Testo di Redazione Cook_inc.
Il Vinilia Wine Resort racconta l’accoglienza pugliese dalla prima colazione fino all’ultimo drink della sera. La famiglia Lacaita ha ristrutturato la tenuta estiva dei nobili Schiavone e ne ha fatto una struttura sofisticata, calda e amorevole dalla A alla Z. L’austerità del castello è smorzata dalla familiarità naturale di tutti gli ambienti. A cominciare dal gusto negli arredi, nulla è lasciato al caso e ogni angolo rimanda al sogno e alla vivacità dell’infanzia con luminosità e coerenza visiva, seguendo con leggerezza il gusto delle proprietarie Marika e Simona, figlie di Pietro, affettuosamente chiamato da tutti Don Pietro. Mentre le camere si rifanno a un’eleganza essenziale e dominata dai toni del beige e del bianco, negli spazi dedicati al relax, il salone e il wine bar sono presenti complementi d’arredo di vario genere, mescolando oggetti di design a quelli scelti da rigattieri e mercatini in un melting pot che va dallo stile vintage al pop senza perdere un colpo. Il restauro del castello rispecchia l’anima di questo luogo: è stata eseguita una ristrutturazione conservativa che alterasse il meno possibile il patrimonio identitario locale.
Casamatta è il nome del ristorante ma è anche un gioco di parole. Ci raccontano che il termine era usato per indicare una struttura all’interno dell’abitazione: funzionava un po’ come una feritoia, da dentro si poteva vedere fuori ma non viceversa. Era propria delle strutture fortificate, in questo caso lo splendido castello che ospita il resort Vinilia. Siamo a Manduria, in Puglia, a una manciata di km dal mare, circondati da ulivi e vigneti, attorniati dalla terra rossa che va, neanche tanto gradualmente, a sfumare in quella più sabbiosa del mare. La prima sera abbiamo conosciuto lo chef Pietro Penna, di origini salentine che, dopo i trascorsi presso il Four Season Hotel di Milano di Sergio Mei e l’Hotel George V di Parigi guidato da Eric Briffard, si è riavvicinato all’Italia con il Ristorante Piazza Repubblica di Milano. Questo percorso lo ha portato a maturare il desiderio di fare ritorno alla terra natìa e così ha fatto, impegnandosi a rafforzare l’identità del ristorante Casamatta.
La prima sera, cena sotto le stelle del cielo pugliese. Lo chef ci propone un menu contraddistinto da forza espressiva e sapori audaci della terra e del mare. L’attenzione per il prodotto si sente al palato nella genuinità degli ingredienti e la si riconosce per via della trasparenza della direzione nel mostrarci orto e frutteti che circondano la tenuta e nel portarci in visita dai fornitori di riferimento. Tra questi la macelleria di nuovissima generazione dei fratelli Camassa a Grottaglie, che aderisce a una filosofia di responsabilità nei confronti dell’animale e del consumatore, attenta nel conservare antichi savoir faire quanto nella ricerca di nuove tecniche ed elaborazioni. Francesco Camassa è uno dei pochissimi (forse l’unico) macellai pugliesi a praticare la frollatura. Per inciso, i fratelli hanno partecipato a quel pazzo raduno di macellai di cui vi abbiamo parlato nell’articolo Masters of Meat in Panzano in Chianti. Della cena abbiamo adorato in particolare gli Spaghetti Pastificio dei Campi, sponsale, origano e seppia e la Torta di ricotta. Il nostro piatto preferito?L’Agnello arrosto, camomilla, carciofo e lampascioni, si scioglieva letteralmente in bocca.In abbinamento i vini dell’azienda vinicola di proprietà della famiglia Parisi Lacaita, tra i quali il Primitivo di Manduria Dop 2016 Li curti e Fiano IGP Salento 2018 Dieci Grana, suggeriti dalla sommelier Tania Solito, dalla presenza di sala elegantissima e rassicurante.
Il pomeriggio del secondo giorno ci siamo fatte coccolare dalla pausa pranzo in piscina. Dall’idromassaggio aprendo un occhio sornione, baciate dal sole, vedevamo l’azzurro del cielo in cui si stagliava la torre del castello, per poi scivolare nel verde del parco più a destra e, non appena la visuale si è fatta più nitida, abbiamo intravisto un paio di conigli che saltellavano liberamente nel prato. Il paradiso esiste, abbiamo pensato. Il light lunch – si fa per dire – si è svolto qui, tra Parmigiana di melanzane, Friselle con pomodoro, olio e basilico, Focaccia pugliese, Lampascioni e i formaggi freschi del Caseificio Stella. Chi si prendeva un gin tonic e chi uno dei vini di Trullo di Pezza. In carta anche tanti altri vini del territorio (primitivo in primis ovviamente), oltre ai consueti grandi classici internazionali.
La seconda serata era tematica: la Notte degli Astri e delle streghe. Il leitmotiv astrologico, si articolava attraverso il menu in cinque portate, una per ognuno dei quattro elementi, più una portata chiamata Cosmo: Gazpacho di anguria, cozze, friselle e spuma di mozzarella. La Terra era rappresentata da Fave, friggitelli e lumache; l’Aria da Mezze maniche nascoste, fagiolini Occhipinti e menta; il Fuoco da Pluma di maiale iberico alla brace e zucchina alla scapece; l’Acqua da Zabaione e gelso, estratto di fragole, calvados e noci. Nella creazione del menu Pietro Penna si è ispirato alle usanze gastronomiche pugliesi benauguranti tipiche della notte di San Giovanni: dalle lumache, alle fave, alle noci, agli albumi.
Contrada Scrasciosa
74024 Manduria (TA)
Tel: +39 099 990 8013
www.viniliaresort.com