Testo di Luca Martinelli
Foto cortesia di Vini di Vignaioli
Dopo un anno di stop, a causa Covid19, il 31 ottobre e il 1 novembre torna Vini di Vignaioli. E per la prima volta, a vent’anni dall’edizione inaugurale nel 2002, il salone del vino naturale trasloca: dalla Val di Taro di Fornovo (PR) sale pochi chilometri verso l’Appennino ed entra nella vicina Val Ceno. L’appuntamento è a Varano de’ Melegari (PR), in una location più grande, una tensostruttura che verrà allestita nei pressi del campo sportivo comunale.
Christine Marzani Cogez, ideatrice della manifestazione, lo racconta come “evento della ripartenza”, che ha già visto l’adesione di circa 160 produttori, numero destinato però a crescere (l’elenco è aggiornato a questo link). Il tendone di Varano occuperà 3000 metri quadrati, mille in più rispetto a Fornovo, garantendo una distanza più ampia tra i banchetti degli espositori per permettere di svolgere la manifestazione in sicurezza, attenendosi “alle norme Covid in vigore, nel rispetto del pubblico e degli espositori presenti” ha precisato Christine Marzani Cogez nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Milano presso l’Enoteca Naturale, martedì 19 ottobre.Sedute accanto a lei c’erano: due vignaiole – Alessandra Bera ed Elena Pantaleoni – il sindaco di Varano de’ Melegari, Giuseppe Restiani e Lorenzo de’ Grassi, ideatore e organizzatore con Christine di Live Wine, il Salone internazionale del vino artigianale, che fu il primo evento congelato dalla pandemia, dato che avrebbe dovuto tenersi nei primi due giorni di marzo del 2020. Con Bera, produttrice di Moscato d’Asti (ma non solo) a Canelli (AT), Marzani Cogez ha ricordato la prima edizione di Vini di Vignaioli. Lei era, infatti, uno dei quattro vignaioli italiani presenti, insieme a 16 francesi. “Lo pensammo insieme, a Parigi, dove Christine gestiva un ristorante che rivendeva i miei vini” ha raccontato Alessandra Bera. “Volevamo che fosse un salon des vins, alla francese, che non offrisse solo spazio per le degustazioni ma anche per l’acquisto. Christine decise di farlo a Fornovo, un posto sperduto ma secondo lei strategico” scherza Bera.
Quel primo anno non arrivarono troppe persone. I vignaioli francesi ne furono stupiti. In effetti Fornovo – lungo l’Autostrada della Cisa, tra Parma e La Spezia – era solo una cittadina, tagliata fuori dai grandi flussi della mobilità. Le cose cambiarono dall’anno successivo: “Venne riconosciuta, anche dal pubblico, l’importanza di porre l’accento sulle persone, sui vignaioli. Di arrivare sotto il tendone di Fornovo e trovare un’atmosfera conviviale” sottolinea Elena Pantaleoni, che con la sua azienda La Stoppa, di Rivergaro (PC), in Val Trebbia, partecipa a Vini di Vignaioli dalla terza o quarta edizione (“ed è l’unica fiera che faccio, in cui pago per esser presente” ha aggiunto).
Una componente fondamentale del successo di Vini di Vignaioli è l’elemento umano. Tutti i vignaioli presenti – come ha ricordato nel corso della conferenza stampa Christine Marzani Cogez – hanno avuto “un padrino, nel senso che sono stati presentati da un altro vignaiolo, che si è fatto garante che i nuovi arrivati siano protagonisti di una viticoltura sana, biologica o biodinamica in vigna, poco invasiva in cantina”.
“La scelta di porre l’accento sui vignaioli e sulle relazioni, ha ricordato Elena Pantaleoni, è fondamentale, “perché dal 2002 sembra passato un secolo e oggi sappiamo che il metodo è riproducibile anche dall’industria del vino, che, ad esempio, imbottiglia e pubblicizza vini senza solforosa aggiunta, ma noi sappiamo e possiamo rispondere che il vino è la persona, che quando acquistiamo una bottiglia scegliamo anche una persona”.
Alcune informazioni di servizio: (1) oltre ai banchetti dei vignaioli dove si potranno degustare e acquistare i vini, ci saranno anche quest’anno, stand di prodotti gastronomici selezionati e uno spazio culturale per scoprire tutte le nuove pubblicazioni a tema vino; (2) potranno entrare al massimo 900 persone contemporaneamente, quindi, è fortemente consigliato acquistare il biglietto d’ingresso direttamente sul sito per assicurarsi il posto in anticipo. È il primo anno che Vini di Vignaioli apre la biglietteria online (l’ingresso costa 15 euro per un giorno, 25 euro per due giorni); (3) dimentica il porta-bicchiere, è per una buona causa: con l’acquisto in loco del porta-bicchiere, costano due euro e sono realizzati con stoffe africane da artigiani africani (Costa d’Avorio e Repubblica democratica del Congo), i visitatori potranno sostenere l’alfabetizzazione delle madri del villaggio di Pire (Senegal) e la scolarizzazione dei bambini di Mont-Ngafula, Kinshasa (RDC); (4) Vini di Vignaioli è – come ogni anno – anche spazio di incontro e dibattito: il Castello di Varano de’ Melegari lunedì 1 novembre dalle 9 alle 12 ospiterà una tavola rotonda dal titolo OLTRE IL BIO. Supra Molecular Technology: una nuova tecnologia per un’agricoltura migliore a cura di Progetto Natura, con la partecipazione di Samuel Cogliati, scrittore e divulgatore italo-francese, fondatore e titolare di Possibilia Editore; (5) durante le giornate del 31 ottobre e del 1 novembre, il Castello ospiterà una mostra fotografica a cura di Chiara Rolleri, che ha un negozio di frutta e verdura biologici a Bardi (PR), una gran passione per la cucina e per fotografare quello che cucina, a partire dalle sue materie prime.
Vini di Vignaioli
31 ottobre – 1 novembre 2021 a Varano de’ Melegari (PR)
Orari degustazione: domenica 10 – 19 | lunedì 12 – 19
Per l’ingresso è necessario il Green pass
Biglietto acquistabile in loco: 15€ (1 giorno) – 25€ (2 giorni).
Comprende ingresso, calice e sputacchiera personale. Pre-iscrizione online: vinidivignaioli.com