Testo di Tania Mauri
Foto cortesia di Baladin
Sostenibilità, condivisione e 50 milioni di ricavi l’obiettivo di Baladin entro il 2028.
Si chiama Beer Revolution, la campagna di equity crowdfunding iniziata il 15 febbraio sulla piattaforma Mamacrowd e punta a raccogliere fino a un massimo di 5 milioni di euro, per raggiungere 50 milioni di euro di ricavi al 2028 e creare un ciclo dell’acqua circolare attraverso la costruzione di un pozzo e avviare il primo birrificio condiviso d’Italia.
Progetto ambizioso voluto da Teo Musso, patron e deus ex machina della birra artigianale Baladin, che, alla soglia dei 60 anni, coinvolge il figlio Isaac, “l’uomo dei numeri”, si rimette in gioco in un nuovo percorso e punta a crescere ulteriormente coinvolgendo i baladiniani di tutto il mondo.
Tutto cominciò nel 1986, a Piozzo, quando Musso, appassionato di birra aprì un piccolo pub, Le Baladin, che divenne un brewpub e darà inizio al concetto di birra artigianale per cui il Birrificio Agricolo Baladin è diventato, ed è ancora oggi, punto di riferimento per l’intero settore. Baladin è stata la prima realtà a produrre una birra 100% italiana, creando una filiera agricola nazionale integrata, e ad approcciare il mondo dell’alta ristorazione con entusiasmo negli abbinamenti ricercati con il cibo.
“Chi mi conosce sa bene quanto sia emozionato ad aver mio figlio Isaac, a cui ho dedicato una birra nel 1997, al mio fianco. Con lui inizia un percorso nuovo dove i numeri hanno la loro importanza: nel 2022, Baladin ha prodotto 25.850 ettolitri, con ricavi pari a 16,05 milioni di euro, è presente in 47 Paesi nel mondo, il canale e-commerce ha servito 24.000 clienti e Piozzo vanta 61 dipendenti. Questa crescita naturale è molto positiva ed è un segnale importante che ha portato a voler fare qualcosa di più. Nel futuro vogliamo dar da bere a più di 2 milioni di persone in un anno ma anche valorizzare la comunità che da sempre ci sostiene. Per questo abbiamo pensato a una campagna di equity crowdfunding tramite una piattaforma online democratica. Vogliamo crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso che abbiamo immaginato. Il coinvolgimento di coloro che amiamo definire i baladiniani, che insieme a noi condividono i valori identitari e la filosofia del birrificio, rappresenta, infatti, uno dei pilastri dell’azienda. Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani” spiega Teo.
La campagna di equity crowdfunding rientra all’interno di un ambizioso piano di sviluppo al 2028 che prevede una crescita significativa del fatturato, la creazione di un ciclo dell’acqua sostenibile attraverso la costruzione di un pozzo e l’avvio di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia. Quest’ultimo, al via dalla seconda metà del 2024, avrà sede a Bernareggio, in Lombardia, coinvolgerà 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria) creando 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, e una rete vendita dedicata altamente qualificata. Nel 2028 l’obiettivo sarà la produzione di 50.000 ettolitri/anno che si sommeranno a quelli prodotti nello stabilimento di Piozzo.
Tutto questo vuole essere possibile attraverso la campagna Beer Revolution sulla piattaforma Mamacrowd. “Questa campagna di crowdfunding è una grande opportunità per Baladin in quanto ci consentirà di compiere un significativo salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente alcuni valori fondanti della nostra realtà. L’apertura del capitale rappresenta, inoltre, un primo importante approccio ai mercati finanziari”, conclude Isaac.
Baladin investirà nello sviluppo del fatturato e del valore del brand, con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza e confermare la propria vocazione di produttore di birra artigianale.
Per maggiori informazioni sul progetto di equity crowdfunding: mamacrowd.com/it/project/baladin