Testo di Amelia De Francesco
Come nasce un libro? Cosa sta dietro a un progetto editoriale? E, in questo caso, cosa spinge dei professionisti della scrittura e del vino a unirsi in un viaggio tutto italiano alla scoperta dei vini meno noti? Lo abbiamo chiesto a uno dei tre autori di “Vini da scoprire”, Giampaolo Gravina (nostro collaboratore su Cook_inc., ndr), che insieme a Fabio Rizzari e Armando Castagno ha consegnato alle stampe lo scorso autunno un piccolo gioiello.
Innanzitutto, come in ogni avventura che si rispetti, c’è l’amicizia fra i tre, la stima e la consapevolezza di una comunanza di vedute. Poi la volontà del direttore editoriale di Giunti, Marco Bolasco, di arricchire l’offerta di testi sul mondo enoico fornendo un’alternativa di qualità alle guide di settore.
Il libro racconta di 120 vini che si conoscono poco, sorprendenti proprio perché non suonano familiari: non grandi nomi, nessuna azienda nota ai più, ma piccoli cammei che colpiscono, fuori dal circuito ufficiale dei critici. Un cono di luce, deliberatamente e necessariamente parziale e incompleto, dal basso, ci dice Gravina, su realtà che meritano di essere segnalate per la qualità del loro lavoro. Un’azione di scouting, insomma, alla (ri)scoperta di un’Italia del vino diversa.
2mila battute di racconto dedicate a ciascuno, in cui gli autori si concentrano sulla qualità della scrittura. Narrazione e informazione vanno a braccetto, si gioca su analogie, accostamenti e divagazioni, talvolta viaggiando contromano, smarcandosi dal lessico familiare ai più dei tecnicismi guideschi, continua Gravina, “lungi dalla costipazione dei testi e dalla logica di premi e gerarchie”.
Come dire: rilassiamoci e troviamo nuovamente il piacere del vino. E della lettura.
“Vini da scoprire” – di Armando Castagno, Giampaolo Gravina, Fabio Rizzari. Giunti Editore. Pagg. 256 – € 18