Testo di Ilaria Mazzarella
Foto cortesia di Altrove Ristorante
Altrove, porte aperte sul mondo: un crocevia di culture e una bella storia da raccontare. I protagonisti sono ragazzi italiani e stranieri di seconda generazione, minori non accompagnati e rifugiati. Obiettivo: comunicare, attraverso il cibo, la bellezza delle varietà culturali e delle singole identità, in una visione che fa delle differenze il punto di forza. Altrove nasce come progetto di impresa sociale del CIES Onlus, Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo, che da più di trent’anni promuove l’inclusione sociale di donne, giovani vulnerabili, migranti, seconde generazioni, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
Il ristorante Altrove, nel cuore del quartiere Ostiense, permette un piccolo viaggio alla scoperta di sapori ed esperienze interculturali e chiama in causa, intorno allo stesso tavolo, solidarietà, formazione, lavoro e cucina, promuovendo l’inserimento professionale nel settore della ristorazione di minori e giovani richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale, tra i 16 e i 25 anni, che vivono in una condizione di marginalità e disagio socio-economico, sostenendone e rafforzandone quindi il processo d’integrazione in Italia. I giovani chef, pasticceri, camerieri e barman, provenienti da ogni parte del mondo si sono incontrati e hanno condiviso le loro esperienze, mescolando i sapori con equilibrio, affinché nessuno prevalga sull’altro.
La cucina, la pasticceria e la sala sono porte aperte per tutti i curiosi, avventurieri e buongustai perché Altrove desidera essere una piazza di confronto, incontro e dialettica con l’altro. Una vera e propria mission per questo ristorante e della scuola di formazione voluta dal Cies Onlus che, tramite MaTeMù, il centro di aggregazione giovanile, ha dato vita a MaTeChef, un percorso gratuito professionalizzante per diventare aiuto-cuoco, aiuto-pasticcere e operatore di sala-bar. “Porte aperte sul mondo e non solo”. Il grande bancone bar è infatti il risultato di un caratteristico collage di porte, un massiccio uscio in legno conduce al piano inferiore e due scuri sono stati utilizzati come ante per la finestra posta in fondo alla sala.
La proposta gastronomica nasce dall’attenta unione delle tante realtà multiculturali che gravitano intorno a questo luogo. Gli chef si confrontano quotidianamente con gli allievi e così danno vita a un menu ricco di suggestioni e sapori provenienti da tutto il mondo. La filosofia di Altrove si ritrova anche nella scelta fornitori, selezionati per il loro impegno sociale e la qualità dei prodotti – come Altromercato, Libera Terra, i formaggi dal Caseificio “Cibo agricolo libero” (dove lavorano le detenute del carcere di Rebibbia), lo yogurt dalla Cooperativa Barikamà (un progetto di agricoltura sociale gestito da ragazzi africani) e la passata dall’azienda Fiammante che, attraverso accordi diretti con i produttori di pomodori, promuove la raccolta meccanica dei pomodori per combattere il caporalato. Il cibo è in grado di avvicinare le persone e facilitare la reciproca conoscenza attraverso un processo virtuoso di interconnessione e scambio.
La cucina di Altrove ha un’anima: rispetta la materia prima e utilizza metodi di cottura antichi ed elementari.
Via Girolamo Benzoni, 34
00154 Roma
Tel: + 39 06 574 6576