Testo Ilaria Mazzarella
Foto cortesia Nite Kong
“The night is alive.
The city comes to life as the sun sets and the stars come out to play.
It is the time for the vivacious, the bold, the daring, the nightlife enthusiasts. It is a tale of wonder, of excitement and passion. Mother of wonders and dreams, gentle repair from curious eyes.
This is our celebration to our favorite part of the 24 hours, an homage to elegance and romance, a gentle reminder that the real good things are for the few who can recognize them.
The nite is where the future is dreamt and new love is born, one more time”.
Esattamente nella vetrina accanto al Drink Kong – ormai indiscutibilmente punto fermo della mixology romana e internazionale – ha preso vita a partire da fine maggio Nite Kong, il secondo locale del gruppo, dedicato alla vita notturna e all’esperienza immersiva. Non un’appendice di Drink Kong ma un’evoluzione in parallelo, un luogo esclusivo dove immergersi in un’esperienza sinestetica. Celebrare la notte, l’eleganza e la bellezza e dedicare un locale a chi sappia riconoscerla ed apprezzarla. Ruota intorno a questo Manifesto il pensiero di Nite Kong, fondato da Richard Ercolani, Claudia Gianvenuti, Massimo Palmieri, Patrick Pistolesi e Ilaria Valeri, già founder di Drink Kong. “Nite Kong è un omaggio all’eleganza e alle cose belle delle della vita – afferma Patrick Pistolesi – è proprio di notte che la città riprende vita, che si colora di sfumature di entusiasmo e vivacità, e, è proprio lì, in quel momento, che si inizia a sognare. Abbiamo voluto celebrare la notte, il momento della giornata che preferiamo e vogliamo che ognuno dei nostri ospiti possa farlo qui al Nite Kong”.
Un ambiente selettivo – di sole trenta sedute – e un bar impeccabile diretto da Mattia Capezzuoli, giovane ma già affermato talento della mixology. In perfetto stile Kong, la carta vivrà dei grandi classici e dei signature drink accuratamente studiati per esaltare l’esperienza. Le proposte del bar sono state pensate in modo tale essere perfette da sole e accompagnare al meglio i piatti di Francesco Coltella, già chef della cucina di Drink Kong. Non mancheranno, infine, spirits e distillati accuratamente selezionati, oltre a un’ampia selezione di champagne. Ma ciò che renderà davvero unica l’esperienza è l’immersività del nuovo Nite grazie al design innovativo e al fortissimo impatto visual, carico di simbolismo e di espressività. La direzione artistico-grafica è dello Studio LordZ, in una linea di continuità di pensiero creativo e va ad aggiungere il progetto Nite alla già solida collaborazione con Drink Kong che ha portato a ricevere, negli anni, importanti riconoscimenti. A chiudere il cerchio l’intrattenimento: ogni sera artisti selezionati, provenienti da ogni parte del mondo, si alterneranno sul palco dando il via al calendario di spettacoli e dj set in programma per tutto l’anno. Così si compie l’esperienza sinestetica di Nite Kong.
Dentro a Nite Kong: intervista a Claudia Gianvenuti
Claudia è uno dei cinque soci di Drink Kong e Nite Kong, con un background interessante in quanto tra i founder de L-Ektrica – tra i party più duraturi della nightlife romana – e Spring Attitude, festival dedicato alla musica contemporanea, alle nuove sonorità e alle arti digitali. Ci racconti il nuovo ambizioso progetto di Nite Kong, a partire dal simbolo che vediamo sul menu (una circonferenza bianca su sfondo tutto nero)?
Il simbolo è il tema dell’eclissi di sole: una notte non reale, è buio come fosse notte ma non è realmente notte. Ecco: Nite Kong vuole essere uno spazio che è una bolla in cui non sai se è inverno o estate, giorno o notte, se sono le 2 di pomeriggio o le 2 del mattino. Una volta varcato l’ingresso, una scatola nera vuota da cui magicamente si apre un passaggio, si viene proiettati direttamente in questa atmosfera onirica in cui il cliente è parte integrante della scenografia e della sceneggiatura, che si avvertono ancora di più quando c’è una performance di musica dal vivo (sul piccolo palco all’entrata a sinistra, ndr). Questo spazio è naturalmente un po’ surreale, considerando che nemmeno il telefono prende, per cui abbiamo deciso di tenere almeno il wifi aperto.
Avete aperto lo scorso 25 maggio.
