Cook_inc. 5
L’acqua, l’aria, la terra, il fuoco: il volto divino dell’Erzegovina
- Testo di Serena Guidobaldi
- Foto di Paolo della Corte
Ancora oggi, un mito che si perde nella notte dei tempi narra, a chi lo sa ascoltare, l’antica nascita dell’Erzegovina. Ma non portate con voi un interprete, non servirà, perché non ve lo racconterà la gente: a sussurrarlo sarà il vento mentre muove le foglie, scompiglia i bioccoli alle pecore, carezza le pareti ai mutvak e si insinua nel sottosuolo per dare la musica al buio. E a cantarlo sarà l’acqua che danza, si tuffa, gorgoglia, scorre, scroscia, bacia il sole con lo schiocco e filtra nel cuore del mondo come diapason fra le note. A squarciagola poi ve lo urlerà la terra, con voce di sale, di gesso, di roccia dalle faglie e dalle gole che si inabissano e svettano e quando stai per perderle nello spazio all’improvviso tacciono…
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