Testo di Tania Mauri
Foto cortesia di Casa di Langa
Un luogo di charme nell’Alta Langa dove il tempo scorre lento tra buon cibo e relax e con un menu vegetariano da far perdere la testa
“Le Langhe non si perdono” scriveva Cesare Pavese ne I mari del Sud e aveva ragione. Le Langhe, patrimonio Unesco, sono conosciute in tutto il mondo sia per la grande tradizione vitivinicola e gastronomica sia per i paesaggi collinari unici che le caratterizzano. Di questo territorio fa parte l’Alta Langa, terra meno nota a sud del Piemonte tra le province di Cuneo e Asti che si estende fino ai confini con la Liguria dove si coltivano vini, nocciole, patate e grano, per citarne alcuni, ma è anche il regno del tartufo.
Si diceva che le Langhe non si perdono. Tra i noccioleti e i vigneti di Cerretto Langhe sorge “Casa di Langa”, un resort 5* aperto nella primavera 2021, fortemente voluto dall’imprenditore statunitense Kyle J. Krause. L’amore per l’Italia gli è stato trasmesso dalla madre, discendente da una famiglia di origine italiana emigrata negli Stati Uniti a inizio secolo, e, dopo aver acquisito le aziende vinicole Vietti ed Enrico Serafino, ha deciso di ridare vita a questo luogo che ricorda le antiche fattorie piemontesi.
“Casa di Langa”, membro degli esclusivi network Preferred Hotels & Resorts e L.V.X. Collection, è immersa in 42 ettari di terreno e vigne, ha 39 camere e suite, un bistrot, un ristorante, un cocktail bar, una piscina a sfioro con vista su Serralunga, una palestra e una SPA.
La struttura, che si ispira all’architettura tradizionale della regione, è circondata da panorami mozzafiato e da un territorio ancora selvatico – nulla a che vedere con la Langa più classica dove tutto è “ben pettinato” e ordinato – in un susseguirsi di saliscendi tra alture, vallate e piccoli borghi di grande suggestione.
Soggiornare qui significa essere avvolti dalla bellezza del luogo nel silenzio più assoluto infranto solo dal cinguettio degli uccellini e dal frinire delle cicale. Un ritorno alla natura che si sposa con il progetto nella sua interezza, ispirato dal noccioleto, dal frutteto, dagli orti e dalla vista dei vigneti integrati nel design del resort. Utilizzando un approccio sostenibile nella progettazione, GaS Studio e P+F hanno incorporato con molta cura tanti elementi importanti che sono rispettosi con l’ambiente: dall’impegno “carbon neutral” all’utilizzo di acqua riciclata al 100% per l’irrigazione, dagli impianti geotermici e fotovoltaici funzionali al riscaldamento, dalle cellule PV ai pannelli solari, dal legno con certificazione ambientale FSC alle finestre ad alte prestazioni fino all’obiettivo operativo di azzerare l’utilizzo di plastica monouso generalmente utilizzata per gli accessori destinati agli ospiti. Hanno così creato una struttura che ben si fonda con il contorno anche nei dettagli più banali, come i materiali di lenzuola e asciugamani, le tattilità ruvide e imperfette delle superfici, con la forte dominanza dell’elemento verde e dei toni caldi del marrone in tutte le sue gradazioni.
Tra una visita in cantina, una sosta rilassante alla Spa, una caccia al tartufo, un tuffo nella piscina a sfioro, un tour delle varie opere d’arte all’interno della struttura o un cocktail in sala lettura, è fondamentale fare una tappa ristorativa e gastronomica nell’hotel. Sono ben tre i luoghi dedicati: il Fàula Ristorante gourmet, la sala Bistrot adiacente e il Sorì Cocktail Bar al piano superiore.
Fàula, che in piemontese significa “fiaba”, è in mano al giovane chef trentino Daniel Zeilinga, coadiuvato dal sous-chef Francesco Clerico, che ha fatto numerose esperienze di livello (Piazza Duomo di Enrico Crippa, Osteria Arborina di Andrea Ribaldone e La Ciau del Tornavento di Maurilio Garola). Esperienze tutte molto importanti, ma a è Crippa che lo chef Zeilinga guarda con rispetto. Grazie a lui ha sviluppato un’attenzione importante per la materia prima vegetale realizzando il menu degustazione Sapori dell’Orto. Inoltre, vista la confidenza che ha preso con il Piemonte, Daniel ha fatto un gran lavoro di ricerca sulle materie prime della zona, instaurando rapporti con alcuni dei produttori più interessanti e illuminati, al fine di creare una rete di fornitori eccellenti che gli permettono di offrire agli ospiti del resort un vero e proprio viaggio enogastronomico attraverso le migliori realtà produttive dell’area.
