Testo di Annalucia Galeone
Foto di cortesia di Spaccio Mortadella Jazz
Trovare il coraggio per dare una nuova direzione alla propria vita, concedersi una chance per cercare di essere felici e inseguire i sogni non è facile, ma neanche impossibile. D’altronde “Se non ora quando?” Così Cinzia Siciliani, commercialista in carriera, senza avere molto rammarico, ha abbandonato le certezze garantite da un contratto a tempo indeterminato per rimettersi in discussione e trasformare in realtà quello che una volta era un castello in aria. Nel 2019 ha inaugurato Spaccio Mortadella Jazz, una salumeria gourmet a Conversano in provincia di Bari. Il concept è insolito, si ispira ai negozietti di alimentari nel quartiere Marais a Parigi.
Qui, puoi fare la spesa sorseggiando Champagne o Franciacorta oppure decidere di accomodarti e fare una pausa con aperitivo in una delle salette all’interno o nel dehors all’ingresso. La parte food è attentamente selezionata come la proposta vino, sono tante le etichette poco note, ma stupefacenti. La plastica è bandita, si usano solo fogli di carta per salvaguardare l’ambiente e non contaminare i sapori e si mangia soprattutto con le mani, in questo modo si apprezza di più il gusto.
Un tempo il locale, nel centro di Conversano, ospitava la storica bottega di alimentari del signor Minguccio. Da piccola Cinzia, accompagnata dal papà, aveva l’abitudine di andare lì per mangiare un fragrante panino con la mortadella. Per molti anni la struttura è rimasta chiusa, ora è rinata, ha una seconda vita e vivacizza il cuore del borgo cittadino. È diventato un luogo dell’anima per Cinzia e i suoi ospiti. In questa avventura la supporta Antonello Magistà, socio e noto uomo di sala titolare del Pashà, il ristorante con una stella Michelin di Conversano.
Spaccio un nome e un progetto. Quale?
Spaccio più che un progetto lo definirei un sogno, un piccolo scrigno nel quale ho voluto mettere amore, passione, dedizione, gusto, autenticità, verità, persone, musica, cose buone, vini. È una bottega d’altri tempi, nella quale perdersi, nella quale perdere il senso del tempo, dall’arredamento alla scelta dei prodotti, abbiamo voluto far vincere la semplicità, coi colori caldi e i materiali di una volta. Da noi è possibile poter fare la spesa magari anche col calice tra le mani in uno dei punti, a mio avviso, più nascosti e belli di Conversano.
Lasciare un contratto a tempo indeterminato e una bella carriera per seguire un sogno. Perché?
È avvenuto tutto nel corso del 2019, avvertivo la necessità di un cambiamento dentro di me, grazie a delle piccole esperienze extra oltre il mio lavoro in contabilità. Più sviluppavo la propensione a voler stare a contatto con la gente, accogliendola e coccolandola, più non riuscivo a star seduta dietro la scrivania il lunedì. Poi è arrivato il Covid e ho avuto tanto tempo per riflettere sulla vita e su viverla, mi sono posta mille domande. Amo questa salumeria/bottega vissuta da tante generazioni, ho pensato a quello che da cliente avrei voluto, un posto senza pretese, un luogo semplice dove potermi sentire a mio agio senza alcun tipo di costrizione o artefatto, direi una casa. È un porto di mare, ho voluto creare un posto che non abbia una definizione. Adoro l’alternanza delle generazioni che frequentano lo Spaccio, dal bimbo che entra per un panino al prosciutto cotto, alla signora anziana che vuole l’Auricchio.
Com’è cambiata la tua vita?
La mia vita privata prima di Spaccio Mortadella Jazz era un delirio. Ogni lunedì avevo già la pianificazione di tutto quello che coi miei amici avremmo potuto fare durante la settimana, dai viaggi ai pasti. I miei dubbi erano esattamente quello che poi ho vissuto: la paura della mancanza delle persone a me care. Invece gli stessi amici, quelli veri, hanno fatto sì che Spaccio diventasse esattamente quel porto di mare che desideravo, passano a salutarmi, bevono un calice e vivono la bottega come se fosse casa mia. Ho realizzato il sogno e chiuso un cerchio.
Cosa si mangia e beve da Spaccio?
Si mangiano focacce, salumi e formaggi provenienti da ogni dove, serviti su fogli di carta. Puoi trovare il prosciutto iberico tagliato a mano, pane e olio accostato a dei paté, del salmone o del burro e acciughe, oppure la mozzarella di bufala, il vitello tonnato nel maritozzo, le ciabattine di semola, la merenda del muratore e i nostri panini da passeggio. Non abbiamo una carta vini, ci piace cambiare e far conoscere più cose possibili, vini biologici, naturali e tante tante bollicine.
L’enogastronomia è un fattore culturale, il turista cerca l’autenticità e l’esperienza. Da Spaccio è possibile?
Spaccio nasce proprio come cultura del buono, del bello e del vero, non a caso tutto è preparato a vista su un piano di marmo. Non amiamo essere molto tecnici nella spiegazione dei prodotti e dei vini proprio per non far sentire a disagio i clienti meno esperti. Raccontiamo tutto in modo semplice, la mia domanda di rito per il vino è: “Cosa ti piace bere?”. Bere deve essere un piacere non un racconto noioso, dietro una bottiglia ci deve essere poesia.
Perché hai aperto a Conversano e non altrove?
Non ho mai fatto scelte comode, la mia è stata una decisione di pancia, sarebbe stato più semplice aprire in una città turistica o di mare. La mia scelta è dettata dall’amore per la mia città e la sua eleganza. Ho voluto fortemente riprendere la bottega in Corso Umberto, ha alle spalle una storia ed è tutto più affascinante.
Dove immagini il tuo domani?
Tra qualche anno mi vedo qui, ma più matura, meno fragile, più competente, con più conoscenza e più consapevolezza di quello che è questo lavoro. Ho in cantiere tante idee, da eventi a nuovi progetti, sono felice del team che abbiamo creato in questi mesi. Da soli non si può raggiungere nulla, ma insieme si può far tanto.
Spaccio Mortadella Jazz
Corso Umberto, 4
70014 Conversano (BA)
Tel. +39 393 5705766
https://www.facebook.com/spacciomortadellajazz