Testo e foto di Amelia De Francesco
13 ottobre 2013. Una giornata piovosa per puro accidente metereologico, ma non per questo meno memorabile, come lo sono tutti gli inizi di un’avventura: le aziende agricole lucchesi, che praticano da anni la biodinamica nei campi e in vigna, decisero di presentarsi, di fare capolino e raccontare la loro storia. Quel giorno, riparati sotto un gazebo alla Fabbrica di San Martino per via della pioggia scrosciante, in un clima di allegria conviviale nonostante tutto, giornalisti e appassionati assaggiarono i vini e i prodotti della campagna, accompagnati da un buon numero di ristoratori locali che ben volentieri si prestarono a preparare piatti della cucina tradizionale del territorio. Quello fu solo, simbolicamente, l’inizio. Seguì una serata in vigna a giugno del 2015, la notte di San Giovanni, ancora una volta in compagnia dei ristoranti lucchesi, perché riuscire a far squadra è sempre una vittoria. In realtà i biodinamici lucchesi, come molti oramai li chiamano, da anni si scambiano informazioni, consigli, nozioni e attrezzi agricoli, in una situazione di sintonia che è ben raro trovare altrove. Logico che allora prima o poi ci si mettesse insieme.
Il 20 luglio del 2016 nasce la rete di LuccaBioDinamica, punto di arrivo ma anche inizio delle riflessioni nate nel 2013 e ancora più indietro nel tempo. Le 13 aziende (di cui 7 di proprietà o gestite da under 40), hanno costituito formalmente un soggetto giuridico che consentirà di promuovere, valorizzare e commercializzare i prodotti di ciascuno. Parte fondamentale la giocherà la formazione per gli “agricoltori convenzionali” di tutta la provincia (ma si potrà pensare a rendere Lucca il cuore di queste pratiche agricole in Italia). Inoltre tra aziende della rete ci si aiuterà anche a verificare che la partecipazione sia effettiva e reale e ci si confronterà costantemente per fare il punto su teoria e tecniche e sull’avanzamento dei lavori in corso.
Ma cos’è la biodinamica?
Per estrema semplificazione diremo che la biodinamica si basa sull’uso di preparati utili a stimolare attivamente la fertilità della terra ed evita l’uso di pesticidi, diserbanti e molecole chimiche in genere. Ma questo non è che un aspetto, il tassello ultimo di un percorso che inizia dall’osservazione e che porta alla comprensione, alla responsabilità e alla partecipazione. La figura centrale del processo agricolo è infatti l’uomo, inteso come parte della natura stessa, come uno degli elementi che compongono un organismo vivente regolato da equilibri preziosi che vanno riconosciuti e con cui occorre confrontarsi. L’ottica non è quella di curare, ma di costruire un sistema sano, di favorire la vitalità dei suoli e di aiutare la terra a esprimersi, affiancandola e custodendola in armonia con i suoi ritmi vitali. Non esistono regole preconfezionate e immutabili perché ogni territorio ha caratteristiche uniche, così come le piante hanno una loro spiccata individualità che va riconosciuta e accettata.
Scriveva per noi Fabio Pracchia su Cook_inc.08: “L’obiettivo dell’agricoltore biodinamico deve essere la creazione di un organismo agricolo individuale.[…] La fertilità del suolo, la bontà della sua struttura, sono fondamentali per il corretto svolgimento del lavoro. Se la qualità degli alimenti è la conseguenza della pratica biodinamica, uno dei suoi obiettivi è la salvaguardia dell’ambiente. Un suolo strutturato, ricco di humus e microrganismi, è un patrimonio capace di garantire salubrità delle piante ed equilibrio dell’ecosistema”.
La biodinamica, quindi, non è una moda, una tendenza o semplicemente un modo di far agricoltura. Non è solo tutela dell’ecosistema o rispetto del terreno. È una visione del mondo, una prospettiva da cui guardare. La ricerca di un equilibrio che fa bene a noi, oltre che alla terra.
Non ci resta che augurare un buon lavoro alle aziende agricole che hanno dato vita alla Rete LuccaBiodinamica: Fattoria Colleverde, Fabbrica di San Martino, Al Podere di Rosa, Calafata Soc. Coop. Agricola Sociale, Macea, Tenuta Lenzini, Podere Còncori, Tenuta di Valgiano, Agricola Nico, Valle del Sole, Fattoria Sardi Giustiniani, Tenuta Mareli e Maestà della Formica.