Testo di Gualtiero Spotti
Foto di Benedetta Bassanelli
Il nome scelto per il ristorante, Bolle, dice in maniera ben chiara dell’idea da parte sia del cuoco, il trentaseienne siciliano trapiantato a Bergamo Filippo Cammarata, che della azienda Agnelli, produttrice di rinomate pentole e attrezzi da cucina, di partire con il piede giusto proponendo esperienze gastronomiche a dir poco spumeggianti. Alle porte del capoluogo orobico, e al primo piano di uno show room che raccoglie molta della produzione più significativa di Agnelli, da qualche mese a questa parte ci si diverte con una cucina dal taglio creativo ma anche piacevolmente solida, per chi non si accontenta di mere divagazioni intellettuali da tavola.
Una serie di caratteristiche che Cammarata ha saputo in qualche modo riunire facendo tesoro di esperienze tra Italia ed estero (Bottura, Romito, ma anche Virgilio Martinez al Central di Lima) e passando attraverso qualche cucina più popular e tradizionale proprio a Bergamo nel ristorante Cece e Simo. L’ambizione però si vede non poco nel piatto, con preparazioni che, in questa stagione, si lasciano alle spalle i giochi di fine estate e si gettano a capofitto nella cucina da pieno autunno, con carni e selvaggina che la fanno da padrone e il sottobosco e l’orto a regalare piacevoli cremosità e forti sensazioni della terra.
Gli Gnocchi di zucca con salmì di lepre e olio di cime di rapa creano un ponte divertente tra Nord e Sud Italia, il Risotto con oro, crescione, mela e caviale, si muove sui diversi piani, non solo quello della citazione marchesiana, e unisce in un sol colpo piacevolezza contadina e lusso, il Germano con tarassaco e miele (e non miele di tarassaco…) regala una delicata speziatura che fa da contrappunto alla dolcezza del miele, il Cous cous di gambero rosso e il Cappone in capponata ricordano a tutti le origini del cuoco, mentre gli Spaghetti al ristretto di funghi e mirtilli acidi sono un bell’esercizio di stile tra equilibri non sempre facili da trovare. Il ricco menu degustazione denominato Wanderlust è un buon veicolo di conoscenza per chi si avvicina alla cucina di Cammarata e al tempo stesso un raccoglitore esaustivo della versatilità che offre Bolle come ristorante.
L’ambiente, con una quarantina di coperti al massimo della capacità, regala, in un’unica grande sala caratterizzata da grandi cerchi che dividono i tavoli, la perfetta intimità e una sensazione minimal che ben si sposa con il percorso creato dal cuoco. La carta dei vini non può che celebrare le bollicine, chiaramente, ma c’è anche spazio per etichette meno convenzionali che attirano l’attenzione dei bevitori di vini naturali e biodinamici. Un indirizzo, in sostanza, da tenere d’occhio per tante ragioni. La provincia di Bergamo, da sempre fucina di talenti e casa di indirizzi che sfiorano il mito (non ci può non citare Da Vittorio della famiglia Cerea), negli ultimi anni aveva perso per strada qualche pezzo da novanta della ristorazione e ha anche patito la chiusura di indirizzi storici, m riparte di slancio con una bella novità dove idee e talento non mancano. Insomma, qualcosa Bolle in pentola…
Bolle
Via Provinciale, 30
Lallio (BG)
Tel: +39 035 0900208
Tel: +39 035 0900208