Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Benedetta Bassanelli
La novità più attesa che riguarda il mondo gastronomico di Alain Ducasse è, chiaramente, il ristorante pop-up Les Ombres che vive dell’acronimo ADMO: Adrià, Ducasse, Meder aux Ombres (ma non dimentichiamo che ci sono anche i dolci di Jessica Prealpato). L’inaugurazione è prevista nel rooftop del Museo di Quai Branly a Parigi per il prossimo 10 novembre con una vita però limitata ai 100 giorni e con, presumibilmente, un assalto all’arma bianca per accaparrarsi i posti disponibili.
In compenso, come ben sanno gli appassionati di cose ducassiane, la capitale francese offre anche molte altre opportunità legate al celebre cuoco d’oltralpe. Una delle più singolari, da poco più di tre anni a questa parte, rimane la “crociera gastronomica sulla Senna”: un viaggio a pelo d’acqua nella migliore tradizione dei bateau mouche (ma questo è rigorosamente elettrico).
Dura poco meno di un paio d’ore, con imbarco all’ombra della Tour Eiffel di fronte al Trocadero e rientro al molo di partenza dopo aver raggiunto e doppiato l’Île Saint-Louis tra prelibatezze nel piatto e il piacere di attraversare alcune delle tappe più iconiche della Parigi monumentale.
Certo, molte di queste si possono solo immaginare navigando sul fiume (e ci sono turni di viaggio sia per pranzo che per cena), ma le suggestioni non mancano transitando a fianco del Louvre, del Museo d’Orsay e di Notre-Dame.
La bellezza è un elemento essenziale dell’esperienza come si evince dai dettagli che arricchiscono le due sale, a poppa e a prua, dove si dividono i quasi novanta coperti.
Il percorso della Senna viene riprodotto magistralmente nel disegno del lungo tappeto che copre l’intero perimetro della barca, così come nelle sedie dei tavoli, e tra una portata e l’altra ci si può facilmente concedere una passeggiata sul ponte per momenti ad alto tasso di romanticismo paesaggistico.
In tavola invece i tempi sono dettati con scrupolo certosino e permettono di coprire nell’intero tragitto un percorso di quattro portate. Dalla Cookpot, ormai trademark ducassiano, con zucchine e condimento di noci e uva, al Pollo di Culoiseau con funghi e il suo jus di cottura; dalla Faraona con strati di foie gras all’anatra e insalata amara, al Manzo appena affumicato con carote. Ed è una cucina di buon senso e rigore francese, comprensibile e carica di sapori.
La cambusa ricca (così come la cantina con un centinaio di referenze enologiche da tutta la Francia) accoglie con attenzione il meglio dei prodotti stagionali e permette al simpatico Pierre Marty – cuoco già transitato al Morpheus di Macao e all’Idam di Doha, sempre sotto l’ala protettrice di Ducasse – di muoversi con agilità nella rappresentazione di uno stile di cucina contemporaneo, dove naturalità e sapori ben definiti sono sempre in primissimo piano.
E dove, verrebbe da dire, un’idea di fine dining cerca di convivere con un’anima più vicina al sentire gastronomico delle nuove generazioni, sicuramente più informale, pur nell’esclusività della crociera. Ducasse sur Seine, affiliata sin dalla sua inaugurazione alla guida Les Collectionneurs, rappresenta forse il lato più sognatore di Alain Ducasse, quello che mette in primo piano ancora una volta Parigi.
Non è forse un caso che la crociera parta proprio alla base della Tour Eiffel, che fino al 2018 lo vedeva come protagonista al ristorante Jules Verne, poi lasciato per solcare le acque della Senna.
Ducasse sur Seine
19, Port Debilly – Paris
www.ducasse-seine.com