La sua è una cucina creativa, ma non barocca, pulita, fresca e nitida. La tecnica viene usata per esaltare gli ingredienti e completarli con salse e spunti internazionali. Due i menu degustazione, uno dedicato ai piatti storici della regione e della gastronomia italiana in generale e un altro vegetariano, ognuno di 5 portate. Particolarmente interessante il menu “verde” dove vengono esaltati i prodotti dell’orto e delle Langhe in maniera semplice ma di gran gusto.
Piatti belli da vedere e buoni da mangiare che appagano vista e gusto, a cominciare dagli amuse bouche con il Lattughino verde di antica varietà francese condito con olio e sale, le Carote con maionese alla nocciola tonda tribolata IGP e sbriciolata sopra, la Zucchina gialla sbollentata servita con salsa bernese e il Lattughino con maionese al ponzu e ripassato in semi di sesamo tostati e i Rapanelli con burro di Bossolasco e sale.
Vincente e bellissima la Bavarese alla carota, carote di diversi colori a crudo (tagliate come un sashimi) e spuma di capra ed erbette dell’orto. Non manca il piatto che parla tirolese come lo chef, ovvero l’Asparago alla bolzanina: asparago del Roero intenerito, olio al basilico, maionese gherkins (al cetriolino ndr) dalle note acide e grasse, salsa al tuorlo semi marinato, grattugiata di tuorlo marinato petali e foglie.Golosi gli Gnocchi dell’Alta Langa su crema di piselli freschi dell’orto olive e polvere di olive dove il verde intenso della primavera esplode alla vista, mentre la clorofilla dei piselli è spinta dal loro utilizzo in forma cruda e in crema.
Molto interessante l’Indivia sottobosco cotta a bassa temperatura con crosta di nocciole, fondo vegetale molto strutturato a base di fungo e tartufi con salsa di soia e salsa ai frutti di bosco e nocciole. Tra i dessert spicca quello improvvisato con i frutti del bosco: mora di gelso, lamponi neri bianchi e rossi, fragole e Mara de Bois con granita di fiori di sambuco, fresco e piacevole.
Il secondo menu degustazione è un viaggio in Italia, attraverso alcuni dei prodotti e delle ricette più esplicative della cucina nazionale, con un occhio di riguardo verso i piatti storici del Piemonte – qui rivisti con estro e tecniche contemporanee – e al pesce, molto apprezzato dalla clientela. Ci sono l’Ostrica servita con salsa ridotta di Alta Langa – lo spumante Metodo Classico re del territorio – ricoperta da lamine di kiwi osmotizzato nel suo sciroppo e i Gamberi crudi, mousse al latticello e dragoncello e la Meringata al limone, crema al burro al limone sifonata, pan di Spagna e gel di limone.
Non manca una ricca carta di piatti originali e classici rivisitati, dalla Fassona con colatura di alici alla Ceasar Salad con coniglio disossato in salamoia, mentre per il lunch e il room service – molto apprezzato – è stata pensata a un’offerta più easy e immediata, dal Vitello tonnato ai Tajarin al ragù di salsiccia bianco, Taglieri di salumi e formaggi, il Cuneo versus Parma mette a confronto i due prosciutti italiani con la pasta fritta, hamburger, due tipologie di Club Sandwich, insalate e dolci al cucchiaio. Notevole anche la cantina dei vini con quasi 1000 etichette e il Sorì Cocktail Bar, con una doppia proposta di menu cocktail. Uno è dedicato agli Special, con 5 signature, twist su alcuni cocktail classici in cui vengono prediletti ingredienti e prodotti del territorio.
Casa di Langa è il posto dove tornare sempre, per un week end, una vacanza o anche solo una serata speciale.
Casa di Langa
Località Talloria, 1
12050 Cerretto Langhe (CN)
Tel: (+39) 0173 520 520
www.casadilanga.com