Testo di Greta Contardo
Foto cortesia di Il Gusto per la Ricerca
La onlus fondata da Massimiliano e Raffaele Alajmo e Stefano Bellon festeggia un importante traguardo con uno speciale pranzo al Maserati Factory di Modena.
Era il 2004 quando, tra amici appassionati di alta cucina e beneficenza, è nata l’idea che oggi conosciamo come Il Gusto per la Ricerca. Allora, Massimiliano e Raffaele Alajmo, insieme al dott. Stefano Bellon, decisero di unire il proprio talento e la propria dedizione per fondare una onlus con l’obiettivo di sostenere enti che finanziano la ricerca scientifica nel campo delle malattie neoplastiche infantili e strutture che ospitano bambini in condizione di forte disagio. Padova è la culla del progetto, è qui che si trova la Clinica di Oncoematologia Pediatrica, finanziata dalla Fondazione Città della Speranza nell’attività scientifica. Ogni anno, da vent’anni, la onlus ha organizzato un pranzo o una cena coinvolgendo ristoratori, produttori di vino e amici – in forma volontaria e gratuita – per contribuire con opere culinarie alla raccolta di fondi. In due decenni, la onlus ha raccolto oltre due milioni di euro, devoluti integralmente a progetti e strutture impegnate in ricerca scientifica pediatrica e in opere di sussistenza destinate all’infanzia, e ha coinvolto volontariamente oltre settanta chef. Ogni anno, i beneficiari cambiano per meglio rispondere ai bisogni della comunità locale in cui si svolge l’evento. Grazie a questa flessibilità, Il Gusto per la Ricerca ha sostenuto oltre venti enti differenti, adattandosi ai bisogni sociali ed espandendo la propria rete di solidarietà.
Nell’evoluzione del progetto l’obiettivo di Il Gusto per la Ricerca non è mai cambiato: raccogliere fondi per aiutare chi ne ha bisogno, soprattutto bambini e famiglie in situazioni di grave disagio. E nemmeno lo spirito di solidarietà e la volontà di utilizzare il proprio talento per fare del bene, è mai cambiato. Racconta Massimiliano Alajmo: “È sempre bello vedere che anche a distanza di tempo l’entusiasmo da parte degli amici che hanno aderito a questa iniziativa è aumentato. Il fatto di cucinare cercando di regalare un sorriso a chi ne ha davvero bisogno alleggerisce ogni tipo di fatica e innesca un meccanismo di condivisione tra di noi che è stupendo”. Partecipare a Il Gusto per la Ricerca non è solo un’opportunità per fare del bene, ma è anche un modo autentico per rafforzare i legami personali e professionali tra chef.
A sinistra: Massimiliano Alajmo all’edizione 2009 all’Hangar delle Frecce Tricolore; A destra: Stefano Bellon, Raffaele Alajmo e Andrea Coppetta Calzavara ad Alajmo Cortina
Da dietro le quinte una persona continua a guidare e ispirare l’iniziativa. Massimiliano Alajmo: “Un particolare grazie a chi ha in qualche maniera fatto nascere tutto, che è il nostro legante, il nostro battitore libero: Stefano Bellon. Silenziosamente è sempre dietro ogni tipo di azione e cerca di stimolarci continuamente e sensibilizzarci alla causa”. Per la onlus, ogni anno è un’opportunità per migliorare, coinvolgere nuovi talenti e avvicinare sempre più persone alla causa della solidarietà mantenendo ben salda la sua identità e il suo impegno, diventando un simbolo per fare davvero la differenza.
Raffaele Alajmo riflette su questi vent’anni: “Guardare le foto di tutte le edizioni passate e vedere come siamo invecchiati (io sono anche ingrassato, ride) quanti colleghi hanno partecipato, quanti clienti sono venuti a tutte le edizioni, quanti soldi abbiamo raccolto e dove li abbiamo mandati… dà un’enorme soddisfazione”. Con vent’anni sulle spalle, tanto entusiasmo, spirito di condivisione e solidarietà Il Gusto per la Ricerca dimostra che vent’anni possono essere solo l’inizio di un sogno destinato a crescere e che la passione per la cucina può contribuire a cambiare il mondo, un buon piatto (e un sorriso) alla volta.
