Testo di Chiara Corona
“Eravamo quattro amici al bar”. Iniziava così l’indimenticabile canzone di Gino Paoli e anche la storia di amicizia e di esemplare imprenditoria sociale dei protagonisti di questo articolo: Alberto Drusiani (Drus), Gabriele Calarota (Cala), Luca Morosini (Moros), Ossama Gana (Osso). Quattro amici appunto, compagni affiatati durante i tre anni all’Università di Informatica di Bologna e che come quelli di Gino Paoli, “volevano cambiare il mondo”. Creare con le loro diverse competenze digitali “qualcosa di loro”, che potesse contribuire a trovare una soluzione a una tematica a tutti e quattro particolarmente cara e, ormai, sempre più prioritaria: lo spreco alimentare, con il quale Alberto era stato il primo a scontrarsi.
Classe 1995 e speaker del gruppo, Drus durante la sua esperienza pre-universitaria come cameriere per catering, non poté infatti rimanere indifferente alla “molta roba che rimaneva” in cucina quanto nel piatto dei commensali: prodotti, pietanze perfette e spesso gradevolmente consumabili, che trovavano tuttavia un comune destino nel bidone della spazzatura. Un vero e proprio spreco, come si direbbe oggi, per il quale ancora non si chiamava il clamore mediatico, ma che ad Alberto, Cala, Moros e Osso “dava fastidio”. Si chiesero quindi: “Se realizzassimo un modello di business verticale e sostenibile?”.
Detto fatto! Non “tra un bicchiere di coca e un caffè”, ma davanti a un piatto di paccheri al ragù di coniglio e uno spezzatino con castagne e carciofi nasce l’idea di Squiseat: un progetto di imprenditoria sociale, per dare la possibilità ai clienti di acquistare a metà prezzo le eccedenze di fine giornata dei locali e, a quest’ultimi, di incrementare i loro guadagni a partire da qualcosa dal valore fino ad allora dimenticato e ora invece nuovamente ritrovato. Tanto entusiasmo, determinazione, ma, come tutte le più grandi imprese che si rispettino, anche le prime difficoltà e dubbi nell’avvio del nuovo progetto: “Come organizzarlo? Quale potrebbe essere il nostro posizionamento sul mercato? Come distinguerci dal grande competitor internazionale? Tante domande, che trovarono presto risposta nei sondaggi con amici, parenti e ben presto con quelli che sarebbero stati poi i primi futuri clienti dell’iniziale canale di Whatsapp e, successivamente, della chat automatica su Telegram, nella quale, per ben due anni, i nostri protagonisti si fecero carico di presentare le offerte del giorno, registrare gli ordini, comunicarli alle attività alimentari coinvolte e, infine, consegnarli a fine giornata al trepidante e affamato cliente.
Un “lavoraccio” qualcuno direbbe, ma che ha permesso ai quattro soci di avvicinarsi alle persone, farsi conoscere, “voler bene”, e portare a compimento nel marzo 2021 il tanto ambito traguardo: la creazione dell’app di Squiseat, realizzata esclusivamente da loro. Un’app, come racconta Alberto, “senza compressi”, tramite la quale il cliente può trovare il locale dal quale ordinare, scegliere tra le rimanenze o prenotare piatti freschi, selezionare la quantità di prodotto che desidera, scegliere il giorno e l’orario di ritiro del proprio ordine in negozio. Sempre con la garanzia, aprendo la propria box, di trovare quanto richiesto e desiderato: un prodotto acquistato a metà prezzo, buono, di qualità. Un prodotto valorizzato, senza inganno, per i locali una buona ed etica forma di guadagno e per i clienti, il pranzo prima di rientrare in università, quello last-minute della nonna per i nipotini o la cena per la serata Champion con gli amici. Creatività, intraprendenza, precisione, trasparenza sono quindi le parole chiave dell’app di Squiseat, che a otto mesi dalla sua nascita ha già dato i suoi frutti: 50 infatti le attività ristorative aderenti su Bologna (tra i quali i nostri amici di Forno Brisa), 6.000 download al giorno per circa 3.000 utenti registrati. Numeri questi raggiunti grazie all’importante sprint manageriale e all’apertura della propria pagina Instagram, che Moros si diverte ad aggiornare quotidianamente con novità, ricette antispreco e sfiziose curiosità, spesso sconosciute, su Bologna e su i suoi piatti più iconici.
Tanto impegno, lavoro e caparbia quindi dietro le tastiere di Squiseat, che non sono passati inosservati soltanto a noi di Cook_inc ma anche alla Fondazione Barletta, che, nel Luglio 2021, ha dichiarato la giovane start up vincitrice nella sezione MYSOCIALIMPACT per il miglior progetto di imprenditoria sociale. Un grande traguardo e belle soddisfazioni per i nostri quattro amigos che hanno ancora tutto da dimostrare e non hanno paura di farlo. Per Alberto, Gabriele, Luca, Ossama, come i buoni visionari che sono, il futuro è infatti già chiaro: portare l’innovativo servizio di Squiseat nelle città di Modena e Ferrara e, successivamente, anche del Nord Italia.
Ovunque andranno, il loro obbiettivo sarà comunque sempre lo stesso: sensibilizzare le persone a lavorare insieme contro lo spreco alimentare, a riconoscere nelle rimanenze non lo scarto di un processo, ma un suo nuovo continuo, dal sapore più buono. Perché come dice il loro motto: “C’è più gusto a evitare gli sprechi”.