Hanoi on the road
Testo e foto di Gualtiero Spotti
Vale la pena dare un’informazione che potrebbe (e sottolineiamo potrebbe) salvarvi la vita. Se decidete di avventurarvi in Vietnam per una vacanza, la prima regola da seguire, fondamentale, è sapere che la circolazione dei mezzi sulla strada, a parte rarissimi casi, non è dettata dai semafori (che pur esistono e sono regolarmente funzionanti), ma da una totale anarchia che coinvolge qualunque mezzo su ruota e i pedoni stessi. Detto questo siete già a buon punto e potete muovervi, come abbiamo fatto noi nei giorni scorsi, tra i brulicanti vicoli di Hanoi alla scoperta dello street food locale e non solo, con buone probabilità di sopravvivenza.
La capitale del Vietnam, infatti, come buona parte delle destinazioni del sud-est asiatico, rivela una vivacità gastronomica impressionante, che si manifesta ad ogni angolo di strada, in una sequenza di banchi di cibo di strada senza soluzione di continuità. Pur con una varietà e una ricchezza della cucina meno evidente se paragonata a quella di Bangkok, Hanoi sa mettere nel piatto (o forse è meglio dire nella scodella) tradizione e storia con la sua zuppa di noodle più conosciuta, il Pho, preparata con carne di manzo o di pollo, lime, germogli, basilico e costruita in molte versioni (con tendini, trippa, polpette), perfino quella marina, con gamberetti o frutti di mare.
Uno dei luoghi più interessanti per assaporare il pho è certamente Huyen Huong, un ristorante su due piani nell’Old Quarter, con pochi piatti, ma con le idee molto chiare. Preparazioni a vista, servizio rapido, mise en place essenziale e genuinità alle stelle che si traduce in ricche zuppe che fungono da piatto unico accompagnato da riso, all’occorrenza e secondo i gusti, anche saltato in padella: una tappa imprescindibile dove vi capiterà di pranzare gomito a gomito con i locali in pausa pranzo o con il turista che, nella media dei tanti, è più curioso.
Altro indirizzo rimarchevole, ma più alla mano, per chi non ha problemi di mal di schiena (vista l’altezza degli sgabelli che presumibilmente segue l’altezza del vietnamita tipo) è Bun Cha 41 Cua Dong, che come dice bene il nome è specializzato negli spaghetti di riso con maiale e verdure (bun cha), un po’ più cari rispetto agli altri in città (qui si spendono 2 euro e 60 a scodella…), ma deliziosi come gli involtini di maiale Nem Ran, avvolti in una croccante carta di riso e magari accompagnati da latte di soia, all’uso locale.
Infine, il ristorante più ricercato in città, Chapter Dining del cuoco Quang Dũng, che mira a definire un nuovo concetto di fine dining vietnamita, con l’applicazione di tecniche di cottura internazionali abbinate all’ottima materia prima locale. Con in primo piano i pregiati piccioni della regione Phu Tho, i mandarini di Bac Gianc, la carne di cervo di Ninh Binh e molti esotismi un po’ occidentalizzati nel gusto, ma che sanno trasportare l’ospite sulle sponde del Fiume Rosso o tra le valli al confine con la Cina. Il cuoco, in una città dove la sostenibilità non si può certo dire sia una priorità, ha anche sposato sin dall’inizio una filosofia eco-friendly, che riduce al minimo gli sprechi. In più Chapter Dining supporta economicamente le comunità locali di montagna dando aiuto ai meno fortunati.
Huyen Huong Pho restaurant
20 P.Bao Khanh
Hang Trong – Hanoi
Bun Cha 41 Cua Dong
41 P.Cua Dong
Hang Bo – Hanoi
Chapter Dining
12C P.Chan Cam
Hang Trom – Hanoi
www.chapterhanoi.com