Testo di Luca Sessa
Foto di Sustainable EU Rice e Luca Sessa
Una due giorni in una delle più affascinanti zone del sud della Francia alla scoperta del valore storico, economico e culturale della coltivazione del riso in quest’area, un viaggio che ha sottolineato l’importanza di un progetto comunitario che vuole unire conoscenze e tradizioni dei maggiori risicoltori d’Europa per rendere questo prodotto ancor più eccellente e sostenibile. Da Roma a Marsiglia per giungere nella cittadina di Arles e nell’affascinante territorio della Camargue: qui si sono concentrati gli sforzi del French Rice Centre in quella che risulta essere la più grande area deltizia dell’Europa occidentale, con un territorio di 150.000, di cui metà aree naturali. La superficie coltivata, alimentata dalle acque dolci del Rodano, consente infatti alle risaie di dissalare il suolo in profondità, creando un ambiente ideale per l’alimentazione di uccelli nidificatori come gli aironi.
Ma cosa ha portato giornalisti provenienti da vari paesi europei in Francia? La seconda fase del progetto Riso Europeo, un’iniziativa comunitaria che da alcuni mesi si sta sviluppando grazie ad una serie di tappe nei paesi interessati: dal primo appuntamento in Germania per sensibilizzare consumatori e operatori del settore attraverso l’assaggio di alcuni piatti che hanno messo in luce le qualità di questo ingrediente, per poi proseguire con il meraviglioso viaggio in Francia nella zona della Camargue e chiudere in Italia prima (nel prossimo autunno), nel territorio del Vercellese e in Portogallo poi (nel 2023) per completare il tour del Riso Europeo. E proprio la tappa francese ha evidenziato gli sforzi istituzionali, logistici e comunicativi di tutte le parti in causa. Italia, Portogallo, Francia e Germania, i tre maggiori produttori di riso in Europa e il paese con il maggior consumo, partecipano infatti al progetto nato per valorizzare e promuovere il riso Japonica europeo.
Italia, Portogallo e Francia con i loro “distretti del riso” e la Germania, collaborano da tempo per valorizzare questo prodotto di eccellenza, buono, salubre, versatile, con un occhio di riguardo alla sostenibilità, una campagna promossa tramite uno slogan esplicito (“buono per te, prezioso per l’ambiente”) e con una azione divulgativa che permette di scoprire le caratteristiche di luoghi da sempre dediti alla coltivazione del riso, coltura che porta enormi benefici anche alla flora ed alla fauna locali. La produzione di riso in Europa, che si identifica appunto con la tipologia Japonica, corrisponde allo 0,4% della produzione mondiale ma al 77% della risicoltura dell’Unione Europea. Una produzione comunitaria che se confrontata con le varietà provenienti dal Sud-Est asiatico, presenta una qualità superiore a livello organolettico e di sicurezza alimentare, oltre che in termini di sostenibilità: la produzione avviene infatti attraverso tecniche agronomiche che ne garantiscono la salubrità. Il riso europeo non è solo un elemento della più gustosa e genuina tradizione gastronomica, ma un vero e proprio patrimonio culinario, un’eccellenza unica, che il progetto Riso Europeo intende supportare in particolare nei maggiori Paesi consumatori di riso nell’Unione Europea, ovvero Italia, Portogallo, Francia e Germania.
Gli sforzi congiunti dell’Ente Nazionale Risi (ENTERISI), del Sindacato dei Risicoltori di Francia e Filiera (SRFF) e di Casa do Arroz – Associação Interprofissional do Arroz (CdA) sono stati ben illustrati da Bertrand Mazel, produttore e presidente del Sindacato dei coltivatori di riso della Francia, che ha sottolineato il valore delle azioni che garantiscono cibo sano e sostenibile per tutti i mercati: dall’organizzazione dello stoccaggio alla moltiplicazione dei semi, dallo sviluppo di un laboratorio tecnologico alla creazione del marchio Riso Camargue IGP. Azioni congiunte che favoriscono lo sviluppo del settore in maniera armonica e produttiva, consentendo di coltivare un riso di eccelsa qualità, come quello della famiglia Rozière, risocoltori della Camargue da cinque generazioni: si deve a loro la creazione della “Casa del Riso” (Maison du riz), un luogo pedagogico della risocoltura che comprende un sentiero con piccole risaie, una sala di esposizione, la possibilità di osservare in prima persona la fase di sbiancamento del riso e la degustazione dei prodotti. Un luogo dalla fondamentale valenza didattica e culturale che consente d’apprezzare la qualità produttiva di questa zona e l’importanza che il riso come alimento ricopre nella tradizione gastronomica ed economica di alcuni paesi europei.
I due giorni trascorsi nella Camargue hanno permesso di aggiornare la stampa di settore sullo sviluppo del progetto Riso Europeo attraverso alcuni appuntamenti “istituzionali” che hanno portato alla luce anche taluni aspetti legislativi relativi alla coltivazione del riso, fondamentali per capire il valore del lavoro fatto da decenni da generazioni di produttori. Ma, soprattutto, questo viaggio ci ha condotti all’esplorazione di un territorio a dir poco suggestivo, scoprendo le varie fasi della coltivazione del riso, apprendendo l’importanza di alcune scelte che consentono di accrescere la qualità del prodotto, e naturalmente assaggiando i piatti proposti da realtà ristorative del luogo, specializzate nell’interpretare le caratteristiche del riso della Camargue per portare in tavola “tutto il buono del riso”. Un momento di confronto tra istituzioni, produttori e giornalisti da provenienti da tutta Europa che ha evidenziato l’opera quasi “ingegneristica” effettuata da chi ascolta lo stato di salute dei campi, per fare in modo che la produzione di questo riso così legato al proprio terroir possa esser fatta ricorrendo a tecniche innovative che consentano di rispettare il necessario equilibrio tra ambiente e agricoltura.
Riso Europeo
Sustainable EU Rice
www.sustainableeurice.eu