Testo di Letizia Gualinetti
Foto cortesia di Brambilla-Serrani
“La rivoluzione è servita”: è questo il claim della 18esima edizione di Identità Milano 2023, Congresso di Identità Golose, che dal 28 al 30 gennaio ha abitato lo spazio del MiCo (Milano Congressi) a Milano.
Camminando tra gli stand si incontrano nuovi volti e se ne riconoscono altri, quelli di amici, partner e collaboratori. L’evento è un’occasione per conoscersi oppure ritrovarsi, è un’ottima opportunità per scambiarsi idee, pensieri e progetti futuri. Ma è anche un grande momento di ascolto: nelle cinque sale di Via Gattamelata 13 (Sala Auditorium, Sala Blu 1, Sala Blu 2, Sala Gialla, Spazio Arena) si alternano le voci, e i gesti, di grandi personaggi del mondo enogastronomico italiano e internazionale. Loro sono i protagonisti di un foltissimo programma, che ha dato a ognuno il tempo e lo spazio per poter condividere con il pubblico la propria declinazione del termine Rivoluzione.
Si aprono le danze sabato 28 in Sala Auditorium, con il “Benvenuto” di Paolo Marchi e Claudio Ceroni. Dopo Davide Rampello, regista televisivo e direttore artistico italiano, è la volta di Harold McGee, autore americano che scrive di chimica, storia delle scienze alimentari e di cucina, che ci porta poi nel mondo dei profumi e degli odori, presentando il suo libro Nose Dive: A Field Guide To The World’s Smells. Sale poi sul palco Andoni Luis Aduriz del ristorante Mugaritz in Errenteria, nei Paesi Baschi, che sostiene che le rivoluzioni avvengono in silenzio, con piccole sottiliezze. Lo chef basco afferma “La cocina nunca para”, ovvero “La cucina non si ferma mai” e la paragona a un pendolo, con momenti di tensione e altri di contro-tensione, in cui avvengono cambiamenti che causano inversioni di direzione. Con Chicco Cerea e Luca Travaglini viene poi presentata la collaborazione tra il ristorante Da Vittorio (tre stelle Michelin) e Planet Farms, azienda di vertical farming rinomata in Italia e nel mondo, che, verso la fine del 2022 a Brusaporto (Bergamo) ha portato alla costruzione della prima vertical farm dedicata a un ristorante, che permette di avere prodotti freschi a metro zero.
L’ultima chiacchierata della mattinata riguarda Chef’s Table, la docu-serie di Netflix. Brian McGinn, produttore esecutivo e ideatore della serie, ha presenziato insieme a Faith Willinger, giornalista e autrice statunitense e ad alcuni protagonisti italiani degli episodi: Corrado Assenza (Caffè Sicilia – Noto, Siracusa), Franco Pepe (Pepe in Grani – Caiazzo, Caserta), Dario Cecchini (Antica Macelleria Cecchini – Panzano in Chianti, Firenze) e Gabriele Bonci (Pizzarium – Roma). Si è parlato del dietro le quinte, per far anche conoscere al pubblico le emozioni dei momenti non ripresi dalle telecamere.
Nel pomeriggio, l’Auditorium accoglie gli chef Richard Abou Zaki e Pierpaolo Ferracuti, di Retroscena a Porto San Giorgio, e successivamente Fatmata Binta, cuoca nomade africana, fondatrice della Fulani Kitchen Foundation e vincitrice del Basque Culinary World Prize 2022.
E mentre nella Sala Blu 1 si viaggia in Sud America con Florencia Montes (Onice, Nizza) e altri grandi, tra cui Juan Camilo Quintero Merchan (Poggio Rosso del Borgo San Felice di Castelnuovo Berardenga, Siena), nella Sala Blu 2 la protagonista è la pizza. Tra i relatori Ciccio Vitiello (Cambia-Menti, Caserta) e Francesco e Salvatore Salvo, della Pizzeria Salvo di Napoli.
Il secondo giorno, domenica 29, sono Carlo Cracco e Luca Sacchi a rompere il ghiaccio nell’Auditorium presentando il loro originale Coniglio alla Royale (ispirato alla Lepre alla Royale), per lasciare poi spazio a Jessica Rosval e Errico Recanati, ciascuno con la propria rivoluzione del fuoco. “Il fuoco è l’inizio di tutto” esordisce Jessica Rosval, Head Chef di origini canadesi di Casa Maria Luigia. Spiega poi che nella cucina del b&b deluxe ci si focalizza sulla cottura a fuoco, che comporta tempi più lunghi e piatti più spogli, in cui però ogni ingrediente è forte e di valore. Antonia Klugmann presenta poi il suo riso mantecato al riso, per valorizzare il prodotto senza la pretesa di scardinare la tradizione, e infine Leonor Espinoza ci porta in Colombia, presentandoci le fondazioni legate al suo Leo di Bogotà per sostenere uomo e natura.
Nella Sala Blu 1, Identità di Pasta, in collaborazione con il Pastificio Felicetti. A presentare le proprie ricette rivoluzionarie ci sono chef di un certo calibro, come Michele Lazzarini di Contrada Bricconi e Dario Pandolfo di Cala Luna De Le Calette. Nella Sala Blu 2 dopo una mattinata all’insegna del dolce (Identità Dolce), si passa al mondo vegetale (Identità Vegetali).
Nello Spazio Arena, grande novità di quest’anno, si svolgono gli incontri di Golosi di Identità, in collaborazione con la Fondazione Cotarella. Dopo una giornata di appuntamenti, tra cui La scienza a tavola: il benessere dell’equilibrio, si svolge Alimentarsi di vita: la forza della fragilità, con Anna Ogliari (professoressa associata di Psicologia Clinica all’Università Vita-Salute San Raffaele), Aurora Caporossi (Founder & Presidente dell’Associazione Animenta), Laura Dalla Ragione (Psichiatra e psicoterapeuta, fondatrice della rete per I disturbi del comportamento alimentare della USL 1 Umbria), Margherita Viccardi (membro del direttivo dell’Associazione Mi Nutro Di Vita e autrice del libro Vivere Accanto), Alessandro Negrini e Fabio Pisani, chef coinvolti nel progetto, e Ruggero Parrotto (Direttore generale di Fondazione Cotarella, Docente della Business School 24ore, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Ikairos e di Assomentoring). L’incontro è stato moderato da Paolo Vizzari e si è discusso del DCA (Disturbo del Comportamento Alimentare), analizzandolo da diversi punti di vista. A parlare sono stati infatti coloro che vivono la malattia da vicino, perché la studiano, perché ne sono state vittime in prima persona o perché convivono con persone che tutt’ora soffrono di questo male. È stata un’ora di emozioni profonde, di parole toccanti e testimonianze sincere, per avvicinare il pubblico alla realtà della Fondazione Cotarella, che ogni giorno offre sostegno psicologico a chi soffre di disturbo del comportamento alimentare.
L’evento continua lunedì 30 gennaio, quando tra le numerose conferenze trova spazio Identità di Cocktail, con masterclass e degustazioni organizzate da bartender ed esperti del settore.
Dopo tre intensissimi giorni, saliamo in macchina e salutiamo Milano. Alla prossima edizione!