Testo di Cristina Ropa
Foto cortesia di The Johri
Jaipur, definita la città rosa dell’India, è un luogo incantevole, pieno di avvolgente spiritualità, di continui contrasti e di colori, odori, sapori di una intensità e bellezza uniche al mondo. Jaipur è anche la sede di nuove frontiere culinarie dove le tradizioni locali si intrecciano con le influenze internazionali come succede a The Johri il ristorante vegetariano dell’omonimo Hotel The Johri, un elegante e confortevole rifugio nascosto tra le caotiche viuzze dell’iconico mercato di gioielli, il Johri Bazar.
Questo piccolo angolo di paradiso è l’ideale per rigenerarsi dopo lunghe esplorazioni culturali fatte di palazzi fiabeschi, tessuti artigianali dai motivi floreali, mercati con gioielli d’argento scintillanti e tanta altra meraviglia custodita nel cuore e nello sguardo del popolo indiano, così ricco di saggezza e ospitalità. Straordinari sono i cocktail serviti al bar mentre attendi l’arrivo di una cucina davvero speciale, dove la valorizzazione dei sapori locali si evolve in una poesia per i sensi avventurandosi in un’esplorazione oltre i confini territoriali.
Un panorama tutto nuovo dove anche il significato semantico di alcune parole cambia. Quello che per il nostro linguaggio quotidiano è definito nell’ambito agricolo “sostenibile” per la filosofia di questo hotel e anche dei produttori agricoli della zona è normalità, routine quotidiana, parte integrante del loro modo di essere. Andare al mercato di prima mattina per selezionare prodotti freschi di stagione coltivati dai contadini e da questo decidere che menu sviluppare non è scisso dalle tradizioni locali. “Per gli indiani il cibo biologico è normalità” mi racconta Shachi Bakliwal responsabile marketing del ristorante. “Noi serviamo un menu che rappresenta un’evoluzione dei piatti indiani vegetariani incentrati su prodotti freschi di fattoria, ispirati alla nostra regione, il Rajasthan, nota per la cultura e il patrimonio culinario. Offriamo un tesoro di ingredienti che non solo permettono di creare piatti gustosi e unici ma che raccontano anche una storia legata alle tradizioni locali, alla terra e ai contadini che vivono qui”.
La narrazione di questo legame con le tradizioni indiane così ricche di storia, di arte, di romanticismo si riflette anche nel design del ristorante. Le pareti dipinte a mano da artisti locali rievocano la rigogliosa natura, piena di splendide palme e animali e l’arredamento propone l’eleganza di un’epoca passata e al contempo un’attenzione verso una nuova generazione di viaggiatori. Anche la presentazione dei piatti è cromaticamente in armonia con ogni dettaglio dove il rosa, il giallo e il verde pastello spiccano in tutta la loro bellezza.
Tra i piatti più amati in questo ristorante, che nel 2023 è rientrato nei Top Restaurants Awards di Condé Nast Traveller, ci sono la Shorba di zucca allo zafferano (senza glutine e vegano), una Zuppa aromatica di zucca speziata allo zafferano, servita con zucca, bietola, semi speziati e foglie di curry e la Baby Palak e Paan Patta Chaat, una combinazione dolce e salata di spinaci croccanti e foglie di betel, condita con una combinazione colorata di yogurt, lenticchie di ceci spezzate e patatine.
Finita la cena visitiamo l’hotel adiacente sempre all’interno della catena Johri, una casa del XIX secolo conosciuta da tempo come Lal Haveli, seconda proprietà di Jaipur di Abhishek Honawar (Honar Group) in collaborazione con Siddharth Kasliwal (The Gem Palace) progettata dalla designer newyorkese Naina Shah. Anche in queste cinque suite la tradizione si intreccia con la contemporaneità, con quel tocco di eleganza e sobrietà che contraddistingue anche il ristorante attiguo. Massaggi ayurvedici rigeneranti, un servizio quotidiano di tè pomeridiano “high-chai” e sessioni gratuite di yoga e meditazione completano l’esperienza da mille e una notte.
The Johri
3950, MSB Ka Rasta
Johri Bazar, Ghat Darwaza
302003 Jaipur, Rajasthan – India
http://thejohrijaipur.com/