Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Alberto Blasetti
La Lomellina, e più in generale la provincia pavese sta offrendo negli ultimi tempi diversi spunti gastronomici cui guardare con attenzione. Sono arrivati la coppia Ribaldone/Sgorbini al ristorante Lino a Pavia e Roberto Conti (l’ex cuoco del Trussardi alla Scala) all’RC Resort di Mortara, ma prima ancora, nel piccolo borgo di campagna di Sannazzaro de’ Burgondi, conosciuto più per la presenza di una enorme raffineria dell’Eni, ci si spinge da qualche anno per provare la brillante cucina del trentunenne Rigels Tepshi, nato a Durazzo in Albania ma arrivato in Italia alla tenerissima età di sei mesi.
Il ristorante, Ottocentodieci, si trova all’interno dell’Hotel Eridano, dall’evidente anima business funzionale alla presenza sul territorio dell’importante complesso petrolifero, ma cela contenuti gastronomici decisamente intriganti, perfetti per l’appassionato gourmand.
Il giovane Rigels si è formato alla scuola milanese e metropolitana dei Conti e dei Guida, rispettivamente da Trussardi e all’interno del Mandarin Oriental, dopo aver frequentato nell’alessandrino due tenute ben note come Villa Sparina e Villa Pomela, ma una volta giunta la possibilità di affrontare un percorso personale si è spostato tra i campi di risaie ed è giunto in Lomellina senza pensarci due volte.
Così, da tre anni a questa parte, e sin dalla sua apertura avvenuta nell’ottobre 2018, l’Ottocentodieci ha saputo mettersi in mostra con diversi valori. Innanzitutto il piacere di una sala di grande raffinatezza, con pochi tavoli ben distanziati, poi la vista sulla cucina attraverso una grande finestra dalla quale osservare il lavoro della brigata, una carta dei vini forse non particolarmente estesa nei riferimenti ma che lascia spazio a qualche suggestione enologica e, soprattutto, uno stile di cucina concreto ma allo stesso tempo in grado di spunti molto personali, di incursioni stilistiche a metà strada tra il nord Italia e la Campania, che è la regione di origine della proprietà, rappresentata in sala dalla squisita padrona di casa Annalisa Magri.
La quale, non a caso, ha chiamato il ristorante Ottocentodieci prendendo spunto dal numero di chilometri che separano Napoli da Sannazzaro. Quindi, tra le pieghe del menu si trovano regolarmente il Mediterraneo e il riso, la nebbia e il sole, il mare e la campagna, con incroci che vanno alla ricerca di diversi territori ma anche dove di tanto in tanto ci si concede qualche scappatella esterofila.
Come nel caso dei recenti Percebes presenti con la seppia, l’asparago rosa e una demi glace vegetale, o nella Pluma iberica accostata a patate e cozze, noci di Sorrento e agretti. Il percorso gastronomico del ristorante, indistintamente nei degustazione o alla carta, evidenzia l’approccio curioso, ammiccante e sempre in punta di stimoli di Rigels Tepshi, cui non manca una certa intraprendenza e la giusta ambizione per guardare al futuro prossimo con positività, magari pensando anche a qualche riconoscimento da parte delle guide.
D’altro canto i piatti lasciano campo aperto a diverse possibilità, passando dal piacere sapido dei prodotti padani agli accennati francesismi di salse e finiture, oppure scegliendo di spingere il Riso, vanto locale, in direzione sud con lime e pomodori confit, e ancora passando con una certa destrezza dalle preparazioni in oliocottura alle fermentazioni. Versatile e ingegnosa (vedi l’idea brillante di presentare gli antipasti in tre diversi servizi al tavolo), la cucina dell’Ottocentodieci si pone come un delle più stimolanti a sud di Milano in direzione Oltrepò.
Ristorante Ottocentodieci
Hotel Eridano
Via San Bernardino, 24
Sannazzaro de’ Burgondi (Pv)
Tel: +39 0382 997447