In realtà avremmo voluto aprire quest’inverno approfittando della stagione più fredda, perfetta per lanciare un posto indoor così come lo abbiamo concepito. Ma con i lavori siamo andati lunghi e, posticipando la consegna del cantiere, siamo arrivati allo scorso 25 maggio. Il Bar Show ci ha permesso di aprire le porte già a molti, ma la sfida a farci conoscere e apprezzare ovviamente è con clienti di tutti i giorni. Al momento siamo aperti giovedì, venerdì e sabato, a partire dalle 21, per un aperitivo prima di una tarda cena, oppure un dopo cena dalle 22. L’imperativo resta chiudere verso le 2 per evitare di raccogliere l’after-hours più spinto.
Nite: rimanda al night, vero?
La parola night è un po’ inflazionata e non rendeva bene, anche se il concetto era chiaramente quello relativo alla magia di una certa fascia oraria, ma non solo. Il pensiero era riprendere le fila dei night club anni 60 della Dolce Vita, spesso abbreviati semplicemente in Night, con quell’atmosfera soffusa e musica dal vivo e le serate vissute con eleganza e classe, sul genere di quello che è stato il Jackie O’ negli anni d’oro. Un giorno, durante una riunione assieme agli altri soci, ci siamo detti: ma voi night lo immaginate scritto night? Di lì è nata l’idea di coniare nite.
Che rapporto c’è tra Drink Kong e Nite Kong?
C’è una continuità (espressa nel Kong che si ripete ma anche dalla porta comunicante tra i locali principalmente a uso del personale, ndr) ma è effettivamente un locale a sé stante. Possiamo definirla una costola di Drink Kong, con un suo ingresso, una piattaforma di prenotazione e un target proprio: l’offerta anche è diversa, si tratta di prodotti premium, dalla selezione degli champagne al posizionamento della drink list, dedicati a un pubblico alto-spendente, atmosfera intima e solo posti a sedere, bancone compreso. E una scenografia continua sulle pareti, ben orchestrata da una strumentazione tecnica che supporta ma non invade l’atmosfera dei tavoli. Il bagno è uno dei fiori all’occhiello, com’è la filosofia di Kong d’altra parte: antibagno rosso (che ricorda Campari, tra gli sponsor), ambiente asettico totalmente vuoto tipo scatola con gioco di specchi a favore di selfie; marmo nei bagni, saponi, creme e tutti i servizi all’altezza di un bagno con la B maiuscola (preservativi compresi, ndr).
Si tratta di uno spazio pensato anche per la convivialità?
Ci sono una trentina di sedute, tavoli bassi, lampade da tavolo e “divani sociali” che abbiamo disegnato e ci siamo fatti realizzare appositamente dal tappezziere di fiducia. Hanno una forma ondeggiante che permette piena libertà: il cliente può scegliere di dare le spalle a chi non conosce oppure di voltarsi e interloquire con il tavolo contiguo, come è successo proprio l’altra sera: una scena sorprendente.
L’head bartender: Mattia Capezzuoli
La sua passione per il bartending si accende per caso durante gli anni all’università. Tra una lezione di economia e un esame, inizia a lavorare a Trastevere, al Baylon Cafè, un ristorante/cocktail bar nel cuore del quartiere dove ha l’opportunità di crescere sia dal punto di vista professionale che da quello umano. Inizia questo percorso come barback per poi arrivare a ricoprire la posizione di bar e restaurant manager. Si trasferisce a Milano e inizia a lavorare come bartender e cameriere al 1930, famoso cocktail bar da anni nella lista dei The World 50 Best Bars, qui apprende tecniche e preparazioni innovative che ancora oggi utilizza con grande entusiasmo. Il 1930 gli apre la strada verso altre esperienze, fino ad arrivare alla guida del bar al The Botanical Club, cocktail bar con cucina dallo stile provocatorio e avanguardista. In questi anni impara l’importanza del ruolo del manager e della gestione efficiente di un team e di un bar con alti volumi. Diventa poi head mixologist del Camparino in Galleria, locale storico e allo stesso tempo innovativo di Milano. La Redazione Bargiornale, per il lavoro svolto negli anni al Camparino, gli riconosce il premio come bartender under 30 dell’anno 2020 e successivamente bartender dell’anno per il 2021. Tornato a Roma abbraccia il progetto Nite Kong, diventando head bartender.
Nota di redazione
Chiusura estiva da giugno e riapertura a fine settembre.
Nite Kong
Via Giovanni Lanza, 111
00184 Roma (RM)
www.nitekong.com