Testo di Annalucia Galeone
Foto cortesia di Vito Gallo
Si chiama Krug x Puglia la serie di esclusive Krug experiences organizzate dalla rinomata maison a maggio nei ristoranti, enoteche e lounge bar selezionati in tutta la regione per degustare la pienezza degli aromi e la freschezza delle fragranze delle migliori cuvée Krug. Il viaggio si è concluso con un gran finale celebrato a Borgo Egnazia a Savelletri di Fasano in due distinti appuntamenti la masterclass e la cena a Cala Masciola con il menu curato da Domingo Sghingaro, l’executive chef del ristorante Due Camini, una stella Michelin. Una cena che ha valorizzato i sapori del pescato esaltati dalla freschezza del limone, protagonista del menu e simbolo di generosità e vitalità. Alcuni dei piatti pensati per l’occasione sono stati l’Ostrica alla brace, la Barbabietola fermentata con mallo di mandorla, la Triglia in porchetta con salsa alla cacciatora e ancora Riso, scampi, cacio, pepe e limone fermentato e dulcis in fundo Ciliegia, the verde, pistacchio e riso.
Krug è stata la prima e ancora unica maison de champagne a creare ogni anno solo Cuvée de Prestige. La degustazione curata con Fondazione Italiana sommelier Puglia è stata un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di rare edizioni di capolavori enoici e fare il punto sull’attualità della vision dell’artefice e fondatore Joseph Krug. A guidare il percorso degustativo ci hanno pensato Manlio Giustiniani relatore Fis e Carlo Vallarino Gancia il giovane Brand manager Krug in Italia. “Ricopro questo ruolo dal 2022 – ha raccontato Carlo Vallarino Gancia – è per me una chance per dare libero sfogo alla mia forte passione per questo settore e una grande responsabilità essendo Krug uno dei marchi più storici di champagne”.
Il racconto è stato coinvolgente e minuzioso, è emerso un profilo del fondatore assai complesso e avanguardista caratterizzato da una buona dose di passionalità, determinazione e audacia. Mr Krug aveva una personalità fuori dagli schemi al punto da mettere in discussione la carriera e il matrimonio quando si convinse a metter su la propria maison. Oggi è uno dei brand più blasonati, è diretta dalla sesta generazione Krug che perpetua il punto di vista e il savoir-faire del suo fondatore seppur la proprietà sia del gruppo LVMH che controlla anche Moët & Chandon, Veuve Clicquot e Chateau d’Yquem.
Joseph Krug è nato a Magonza, in Germania, nel 1800, si stabilì in Champagne nel 1834, divenne partner dei Jaquesson, i titolari della maison de champagne più rinomata all’epoca, sposò la sorella della moglie del titolare. In azienda si occupava, con successo, di comunicazione e commercializzazione ma desiderava dire la sua anche sui processi di produzione e sull’assemblaggio delle cuvée. A 42 anni, nel 1843, all’apice del successo, a Reims si lanciò nella sua avventura a spronarlo erano l’ardore e l’ossessione di realizzare il sogno di offrire ogni anno l’espressione più generosa dello champagne indipendentemente dalle variazioni climatiche. Non è rimasta traccia della lettera con cui Joseph annunciava alla moglie la sua voglia di autonomia, ma la replica di lei, sopravvissuta fino a noi, è chiara e testimonia tutta la turbolenza del momento.
Nel diario personale Joseph Krug ha riassunto l’essenza dei principi fondamentali per fare champagne: “Qualità senza compromessi. Non è possibile ottenere un buon vino senza partire da buoni ingredienti e ottimi terroirs e poi una buona maison di champagne dovrebbe creare solo due champagne della stessa qualità”.
La produzione consta in due cuvée: la Numero 1, non millesimata che può essere considerata l’antesignana della attuale Grande Cuvée, la materializzazione del sogno del fondatore; la Numero 2, millesimata che viene prodotta solo nelle annate eccezionali. Fra le due non c’è alcuna gerarchia qualitativa a fare la differenza è la rarità, i vitigni utilizzati sono chardonnay, pinot nero e pinot meunier.
“Sin dalla nascita della maison, ogni anno viene creata una nuova édition di Krug Grand cuvée. L’ispirazione è sempre la stessa, il sogno di Joseph Krug ma ogni creazione è originale e diversa, viene eseguita in maniera meticolosa dalla chef de cave Julie Cavil” ha affermato Carlo Vallarino Gancia.
Julie e il comitato di degustazione, iniziano il processo creativo con una serie di degustazioni in cui assaggiano oltre 400 vini, tra cui 250 dell’annata e 150 vini di riserva di circa 10 annate diverse, valutando il particolare carattere di ogni singolo vino, la freschezza, l’intensità, la rotondità e la profondità, caratteristiche determinanti per la creazione dell’assemblaggio finale.
Le etichette in degustazione sono state Krug grande cuvée 171éme édition presentata in anteprima, (171 indica il numero della replica del sogno del fondatore), Krug grande cuvée 168éme édition magnum, Krug rosé 27éme édition e Krug rosé 21éme edition magnum. Gli elementi che fanno da comun denominatore nello stile di Krug sono la freschezza, la sapidità e la grande piacevolezza, la Grande cuvée è sicuramente la sua espressione suprema.