Testo di Lodovica Bo
Foto di cortesia dell’ufficio stampa Zedcomm
Due territori vocati all’enologia, due donne imprenditrici, produttrici, diverse ma simili e con una stessa passione: il vino. Sabrina Tedeschi dell’azienda agricola F.lli Tedeschi e Francesca Seralvo di Tenuta Mazzolino in un incontro unico per parlare delle diverse aziende e vini.
“Abbiamo voluto metterci non tanto a confronto, ma “all’ascolto” una dell’altra, per raccontare i nostri due territori, vicini ma diversi, attraverso i nostri vini in degustazione e anche tramite il nostro modo di vivere il vino e il lavoro, in vigna e in cantina”, spiegano all’unisono Sabrina e Francesca.
Tedeschi è un’azienda vitivinicola della Valpolicella con quattro secoli di storia, tra i pionieri dei vini cru del territorio. L’azienda vanta oggi una produzione di vini capaci di raccontare la ricchezza del territorio. Lunga tradizione ma anche continua ricerca e innovazione, è questa., quindi, la filosofia aziendale. “Se dovessi scegliere tre parole per definirmi sarebbero sicuramente la passione – quella che ogni giorno dedico al lavoro in tutte le sue forme”, spiega Sabrina Tedeschi, che assieme ai fratelli Antonietta e Riccardo guida l’Azienda, e aggiunge: “Tenacia, per perseguire e ottenere risultati che riescano a dar valore al nostro impegno. E sostenibilità, valore che ci contraddistingue da sempre e che ci ha concesso di arrivare alla certificazione Equalitas già quattro anni fa”.
Tenuta Mazzolino è invece una piccola chicca enoica con i suoi venti ettari vitati, nella zona collinare a ridosso degli Appennini, nel cuore dell’Oltrepò. Fin dagli esordi – nel 1980 – la proprietà decide di intraprende percorsi inediti, reinterpretando il territorio. Oggi alla guida della Tenuta c’è Francesca Seralvo (la terza generazione) milanese, nel 2015 abbandona i codici dell’avvocatura per dedicarsi a tempo pieno alle vigne, tra cui è cresciuta fin da bambina. Ne sposa la filosofia e mette testa e cuore in questo progetto che mira a proporre vini legati al territorio ma con un respiro internazionale.
Le parole chiave per definirla: coraggio, quello di lasciare la strada vecchia per la nuova, buttandosi in un’avventura sfidante e impegnativa. “Ma soprattutto la dedizione – aggiunge Francesca stessa – quella che metto in vigna e in cantina, sempre in prima persona. Mi piace sporcarmi le mani”, per chi non ci crede, visiti il profilo IG della Tenuta per vederla alla guida di un trattore o in vigna per la raccolta manuale. E infine “L’innovazione, intesa come massima apertura a sperimentare tutto ciò che possa rispettare la vigna, certificazione biologica, biopass e sostenibilità nel senso più ampio del termine”, conclude Francesca.
“La cantina è invisibile, per me il vino nasce in vigna”, spiega la condottiera della tenuta dell’Oltrepò. “Parte tutto dalla vigna. Tu porti in cantina l’uva per cui hai lavorato un anno, le sei stato dietro, l’hai curata. In cantina deve arrivare perfetta, pronta per fare il vino che desideri”.
I vini di Tenuta Mazzolino e della famiglia Tedeschi messi a confronto e da provare:
Maternigo Valpolicella Doc Superiore 2019 e Blanc IGT Provincia di Pavia 100% Chardonnay, un rosso persistente e corposo mentre il secondo un bianco complesso ed evoluto. Due espressioni di un’altra parola chiave per la viticoltura: la CANTINA.
Oltrepò Pavese DOCG Pinot Nero Spumante Rosé Cruasé 100% Pinot Nero è stata l’occasione di parlare della VIGNA, il cuore della produzione e del legame con la terra. Sabrina sottolinea come la vigna vada vissuta. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesca che riporta come un buon vino nasce proprio dal lavoro fatto in vigna.
Noir di Tenuta Mazzolino, Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 100% Pinot Nero e Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella Docg Classico 2019 – è stata l’occasione per parlare proprio di VINO.
Capitel Fontana Recioto della Valpolicella Docg Classico 2019, una produzione di nicchia di sole 2000 bottiglie, un vino tra i più storici d’Italia e della Valpolicella in particolare. Dolce e antico, perfetto sigillo al dibattito a due voci. Il risultato di entrambe le produttrici si ritrova poi svelato nel calice. Ne è convinta Francesca. “Il nostro sforzo è portare il 50% della nostra produzione nel mondo, tra cui spiccano i mercati Usa, Australia e Giappone”. È un lavoro importante e faticoso: ogni importatore ha bisogno di attenzione. “È anche il bello: essere piccoli, ma essere presenti in tanti paesi”. “Per me vino fa rima con convivialità”, afferma Sabrina. “È importante poter condividere e trasmettere tutta la nostra passione e dedizione attraverso le nostre etichette che si fanno ambasciatrici del nostro territorio”.