Introduzione e foto di Gabriele Stabile
Alla ricerca di un dolce festaiolo a prova di Gabri (sono scarso con il bilancino), Marasca ha superato sé stesso in effettività e semplicità. Prima di lasciargli la parola per queste Cannelés, mi piace considerare come le cose che a volte amiamo di più siano anche le più semplici. Una canzone alla radio che ci sorprende mentre siamo nel traffico, un bicchiere di vino a fine giornata, due chiacchiere, il mare.
Avevamo in programma un Mont Blanc (considerate la ricetta alpina di Meredith Erickson su Cook_inc. 26, per quello) ma poi nel tentativo di semplificare la vita a tutti voi numerosi lettori (me incluso) abbiamo virato con decisione verso questo dolce, semplice ma sabroso, la cui storia è scritta a chiare lettere nei suoi ingredienti base. Non sono mai stato a Bordeaux, ahimè, ma recentemente ho iniziato ad andare in barca a vela. Ho ancora troppe poche lezioni sotto la cintura per darmi arie ma una cosa l’ho capita: si può navigare benissimo barcamenandosi tra flutti e correnti, aggiustando freneticamente le vele per accontentare ora gli uni ora le altre, ma è un’occasione sprecata. Il tempo passa e ci si trova esausti in mare aperto. Lì è facile smarrirsi. Invece, a scegliere un punto all’orizzonte e trovare la migliore andatura per raggiungerlo, senza indecisioni, a cuor leggero, quello è segno di grandezza vera. Questo si applica a tante cose: in cucina, nella scrittura, nel tennis e così via: non bisogna aver paura della semplicità, ma considerarla una tensione, una meta. Un punto di arrivo. Che vi piacciano le cannelés o no, (ma credo di si, per lo meno in versione Marasca) spero che i ragazzi di zia, le ragazze di Cook_inc. (scusa Frans), continuino su questa rotta per molti anni a venire. Respirando liberi all’aria aperta. Buone feste, buon anno nuovo.
Parola a Christian Marasca
“Mi soffermo poco a differenza delle precedenti perché questa è proprio una preparazione molto molto semplice ma di una bontà estrema! Il discorso che possiamo ampliare intorno a questa ricetta è che c’è un ingrediente segreto, che abbiamo tutti a disposizione e dobbiamo farne tesoro, specialmente in pasticceria: IL TEMPO. Perché dico questo? Perché la ricetta del cannelé non è nient’altro che un mélange di ingredienti mixati con un minipimer a immersione, che tramite la maturazione in frigorifero arrivano a quel risultato pazzesco di un dolce super caramellato, croccante fuori quanto morbido e profumato dentro”.
per circa 15 cannéles
450 g di latte intero
20 g di burro fuso
1 baccello di vaniglia
scorza di un limone
25 g di rum
20 g di tuorlo
25 g di uovo intero
115 g di farina 180 w
225 di zucchero semolato
2 g di sale fino
Mescolare zucchero e farina setacciata in una ciotola, in un bricco cominciare a inserire nel seguente ordine: latte, burro fuso, tuorlo, uovo, semi di vaniglia, scorza di limone e il rum. Continuando a mixare, aggiungiamo la parte “secca“ della ricetta con un cucchiaio. Una volta amalgamati gli ingredienti, mettere in un contenitore a maturare per ALMENO 48 ore, almeno! Il tempo ci servirà a far maturare i profumi dell’impasto e ci aiuterà a ottenere un cannellé molto alveolato all’interno.
Una volta passate 48 ore, passare al setaccio l’impasto ed emulsionare nuovamente in modo da rendere omogeneo il composto, quindi versarlo negli stampi (imburrati se di rame, senza nulla se di silicone) lasciando 1mm dalla parte in alto, infornare quindi a 190°C per circa 1 ora, ma questo dipende dal vostro forno, ricordatelo sempre!
Il cannelé dovrà apparire ben caramellato su tutta la superficie, non preoccupatevi se all’inizio vi sembreranno troppo cotti, all’interno risulteranno morbidissimi!
Dedico la ricetta all’amico pasticciere Thierry Tostivint, che purtroppo oggi non c’è più, grandissimo conoscitore della pasticceria e della grande tecnica francese. Questa ricetta è sua, io mi prendo solo il merito di riprodurlo.
I dolci di Christian Marasca li trovate da Zia Pasticceria Door to Door: https://www.facebook.com/ziapasticceria/