrive lo stop alla pesca delle prime. E in inverno la variazione è data dal condimento delle linguine, che prevede cappelunghe o canocchie”.
Invece, il Boreto alla gradese – che proprio qui verrà ufficialmente presentato in agosto nell’ambito del progetto regionale denominato Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia (www.tastefvg.it) che oggi vanta più di 400 aderenti tra cantine, aziende agricole, ristoranti, produttori agroalimentari – è un piatto classico, e come tale immancabile anche al Marea. Qui però lo chef lascia il pesce a rosolare in padella un po’ più del solito, finché si colora di toni più caldi e ne sfrutta il grasso come legante del “brodo” senza dover ricorrere alla farina.
In menu ci sono anche gustose Sardine in “savor”, preparate secondo una antichissima ricetta triestina, nata per conservare il più a lungo possibile i sardoni pescati in loco, anziché secondo la tradizione veneta del saor che aggiunge al condimento uvetta e pinoli. Sono da raccomandare i golosi Bocconcini di cefalo lardellato su marmellata di cipolla rossa (abbinati al Friulano di Pierpaolo Pecorari). “Queste ricette nascono dagli scambi che un tempo i pescatori intrattenevano con l’entroterra: il lardo era un grasso che veniva scambiato con il pesce e usato con il pesce al posto del costosissimo olio” mentre tradurre la cipolla in marmellata è un’idea dello chef.
Accanto a questo menu (50 euro per la degustazione), il ristorante Marea ne offre un secondo pensato per celebrare i 130 anni dalla fondazione di Grado come località turistica (o meglio come “stazione di cura e soggiorno”, come stabilito con una legge firmata il 25 giugno 1892 dall’imperatore Francesco Giuseppe). La successione dei piatti consiste in un antipasto di Polenta arrostita con acciuga salata, seguito da Fritto dell’Adriatico, sardine in savor e boreto alla gradese. Si chiude con Tiramisù e Caffè con patacheo, un “dolce povero gradese fatto solo di zucchero e pinoli, che una volta si raccoglievano dalle pigne cadute”. In questo caso il prezzo, concordato per la ricorrenza, è di 40 euro. La vista dalla terrazza, che rende unica una cena al Marea, resta comunque impagabile.
Hotel Ristorante Marea
Via dei Provveditori, 6
34073 Grado (GO)
Tel: +39 0431 81206
hotelmarea.it