Testo di Luca Sessa
Foto di Andrea Di Lorenzo
Non ci si dovrebbe mai abituare alla bellezza. Essa sa rinnovarsi continuamente, evolvendo pur restando uguale a sé stessa. Possiamo trovarla in ogni cosa, in un gesto, in una persona, in una relazione di qualunque tipo, e la ritroviamo inevitabilmente nell’eredità culturale che attraversando secoli ed epoche è giunta a noi. In un momento di estrema sofferenza per il comparto museale con le chiusure forzate (e gli analoghi problemi vissuti dalla ristorazione) c’è un luogo intimo e dalla bellezza estrema che ha creato la perfetta fusione tra cultura e cibo, storia e gastronomia: il Caffè Doria a Roma. Un bistrot situato all’interno di Palazzo Doria Pamphilj, nato nel 1999 negli ambienti che un tempo ospitavano le scuderie nobili, come testimoniato dalla splendida fontana monumentale del ‘600 che serviva per abbeverare i cavalli.
Un recente progetto di ristrutturazione durato oltre 6 mesi ha permesso di mettere in luce i punti di forza di un ambiente i cui legami con l’arte sono esplicati da colori e materiali, quadri ed elementi d’arredo, un luogo trasformato da caffetteria e tea room in un locale dal richiamo internazionale senza snaturarne l’animo elegante. L’accesso riservato agli ospiti in visita alla Galleria d’Arte situata al piano superiore (oltre a quello principale in Via della Gatta) dona al Caffè Doria quel raffinato ruolo da accogliente rifugio gastronomico che sovente cerchiamo nei nostri viaggi all’estero. Roma come Parigi e Londra, grazie a una ristrutturazione che ha puntato tutto su una caratteristica peculiare di questo ambiente – gli alti soffitti e le imponenti colonne – sfruttando la verticalità ed impreziosendola con un ricercato rivestimento listellare in legno.
Storia e bellezza corroborate da un importante valore aggiunto, una rinnovata cucina che evita sovrastrutture e valorizza i prodotti attraverso una divertente autenticità. A guidare la brigata c’è Massimiliano Mazzotta, giovane 33enne che ha strutturato un menu essenziale composto da poche portate e che vuol donare eleganza al concetto di comfort food, lavorando su sapori ben presenti nella memoria palatale di ognuno di noi ma rinnovandoli e donando loro un tocco raffinato.
La cucina non è però l’unica protagonista: l’altra grande novità del Caffè Doria è infatti il Gin Trolley: ispirato ai grandi cocktail-bar anglosassoni, rappresenta una proposta esclusiva a Roma, con il bartender che arriva direttamente al tavolo con il carrello dei gin. Elegantissimo elemento di design realizzato appositamente per il locale nello stesso stile degli altri arredi, ospita a bordo oltre 20 Premium Gin provenienti da tutto il mondo, un’ampia selezione di acque toniche e garnish e tutto ciò che serve per preparare un Gin Tonic personalizzato.
Cotanta bellezza necessita d’esser supportata anche da sostanza, e la prova d’assaggio mette in luce una filosofia culinaria sicuramente idonea per il tipo di locale ma con una sorprendente nota autentica, quasi rustica, che risiede principalmente nella piacevole sapidità di alcune proposte. Il pasto è aperto dall’Alici alla beccafico in salsa d’arancia, piatto nel quale coesistono l’animo pungente del pesce e la nota rinfrescante dell’agrume; a seguire la proposta più elegante, la Misticanza erbe e fiori con vinaigrette al miele e passion fruit, piacevole alternanza di sapori e consistenze che introduce la portata principale, gli Gnocchi di patate, crema di scarola, fonduta di provola affumicata e pancetta. La nota affumicata della provola rende estremamente avvolgente il piatto caratterizzato anche dalla pregevole fattura tecnica degli gnocchi. Segue il Salmone marinato, crema d’aglio dolce e aneto con insalatina selvatica, altra buona proposta anche se leggermente meno intrigante delle portate precedenti, e in chiusura proviamo il dessert Ricotta, pere e crumble salato, a cui manca un po’ di amalgama.
Caffè Doria
Palazzo Doria Pamphilj
Via della Gatta, 1/a – 1/b
Tel.: +39 06 6793 805
https://www.facebook.com/caffedoriaroma/