Testo di Gualtiero Spotti
Diciamo la verità, Eindhoven non è una destinazione turistica tra le più gettonate dei Paesi Bassi, e non è nemmeno la meta prediletta da orde di scalmanati foodies. In compenso, non mancano degli indirizzi cui far riferimento per mangiar bene, e alcuni sono davvero pregevoli oltre che assolutamente unici. Metti ad esempio il ristorante Avant-Garde, ospitato nell’angolo di una curva dello stadio di casa, quello del PSV Eindhoven.
Con vista sul terreno di gioco, pranzi e cene organizzati in corrispondenza dei match casalinghi o delle partite di Coppa, e, più normalmente, la routine quotidiana ben giocata (visto il campo a due passi) dal cuoco di casa, il placido Johan van Groeninge. Uno che ben rappresenta le molte sfaccettature della cucina di questa regione, il Brabante del Nord, dove si mescolano influenze belghe, pragmatismo germanico, inevitabili tocchi di classe francofoni e qualche divagazione speziata o asiatica, ma senza esagerare. Gli amuse bouche, tanto per dire, passano piacevolmente dal Semifreddo di soya alla Barbabietola con yuzu, dall’Anatra alla Pechinese al connubio Avocado/Wasabi. E i piatti principali riservano qualche sorpresa, come nel caso delle squisite Capesante marinate con cetriolo, bergamotto e ravanello, anche se poi la classicità è dietro l’angolo ed esce in maniera inequivocabile quando si ordina il San Pietro con tartufo, patate “ratte” e asparagi verdi.
La sala è ben gestita con misurata discrezione dalla figlia del cuoco, Chantal, ed è strutturata per accogliere una clientela piuttosto varia, che va dall’amante dell’arte moderna (molte sono le opere esposte) a tutti coloro che, invece, scelgono il ristorante per gustarsi i prepartita da una sala privilegiata. Qui infatti si consuma il pasto prima dei match, non durante, e solo dopo, a tempo regolamentare scaduto, si esulta o ci si dispera per il risultato, magari facendo un salto sulla terrazza aperta che offre una vista notevole sul campo da calcio. Sicuramente non ci si dispera per il pasto, che è sempre di ottima fattura ed è capace di rappresentare una materia prima eccelsa e al tempo stesso internazionale. Ottima poi la scelta dei vini, che spaziano dal Portogallo all’Ungheria abbracciando tutta l’Europa e che sono proposti con pairing degni di nota dall’impeccabile sommelier Maikel Ginsheumer.
Johan van Groeninge dirige la sua piccola brigata con pochi gesti decisi e inequivocabili. Ognuno sa quello che deve fare senza clamori e patemi d’animo, anche perché la cucina è aperta sulla sala e tutto quello che accade lo si percepisce immediatamente.
L’Avant-Garde, nome che forse con il passare del tempo potrebbe perfino essere rivisto, più che l’esperienza di una avventura lungo le strade della nuova cucina più audace, sembra un indirizzo cui rivolgersi, al contrario, quando si è in cerca di qualche certezza in tavola, di quei dettagli di buon senso che rendono l’esperienza gustativa completa ed esente da colpi di testa. Non certo per hooligans, ma per famiglie, volendo cercare un accostamento con alcuni dei abituali frequentatori degli stadi.
Restaurant Avant-Garde
Philips Stadium, Frederiklaan 10d
Eindhoven
Tel. +31 40 250 5640