Testo e foto di Barbara Marzano
Definite la bellezza. Senza inciampare in stereotipi e senza sfogliare le rubriche rosa di Cosmopolitan. Oppure anziché definirla, vivete la bellezza come un sogno a occhi aperti. Compagnia dei Caraibi contribuisce a rendervela più semplice. Complice nella creazione del bello, inteso come valore aggiunto al nostro day by day, l’azienda mette a fuoco i bisogni del mondo quanto le sue aspettative, per vedere finalmente un orizzonte comune: la Qualità. Seleziona uno dopo l’altro i protagonisti del suo skyline, profilato da più di 650 spiriti, perdendosi tra i continenti e scavando nelle tradizioni, consapevole che “le merci senza le idee non hanno anima.” D’altronde la contemporaneità ha bisogno di essere cresciuta dalla tradizione per poter restituire al mondo una storia, fatta di tempo, luoghi e viaggi onirici intrisi da uno stupore ingenuo e un entusiasmo rinnovato. Compagnia dei Caraibi ricerca senza tempo, riscopre antiche formule per farle rinascere – da sei generazioni – sigillando ogni prodotto con la garanzia di una qualità dall’anima etica, in cui contano ancora gli sguardi, le parole e la capacità di ascoltare.
Fare spirito partendo dallo spirito di ognuno. Una ricerca che si interroga e indaga sull’anima del prodotto ma anche dei produttori e, perché no, di chi avrà il piacere di conoscerne il gusto. Non è solo un prodotto in bottiglia, ma un porto in cui ormeggiano valori condivisi che non vogliono arenarsi altrove. Insomma, la collezione di spiriti di Compagnia dei Caraibi è il risultato di un’esplorazione continua, instancabile, portata avanti dai mercanti di tutto il mondo, dalle loro intuizioni e dai loro incontri. Primo fra tutti quello con il Piemonte, punto di partenza e di ritorno dopo ogni viaggio esotico della Compagnia. Un’enciclopedia raccontata a Milano all’interno di Cross + Studio, durante “Dreamland”, un evento aperto solo alle anime più curiose, quelle che non hanno saputo rifiutare un last minute in Giappone, negli Stati Uniti o ai limiti della Costa Brava, offerto dalla selezione di spiriti di casa, presenti fisicamente all’evento per definire le componenti essenziali della Compagnia.
Apre quindi le danze madre natura, sotto le vesti di Gin Mare, seduta ai piedi di sontuose meduse avvolte dalla brezza marina di un gin mediterraneo e aromatizzato con i suoi botanici principali: basilico dall’Italia, timo dalla Turchia, rosmarino dalla Grecia, agrumi dalla Spagna e l’oliva a arbequina cultivar tipica della Catalonia. Un gin che non si accontenta di una sola cittadinanza, ma preferisce accostare accanto ai classici ginepro, coriandolo e cardamomo, profumi che reclamano la paternità mediterranea.
Compagnia dei Caraibi è natura, sì, ma anche sostenibilità. Se si parla di vodka, infatti, Koskenkorva fa la sua entrata in scena direttamente dalla Finlandia, esibendo il carattere onesto forgiato dalla produzione di orzo coltivato in agricoltura rigenerativa. Ma anche la tequila ha il suo perché. La Dama infatti mette sullo stesso piatto della bilancia uomo e natura, con una produzione che segue i dettami della lavorazione biologica nella zona di Los Altos, Jalisco, ideale per la coltivazione del Tequila. E se si vuole restare sui gin, all’appello risponde anche Caorunn, scozzese nell’anima e patriota della produzione artigianale, che seleziona i migliori cereali per creare distillati in piccoli lotti, realizzati esclusivamente seguendo processi produttivi artigianali.
Anche la bellezza, valore indiscusso per la Compagnia, legata all’integrazione quanto alla multiculturalità, ha trovato il suo spazio con Vermouth Carlo Alberto, unico al mondo e privilegiato da ingredienti rari e procedure antiche. Un vermouth che mostra come sia possibile uscire dagli schemi rimanendo agganciati alla tradizione, soltanto perché è l’istinto a chiederlo. Chiude il benvenuto l’arte, implicitamente connessa alla bellezza, che ritrova un’affinità tra la distillazione e la street art, con il rum Diplomatico, ritratto in un murales in corso d’opera, pronto a rendere partecipe ogni ospite.
Educare al bene per diffondere cultura: la cultura del bere consapevole. Più che l’obiettivo di Compagnia dei Caraibi, un percorso coinvolgente, vivo e aperto a tutti. Solo per provare l’irripetibile, per assaporare cocktail, vermut, calici, direttamente con chi gli ha dato vita. Ogni assaggio è un incontro mistico, un appuntamento a tu per tu con la mente che ha trovato l’alchimia perfetta di ingredienti conosciuti in un viaggio. In altre parole, una collezione dedicata a chi è sempre pronto per un check-in verso i confini del mondo.