Cook_inc. 14
GEORGIA. La tavola generosa
- Testo e foto di Carla Capalbo
La mia storia d’amore con la Georgia – il Paese nel Caucaso – ebbe inizio con un gigantesco vaso di terracotta. Giaceva riverso su un fianco in una delle vigne di Josko Gravner molti anni orsono e, da brava ex-scultrice, rimasi affascinata dalla grazia e dall’energia delle sue forme: collo esile, pancia tesa e piede a punta. Non ci misi molto a innamorarmi anche dei vini fatti in quello che oggi so chiamarsi qvevri (i georgiani ci tengono a che non siano chiamati anfore, i qvevri infatti non nascono per il trasporto del vino, sono fatti per essere interrati e vengono impiegati unicamente per la vinificazione). In questi orci statici, ancorati alla terra, il vino può fermentare e maturare in armonia con la temperatura del suolo, e i vini arancioni macerati…
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