Testo di Elisa Venco
Foto cortesia di Identità Golose
Un’edizione più internazionale, con segnalazioni extra-europee (c’è perfino un indirizzo in Senegal). Molta attenzione alla parte di food writing con la sezione Storie di Gola riservataa giovani storyteller. E la scelta low profile, ormai tradizione della Guida, di non assegnare voti o punteggi, perché “la qualità è garantita dall’essere menzionati”. Così è stata presentata ieri la 17° edizione della Guida ai Ristoranti d’Italia, Europa e Mondo di Identità Golose, curata da Paolo Marchi e coordinata da Gabriele Zanatta, che è disponibile online da oggi sul sito identitagolose.it e sulla omonima App.
In totale sono 1070 le mete gastronomiche selezionate, di cui l’80% in Italia e il 20% distribuito in varie destinazioni internazionali, abbracciando un totale di 43 paesi. Se le pizzerie e i cocktail bar hanno trovato posto nella nuova Guida alle Pizzerie e Cocktail Bar d’autore presentata lo scorso 26 febbraio, sono rimaste all’interno della Guida le gelaterie, che quest’anno ammontano a 16, dislocate in tutta Italia. Si contano inoltre 180 nuovi ingressi che riflettono l’evoluzione del mondo del fine dining.
La presentazione della Guida, in un’atmosfera festosa nonostante la sede istituzionale, ovvero l’Università IULM (dove dal 30 settembre sarà inaugurato un Master in business management della ristorazione, per far fronte al bisogno di figure apicali che dirigano un ristorante e le sue eventuali attività esterne) è stata anche l’occasione per segnalare i prossimi appuntamenti promossi da identità Golose. In primis, il 18 maggio si celebra la Seconda giornata della ristorazione – L’arte di vivere assieme, per puntare i riflettori su un settore che vive varie difficoltà. Il 9 e 10 giugno invece, a San Vito dei Normanni va in scena Identità inclusive, con il riconoscimento a Nicola Di Lena, pastry chef premiato dal presidente Mattarella tra gli “eroi quotidiani” della Repubblica.
Fulcro della presentazione della Guida, ovviamente, sono stati gli ambiti riconoscimenti di Identità Golose (sotto trovate tutto l’elenco), che quest’anno hanno incluso nuove categorie, che a volte suscitano perplessità. Per esempio, per quanto sia apprezzabile l’idea di premiare la migliore Chef’s Table, non sminuisce l’importanza del riconoscimento il fatto di averlo moltiplicato per 3 (Chef’s Table – Esperienza più intima e coinvolgente, Chef’s Table – Avanguardia e Chef’s Table – Best pairing Food & Wine)?
Anche altre categorie si giustificano forse più come un omaggio agli sponsor che come un riconoscimento di per sé: un esempio per tutti sono i premiIdentità di riso e Identità di pasta che, senza nulla togliere alla bravura dei vincitori, sono così verticali (perché non fare il premio Identità di primo piatto allora?) da sembrare una specifica nata apposta per compiacere i produttori. Il premio per ”il” e per “la” miglior sommelier e per “il” e “la” migliore chef sono un tentativo di premiare le donne, che sicuramente sono una minoranza e quindi rischiano di essere meno rappresentate o una ghettizzazione in nome del politicamente corretto?
Infine qui sta il punto: se già la sola menzione nella Guida è un attestato di qualità, come dichiarato espressamente, moltiplicare i premi non vuol dire indebolire implicitamente la selezione della Guida? Come dicevano gli scolastici, nomina sunt consequentia rerum, i nomi, o meglio, qui le nomination, devono essere conseguenti alle cose, ovvero dai fatti. Se i nomi vengono usati in più modi, purtroppo, rischiano di sembrare slegati da essi.
La miglior chef – premio Acqua Panna/S.Pellegrino
Sara Scarsella – Sintesi, Ariccia (Roma)
Il miglior chef – premio Pasqua Vini e Vigneti
Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti – Retroscena, Porto San Giorgio (Fermo)
Il miglior chef pasticciere – premio Molino Dallagiovanna
Luca Villa – Imàgo dell’Hotel Hassler, Roma
Sorpresa dell’anno – premio distilleria Bonaventura Maschio
Giacomo Sacchetto – Iris, Verona
Il miglior sous-chef – premio Divine Creazioni
Simone Corbo e Andrea Romano – Villa Crespi, Orta San Giulio (Novara)
La migliore sommelier – premio Guido Berlucchi
Agnese Morandi – Table, Parigi (Francia)
Il miglior sommelier – premio Guala Closures
Isacco Giuliani – Makorè, Ferrara
Il miglior maître – premio Kettmeir
Giovanni Alajmo – Quadri, Venezia
Servizio e Accoglienza – premio TheFork
Ristorante Guido – Serralunga d’Alba (Cuneo)
Giovane famiglia – premio Olitalia
Rita, Antonio, Fabrizio e Raffaele Mellino – Quattro Passi, Massa Lubrense (Napoli)
Il miglior food writer
Francesca Mastrovito – Topic Edizioni
Contaminazioni
Xin Ge Liu –Il Gusto di Xinge, Firenzeù
Sperimentazione in cucina – premio Latteria Sorrentina
Ariel Hagen – Saporium al Borgo Santo Pietro, Firenze
Identità di Pasta – premio Pastificio Felicetti
Spaghettino alla marinara di rose
Daniele Lippi, Acquolina – Roma
Chef’s Table, Esperienza più intima e coinvolgente – premio Ceretto
Dalla Gioconda – Gabicce Monte (PU)
Chef’s Table, Avanguardia – premio Ceretto
Verso – Milano
Chef’s Table, Best pairing food & wine – premio Ceretto
Retrobottega – Roma
Identità di riso – premio Riso Buono
Riso, burro affumicato, whisky torbato e alici
Ciro Scamardella, Pipero –Roma