Testo di Tania Mauri
Foto cortesia del Frantoio di Oneglia
Una città tutta da scoprire tra monasteri, carrugi, portici, il porto, la ciclabile e le colline dove nasce il pregiato olio d’oliva.
La Liguria è una striscia di terra meravigliosa racchiusa tra il mare e la montagna. In quel pezzetto a ovest che separa l’Italia dal confine francese, nota anche per la Riviera delle Palme e la Riviera dei Fiori, sorge la città di Imperia che deve il suo nome al torrente Impero che separa Oneglia da Porto Maurizio, un tempo rivali. Una rivalità superata nel 1923 con l’edificazione del palazzo comunale situato a metà strada fra i due centri, ma in questa città tutto è doppio: due centri storici, due stazioni, due porti.
Imperia: Oneglia e Porto Maurizio
Nel centro di Oneglia ci sono i famosi portici che ospitano eleganti negozi e affaccia direttamente sul Mar Ligure da cui è possibile godere della bellezza degli antichi edifici situati sulla banchina del porto, edifici con i colori e porticati tipici del paesaggio ligure. Dal molo lungo, guardando verso ovest, si può ammirare in lontananza il caratteristico promontorio del Parasio, il centro storico medievale di Porto Maurizio che è anche uno dei simboli che caratterizzano la città di Imperia.
Da Parasio il mare lo si vede dall’alto ed è caratterizzato da carrugi, palazzi storici e importanti monumenti tra cui il la chiesa più grande della regione, il duomo di San Maurizio, costruito in stile neoclassico tra il 1781 e il 1832. Gironzolando tra le viuzze e le piazze ci si imbatte nel convento delle suore di Santa Chiara, abitato tuttora dalle monache clarisse di clausura, con le sue suggestive logge da cui è possibile godere di uno dei panorami più affascinanti della città, nell’oratorio di San Pietro, nella Casa delle scuole, nel Palazzo Guarnieri e Palazzo Pagliari e nella chiesa di San Leonardo. Porto Maurizio offre, a chi lo visita, scorci mozzafiato che solo un borgo affacciato sul mare può dare.
Piena di ristoranti e locali sul mare o tra i carruggi, sono molte le specialità da gustare tra cui il Brandacujun, solitamente servito come antipasto, a base di stoccafisso, patate lesse, olio extravergine d’oliva di varietà taggiasca, aglio e prezzemolo; le Acciughe fritte; la Pasta al pesto con patate e fagiolini o i Pansoti ripieni; la Farinata di ceci; la Focaccia salata e la Sardenaira, o Pissalandrea come la chiamano in loco, con salsa di pomodoro, acciughe, capperi, olive e aglio.
Olio extra vergine di oliva del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, una ricchezza del luogo
“Non basta fare le cose buone; bisogna anche farle bene” diceva il poeta Arturo Graf. Deve essersi ispirata a questa frase la Famiglia Mela che produce olio extra vergine da olive taggiasche sin dal 1827. Oggi come allora l’olio viene prodotto con passione all’interno del Frantoio di Sant’Agata di Oneglia di proprietà sulle colline dell’entroterra Imperiese coltivate a uliveti. Una tradizione che si mantiene viva e passa di padre in figlio, anzi in figlia, perché oggi al “comando” dell’azienda ci sono, oltre a papà Antonio, Cristiana (la figlia maggiore) alla direzione del marketing, e Serena (la più giovane) a occuparsi distribuzione dei prodotti sul mercato italiano (il fratello Matteo si è dedicato alla musica e la sorella Giada è diventata monaca nel monastero di Santa Chiara).
Si coltivano solo olive taggiasche, raccolte con leggero anticipo rispetto alla maturazione, scelte per dimensione e calibro a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare. Un tempo venivano frante nel vecchio frantoio del paese, ancora esistente, pressate a freddo con l’aiuto del gumbo (una pietra del territorio) e il supporto degli animali. Da vent’anni sono lavorate in giornata con la stessa cura del passato e una particolare attenzione per le nuove tecnologie nella modernissima sede immersa tra gli uliveti. Da queste perle verdi si ottiene un olio extra vergine di oliva dal carattere intenso e vivace, dal sapore delicato e fragrante che cambia a seconda di dove sono coltivate: per esempio il “Gran Cru di Montagna” è fatto con olive che vivono a 600 metri sul livello del mare o “Riviera Ligure dop – Riviera dei Fiori” dolce, fruttato e un sapore rotondo imbottigliato nella fiaschetta o nella versione in bottiglia “oro” incartata ed etichettata a mano (il packaging e il logo ancora attualissimi furono realizzati dalla mamma Paola ndr).
La produzione dell’olio è accompagnata dalla lavorazione di olive da tavola, in salamoia, denocciolate, essiccate e oggi anche candite – perfette con il gelato – per i gourmand più esigenti. Ci sono molte altre specialità che scandiscono le giornate di lavoro al Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia: dai paté al pesto ligure alle verdure fresche lavorate e conservate nell’olio extravergine d’oliva.
Una famiglia, quella Mela, innamorata del proprio lavoro e della propria terra che ha creduto nella forza dell’oliva taggiasca portata qui nel ‘600 dai frati benedettini ed è stata capace di valorizzarla in tutte le sue sfaccettature, a partire dall’olio extravergine di oliva 100% oliva taggiasca. Dal 2020 il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia è presente anche online con il suo punto e-shop.
Frantoio di Sant’Agata di Oneglia di Mela C.&C. s.a.s.
Via Sant’Agata-Strada dei Francesi, 48 Oneglia Imperia
Tel. +39 0183293472
www.frantoiosantagata.com
www.frantoiosantagata-shop.com