Testo di Barbara Marzano
Foto cortesia di Dispensa Pallanza
Le pagine della Treccani suggeriscono un significato chiaro e tondo del verbo “dispensare”, ovvero distribuire, elargire con grande generosità. Dispensa Pallanza (VB), Wine&Cocktail Bar affacciato sul Lago Maggiore, prende questo significato alla lettera e si dedica alla cultura del bere, con uno spazio pensato con l’intento di custodire elementi preziosi da dispensare nella quotidianità, al fine di diffondere e dare forza a un movimento che intreccia e tesse nuove storie.
Lo spazio di Dispensa, già presente a Torino, ora va in replica anche a Pallanza, ma con una mise en place inedita, che oltre alla vendita prevede la somministrazione di una selezione di prodotti ricercati. La volontà è quella di lavorare in team e avere sempre una forte interscambiabilità tra i volti che ci sono dietro a Dispensa. Certo, è una scommessa, ma ognuno all’interno di questo percorso porta avanti e segue un momento della vita di Dispensa Pallanza. C’è chi si occupa di selezione dei prodotti, chi di creare il mood dello spazio o della formazione, e chi dell’avviamento e della continuità dei progetti. È un gioco di squadra dove nessuno resta mai in panchina, in cui appunto l’interscambiabilità ha un ruolo fondamentale. Questa è l’idea di Dispensa Pallanza, risultato di una squadra ben formata, con Carlotta De Marco, Marketing and Trade Marketing Manager, Filippo Sisti, Mixology Lead, e Edelberto Baracco, CEO Compagnia dei Caraibi, che oggi presenta Dispensa così:
Edelberto Baracco: “Dispensa Pallanza è uno spazio che nasce per adattarsi al luogo che abita. Non ci sono solo bottiglie da provare, scoprire e acquistare, ma c’è anche l’opportunità di provare una proposta food insieme ai suoi protagonisti liquidi. Cerca insomma di stimolare e diffondere un certo modo di bere. Diverso”.
Dispensa Pallanza vuole essere quindi un luogo che si adatta e che accompagna le persone al di fuori della propria area di comfort, sempre rimanendo all’interno dei valori della Compagnia, bellezza, sostenibilità e condivisione. Ma qual è stato il percorso per arrivare fino qui?
Edelberto Baracco: “Compagnia dei Caraibi negli ultimi anni si è interrogata sul futuro dell’importazione quanto della distribuzione, per capire dove il mercato stesse andando. E in effetti ci siamo resi conto che se si vuole fare cultura, non si possono solo vendere bottiglie, soprattutto se l’obiettivo è quello di portare le persone al di fuori di ciò che è già conosciuto. Siamo arrivati quindi a pensare che servisse un progetto omnichannel, che offrisse questo tipo di servizio non solo al consumatore professionale ma anche a quello finale”.
Compagnia ha creato quindi un modello ibrido, presente nello shop online, qaunto nel momento della somministrazione e in quello del core business B2B. L’offerta di Dispensa, e di tutta la Compagnia, non è mai semplice prodotto in bottiglia, ma pura ricerca.
Edelberto Baracco: “Dispensa è una tappa dei nostri viaggi, noi viaggiamo molto, andiamo a cercare prodotti che non sono conosciuti. Quella di Pallanza è una tappa che vuole creare un momento di incontro per la persona appassionata, ma anche per quella che si sta avvicinando o vuole scoprire qualcosa di diverso dalle canoniche abitudini di consumo”.
Pallanza, come Torino, è una scelta che arriva da un rapporto con il territorio che non va a identificare solo l’utenza e la reperibilità di uno spazio, ma che cerca realtà fuori dai canoni, in cui ci sia la possibilità di sperimentare.
Edelberto Baracco: “Lo spazio di Pallanza si trova in una zona diventata da poco pedonale, che è passata quindi dalla frenesia del traffico alla naturale quiete del lago. Allo stesso modo vogliamo raccontare un altro cambiamento, un modo diverso di bere e di vivere il momento della passeggiata, che ci porta a rallentare il passo per godere dei dettagli e della calma. Gira tutto intorno alla possibilità di portare maggiore attenzione ai dettagli e al momento che si vive, integrando un piacevole twist liquido”.