Da sinistra: 2019, On the Farm; 2010 a Villa Cantalupo Da Vittorio; 2019; On the Farm
Il Gusto per la Ricerca è stata la prima onlus in Europa a creare un evento per unire grandi chef italiani e internazionali per una causa nobile, trasformandoli in promotori di messaggi di solidarietà. Il progetto è diventato un attesissimo evento e il 10 novembre al Maserati Factory di Modena si celebrerà la ventesima edizione con un grandissimo evento: un pranzo per massimo 150 ospiti realizzato da una bella maggioranza dei tristellati italiani. Ai fornelli ci saranno: Heinz Beck de La Pergola a Roma, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena, Antonino Cannavacciuolo del Villa Crespi a Orta San Giulio, i Fratelli Cerea dal Da Vittorio di Brusaporto, Enrico Crippa del Piazza Duomo di Alba, Fabrizio Mellino del Quattro Passi a Nerano, Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri a Firenze, Norbert Niederkofler dell’Atelier Moessmer di Brunico, i Fratelli Alajmo de Le Calandre di Rubano e Fulvio Pierangelini, Creative Director of Food di Rocco Forte Hotels che anche se non rientra nella “carrellata di tre stelle” è un grandissimo della cucina italiana che ha sempre sposato e sostenuto il progetto. Ad affiancare questa brigata d’eccezione ci saranno Andrea e Mauro Lorenzon, rispettivamente del ristorante Pietra Rossa e La Caneva di Venezia, che si occuperanno dell’aperitivo a base di ostriche.
Il menu sarà completamente a sorpresa e, per dare la possibilità agli ospiti di degustarlo tutto, le portate saranno composte da due piatti e verranno servite a coppie. L’offerta minima è di 2000 euro a coppia e le prenotazioni possono essere effettuate scrivendo a gusto@alajmo.it oppure telefonando al numero +39 0496 30303. Durante il pranzo il gastronauta Davide Paolini e il beker Fabrizio Nonis condurranno l’asta con dieci preziosi lotti a cui gli ospiti potranno partecipare per aiutare a incrementare il ricavato dell’evento
Da sinistra: Massimiliano Alajmo e Fulvio Pierangelini ad Alajmo Cortina nel 2023; On the Farm nel 2019; Massimiliano Alajmo e Niko Romito alle Fucine di Buttrio (UD) nel 2023
È importante ricordare che tutti gli chef, il personale e i fornitori opereranno a proprie spese senza alcun rimborso e ogni euro devoluto verrà certificato e la onlus rilascerà ad ogni sostenitore una ricevuta detraibile. Gli enti a cui sarà devoluto il ricavato del ventennale sono: La Miglior Vita Possibile, Il Tortellante e La Casa di Fausta – ASEOP. La Miglior Vita Possibile è un’associazione nata nel 2018 con l’obiettivi di accrescere la consapevolezza sulle cure palliative pediatriche e avviare una raccolta fondi per permettere la costruzione del Nuovo Centro Regionale per le Cure Palliative e Terapia del Dolore Pediatriche – Hospice Pediatrico del Veneto, unico centro nel Triveneto. Il Tortellante è un laboratorio terapeutico-abilitativo in cui giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca a mano. La sua storia inizia all’interno di Aut Aut Modena, l’associazione che promuove e coordina progetti di formazione, assistenza e raccolta fondi per il sostegno alle famiglie con persone autistiche nella provincia di Modena. La Casa di Fausta, invece, è struttura di accoglienza realizzata dall’Associazione ASEOP di Modena (Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica), che ha la finalità di ospitare gratuitamente i piccoli pazienti in cura presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena e le loro famiglie provenienti dalle zone più lontane della provincia e della regione, ma anche dall’estero.
Sul sito www.ilgustoperlaricerca.it si trovano tutte le info sul grande pranzo del 10 novembre e sulle edizioni precedenti.