Testo di Gualtiero Spotti
Diciamo la verità, la Repubblica Dominicana non è esattamente quel genere di destinazione che vede muoversi schiere di foodies alla ricerca di chissà quale genere di esperienza a tavola. Certo, qui la frutta tropicale (in primis mango e papaya) è a dir poco spettacolare, il rum scorre a fiumi e trovano grande soddisfazione gli amanti dei sigari che possono contare su una manciata di nomi di grande prestigio. Per quanto riguarda la cucina invece è davvero difficile andare oltre lo stile locale che si muove in un campo piuttosto ristretto dove il pollo regna sovrano nel quotidiano e la tavola del Caribe non permette di godere di grandi raffinatezze. Per togliersi qualche soddisfazione, innanzitutto bisogna rimanere tra i confini della capitale, Santo Domingo, e più facilmente all’interno di una delle strutture alberghiere che ospitano una clientela internazionale, cui bisogna offrire un servizio di maggior comfort.
Tra questi alberghi, e bypassando quelle taverne disseminate nella città coloniale dove al pasto di solito si unisce uno spettacolo di canti e balli, vale la pena puntare sull’Hotel Hodelpa Nicolas de Ovando che al suo interno ospita il ristorante Dos Mundos. Qui si incontra la mano sicura del simpatico cuoco dominicano Martin Omar Gonzales, un quarantacinquenne che ha vissuto per molti anni esperienze lavorative in Spagna a stretto contatto con Abraham García, ma ha deciso poi di ritornare in patria per diventare un vero e proprio ambasciatore dei prodotti e dello stile del Caribe in tutto il Mondo. Non a caso ha rappresentato il suo Paese nel 2016 a Mistura, l’importante festival gastronomico annuale che si svolge in Perù.
Il Dos Mundos è un ristorante che già nel nome evidenzia il suo concept: l’idea è quella di raccontare, e far degustare, i sapori del nuovo Mondo a stretto contatto con quelli che sono stati trasportati negli anni sull’isola Dominicana, e provenienti dall’Europa o da altre culture. In molti piatti si ritrova anche uno stile un po’ italiano, visto che Martin Omar ha lavorato per qualche stagione a Madrid in un ristorante italiano, ma l’approccio è essenzialmente glocal.
Il piatto d’apertura del menu, si chiama Terrarium ed è un perfetto esempio della filosofia del cuoco. “Siamo su un’isola”, racconta Martin Omar “ma il dominicano è molto esterofila. Gli piace vedere cosa accade fuori per poi mantenere salde le radici nella sua terra”. Così nel Terrarium troviamo il riso che arriva dall’Italia, insieme a olive, spinaci, tartufo, il casabe di tapioca (è un pane), lo sciroppo d’acero e il coriandolo, insieme alla salsa che riunisce il latte di mandorle all’olio di cocco. Gusti tropicali e prodotti internazionali, che si ritrovano anche nel Carciofo arrosto con aringa del Mar Baltico, marinati nel pepe giamaicano, oppure nel dolce di Cioccolato con caffè , noci di Macadamia e cacao. Connessioni sempre divertenti, forse a volte azzardate anche per i sapori che spingono verso dolcezze estreme, ma che lasciano intravedere grandi potenzialità nel quadro di una cucina che ormai ha superato qualsiasi tipo di confine.
Dos Mundos c/o Hodelpa Nicolas De Ovando
Cuidad Colonial, Calle Las Damas, Santo Domingo
Repubblica Dominicana
Tel. +1 809-685-9955