Una location particolare, magari non così semplice da gestire, ma dove il risultato è già più che positivo. C’è già molto movimento anche nella clientela, infatti, che unisce il passante, allo straniero che è in viaggio e si sofferma a bordo lago e al giovane alla ricerca di un luogo dove bere un buon miscelato. Anche perché la miscelazione, come il resto, non può passare di certo inosservata. È stata infatti affidata alla cucina liquida di Filippo Sisti, Mixology Lead di questa avventura:
Filippo Sisti: “Dispensa Pallanza è uno spazio inclusivo quanto esclusivo. Esclusivo per quello che dà, ma inclusivo perché è aperto a qualsiasi possibilità. Ciò significa che se un prodotto è buono, ma magari non è locale, lo sceglie comunque, perché ha sicuramente qualcosa da raccontare”.
Il menu del pranzo è semplice, ma allo stesso tempo è ricercato, sicuramente diverso da quello dei vicini. Simone Orlandi, in cucina, prepara Gazpacho, stracciatella, burro e sarda, Club sandwich e Panini con pastrami, sotto la supervisione di Sisti, una proposta già conosciuta, sì, ma che in zona non è così semplice trovare. È Filippo a individuare e a sviluppare l’identità di ogni spazio di Dispensa, ciascuno con un mood e un menu unici. Quello di Pallanza prevede ad esempio una drink-list con un basso grado alcolico, che lavora molto con il Vermouth Carlo Alberto, la Riserva, per alcune varianti di spritz non troppo “difficili”, ma comunque accattivanti.
Filippo Sisti: “Il focus vero non è sull’esperienza del cocktail, ma sull’esperienza del tutto. Un’aura che abbraccia il mood del posto, l’accoglienza di un personale giovanissimo e mai invadente, che racconta un prodotto di nicchia, senza però annebbiare le menti di chi ascolta”.
Il cliente cerca per il 70% cocktail inediti, identitari di Dispensa, e per il 30% classici. Questo è già il risultato evidente della presenza di un cliente attento, curioso, stimolato dalla scoperta, che riconosce l’identità di Dispensa Pallanza:
Filippo Sisti: “Dispensa è un puntino di semplicità sul Lago Maggiore. Una semplicità inclusiva, che parla di dettaglio e ricerca del prodotto, una semplicità che racconta cosa c’è dietro, ovvero le persone. Di fatto raccontiamo una storia, la nostra, chiedendo alle persone di aiutarci a scrivere questo primo diario di Dispensa, consapevoli del fatto che si parla di una realtà fatta di persone per altre persone, realmente attaccata al fattore umano”.
Oltre alla drink-list, Dispensa cerca comunque di stimolare una via di abbinamenti trasversale, che spazia dalla birra acida, al buon vino, al distillato di nicchia e al liquore. D’altronde la scelta di affidare tutta la miscelazione a Filippo Sisti nasce da un rapporto di amicizia che dura da 10 anni, e dal riconoscimento di un passato marchiato da un’esperienza di 25 anni, con l’apertura di 27 locali e il servizio di consulenza per un’altra cinquantina. È una persona che riesce sicuramente a scorgere dettagli per altri invisibili, con un occhio professionale che non ha fatto altro che allenarsi nel tempo.
Edelberto Baracco: “Filippo è un amico di vecchia data. È la punta di diamante di un gruppo che non smetterà mai di lavorare in totale sinergia, che sente la continua condizione di non sentirsi mai arrivati, costantemente stimolati, capace di muovere qualcosa dentro. Perché è così, le nostre persone devono vibrare”.
Dispensa Pallanza non promuove alcuna tendenza, se non quella di sostenere, spingere e accompagnare la possibilità di diventare il motore del cambiamento in quel che si dice “saper bere”. Da qui la scelta di passare dalla vendita di prodotti a una vera e propria diffusione di conoscenza, tramite la somministrazione. Non è certo un volersi sostituire ai propri clienti, ma un voler creare spazi ibridi che abbiano la capacità di dare forza a un movimento, un muovo modo di consumare e non consumare le etichette, andando incontro ai gusti e alla curiosità.
Edelberto Baracco: “Noi ci diciamo persone che tendono a non cavalcare le onde, ma a crearle. A noi interessa osservare il mercato, pescare opportunità e scoprire le future tendenze legate al consumo. È solo così che Dispensa può diventare un ricettore determinante ed entrare in contatto con chi le idee le ha. Parliamo di un incontro con il consumatore, il curioso e l’appassionato, che ci mette nella posizione di saper riconoscere e interpretare il suo pensiero, per poi portarlo a un altro livello”.
Dispensa
Piazza Garibaldi, 32
28922 Verbania (VB)