Testo di Letizia Gobio Casali
Foto cortesia di Gin Mare
Ogni anno nel Mediterraneo finiscono 230 tonnellate di rifiuti; in pratica, un camion al minuto. E i resti di plastica non si trovano solo sopra il pelo dell’acqua, ma anche sotto, degradandosi in micro e nano plastiche che finiscono negli stomaci dei pesci e poi nei nostri. Sono dati terribili, quelli precisati da Stefano Sibona – responsabile della divisione subacquea di Mare vivo, Fondazione Ambientalista ETS riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – nel corso di un evento stampa tenutosi a Portofino la scorsa settimana. Ma sono anche uno stimolo a operare urgentemente in favore dell’ambiente marino e indirettamente delle persone che vivono il mare.
Ecco perché Gin Mare, prodotto premium che ha nel mare Mediterraneo il suo centro di riferimento, da tre anni conduce una campagna denominata Mare Mio per ripulire le acque dai rifiuti e dalla plastica e così preservarne la bellezza. L’iniziativa ha debuttato a Capri nel 2021, in modo empirico, grazie a un marinaio che ogni giorno ripuliva la celebre Grotta Azzurra e da lì progressivamente si è estesa a Camogli e Portofino nel Golfo del Tigullio, a Porto Ercole all’Argentario, e a Pantelleria, la perla nera della Sicilia, raccogliendo – con due uscite settimanali su imbarcazioni tipiche del territoriopersonalizzate da Gin Mare – circa 1 tonnellata di rifiuti, grazie anche all’azione sinergica delle 4 destinazioni che hanno preso parte alla terza edizione dell’attività. Dal 2021 Mare Mio beneficia della collaborazione con Marevivo, l’associazione nazionale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con oltre 35 anni di esperienza nella tutela dei mari e delle sue risorse.
Da quest’anno però Splendido Mare, gemma dell’hotellerie situata a Portofino facente parte del gruppo Belmond, si è unita all’iniziativa, motivando lo svolgimento della conferenza stampa nella località ligure, peraltro in continuità con le iniziative in favore della sostenibilità promosse dal gruppo alberghiero internazionale in tutte le località in cui è presente. A cementare la collaborazione tra il prestigioso brand e l’hotel amato dal jet set (che da qualche tempo ha inserito nella sua offerta di ristorazione DaV Mare, un avamposto della famiglia Cerea sulla nota piazzetta) è la volontà comune di sensibilizzare ed educare tanto la popolazione locale quanti i turisti alla salvaguardia e valorizzazione delle coste italiane. La parallela collaborazione tra le imbarcazioni firmate Gin mare e Marevivo ha consentito invece di pesare e classificare il materiale raccolto, che in maggioranza consiste di incarti di caramelle e patatine, cannucce, forchette, coltelli, cucchiai, sacchetti, contenitori e bottiglie di plastica; molti gli scarti usa e getta.
Tra i ritrovamenti ricorrenti anche attrezzi da pesca (come lenze e reti abbandonate), pezzi di ombrelloni da mare, pinne e boe da ormeggio. E non è un caso: il citato Sibona spiega che “per quanto la cosiddetta legge salva mare, in vigore dal 25 giugno 2022, abbia semplificato la gestione di rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti nelle acque, a oggi mancano i relativi decreti attuativi”. Il che significa che“se un privato oggi raccoglie la plastica deve pagare per smaltirla e se un pescatore perde una rete, pure di plastica, viene sanzionato se la riporta e quindi è “incentivato” ad abbandonarla di nascosto. L’obiettivo, dunque, è arrivare all’elaborazione di decreti che supportino la cooperazione tra più soggetti in favore dell’ambiente e che prevengano, tramite barriere fluviali, l’inquinamento del mare. E se Gin Mare ha voluto invitare il suo pubblico a sostenere il suo impegno ecologista con lo slogan “Mare Mio è anche Tuo!”, non va dimenticato che la visione del Mediterraneo come patrimonio comune vanta una lunga tradizione. Perché già i romani chiamavano il bacino che unisce l’Italia alla Grecia alla Spagna “mare nostrum”, il nostro mare. E dalla condivisione dei confini la speranza è che possa nascere la consapevolezza che porta – mediante piccoli gesti di civiltà come il non gettare più rifiuti in mare – a grandi cambiamenti. Per l’ambiente e per noi stessi.