Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Isak Dalsfelt
Tromsø è una città piuttosto vivace se pensiamo alla sua posizione geografica e alle difficoltà per raggiungerla dalla maggior parte dei Paesi europei. Un paio di voli sono praticamente obbligatori e a volte questi diventano tre, per un tour de force in volo che rende quasi uno scherzo arrivare fino a Bangkok. Poi però si è ripagati dalla bellezza dei luoghi, che se nel corso della stagione fredda presentano un orizzonte totalmente bianco e temperature polari, verso la primavera e l’estate offrono piacevoli escursioni nelle baie e nei fiordi non troppo distanti dal centro urbano e un clima meno rigido.
Tromsø è anche una cittadina che ha sempre più voglia di novità e dove non manca l’interesse per la cucina, anche ad alto livello. Se il ristorante Smak rimane l’indirizzo più ricercato per chi vuole avvicinarsi al fine dining, alle spalle crescono locali ambiziosi e capaci di attirare l’attenzione dei norvegesi più curiosi. L’indirizzo ormai classico per una sosta piacevole e una full immersion artica con un twist è quello del Mathallen, aperto quattro anni fa e con alla guida il simpatico Gunnar Jensen. A fianco del ristorante c’è un punto vendita di delikatessen locali che funge anche da bistrò veloce con quattro tavolini, ma è nel ristorante vero e proprio che ci si diverte di più, con i piatti concreti che mettono in fila le Tartare di carne impreziosite dal formaggio del Våsterbotten, lo Skrei artico con un bouillon di maiale e carciofi, l’Anatra con verdure, ciliegie e una salsa al sherry, oppure il Salmone locale con porri, mele e cetrioli. Gunnar sa il fatto suo e dalla cucina a vista osserva quanto accade in sala e incrocia lo sguardo dei clienti regolarmente soddisfatti. Qualche tempo fa ha anche ospitato qui al Mathallen Paolo Frosio, cuoco del ristorante stellato bergamasco Frosio, e da sempre si preoccupa di mantenere strette relazioni con colleghi italiani.
Non troppo distante dal Mathallen invece si trova il Nitty Gritty, ultima novità della scena cittadina, e che abbiamo avuto il privilegio di provare in anteprima, visto che l’apertura è prevista solo fra qualche settimana. Il cuoco è lo smaliziato André Larsen, originario di un micropaesino di un microarcipelago situato di fronte alla città di Bodo, in un limbo tra le Lofoten, che il cuoco ha frequentato per lavoro, e la terraferma norvegese, giusto dopo aver sostato in alcuni ristoranti di Oslo e perfino al Geranium danese come stagista. Il Nitty Gritty di Tromsø vuole essere invece un approdo sicuro per chi ama oziare al banco del bar, magari per un cocktail o una bottiglia di vino, ma poi ai tavoli Andrè si sbizzarrisce con interpretazioni personali di piatti che toccano originali tipicità di altri Paesi. Vedi il Waffle belga che viene ricoperto di crème fraîche, cipolla, bottarga e uova di merluzzo affumicate, il Risotto d’orzo con beurre blanc e il merluzzo grigliato di Halvors, cui si aggiunge il succo di sedano rapa fermentato. Oppure i Tacos di maiale, uno con salsa al mango e ananas e l’altro più classico con salsa di pomodoro, forse una reminiscenza del suo passaggio a Copenaghen e degli ormai mitici tacos di Rosio Sanchez! Una cucina quella di Nitty Gritty tutto sommato vicina a quella del bistrò, in un ambiente che, a dire il vero, sembra essere stato costruito più per carnivori che amanti del pesce, visti i macinacarne in bella vista, la poderosa griglia che spunta dalla cucina e le teste di cinghiali e mucche appese ai muri.