Testo di Andrea D’Aloia
Foto cortesia di Velier
La recente joint venture tra Velier, l’azienda guidata da Luca Gargano, ed EcoSpirits la società tecnologica di economia circolare di Singapore vuole rivoluzionare – di nuovo – le regole del beverage, questa volta partendo dalla catena distributiva dei distillati: perché soltanto coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo… lo cambiano davvero.
Immaginare il futuro è diventato un gesto da compiere senza paura. Dotandolo d’una visione solida, dell’urgenza di strategie e risposte che prima non c’erano, e costruendo – in qualche maniera – un sentire collettivoin cui le persone si riconoscano, attorno al quale si connettano tra loro. E c’è bisogno di qualcuno così folle da immaginare quei sogni impossibili e sempre troppo grandi, che li sappia sintetizzare e che sappia dargli finalmente forma: riscrivendo paradigmi, inventando nuovi modi di vedere le cose e di agire, mettendo il proprio piccolo tassello nel mondo e iniziando a cambiarlo. Significa metterci la faccia, dare l’esempio, fare qualcosa di maledettamente tangibile. Anche prendendosi dei rischi. Velier è un’azienda che ha sempre colpito per la capacità di guardare le cose da un’altra angolazione, su livelli e profondità diversi. Dev’esserci stato un momento preciso, tempo fa, in cui davvero la faccenda ha smesso di essere “soltanto” importare e distribuire grandi distillati, liquori e vini (cosa che – tra l’altro – fanno decisamente con successo). Un Big Bang in cui tutto è diventato parte di una visione più grande, che ha fatto convergere attorno a Luca Gargano e al suo gruppo la valorizzazione dei territori, la promozione delle eccellenze e delle agro-biodiversità, le connessioni con chi – come loro – riesce a immaginare le cose in modo molto diverso da come sono sempre state. Senza farlo per moda, ci credono davvero, semplicemente perché sentono sia una cosa giusta.
Unire le forze “tra simili”, a quel punto, diventa un fatto inevitabile. L’impresa impossibile, l’idea folle più recente – dopo aver rivoluzionato nel tempo diversi aspetti del beverage di qualità – è di riscrivere le regole della catena di distribuzione dei distillati: questa è la ragione della joint venture tra il gruppo genovese ed EcoSpirits, società tecnologica di economia circolare con sede a Singapore. Quest’ultima, fondata nel 2018 da Paul Gabie (Ceo anche di Proof & Company, uno dei principali distributori di alcolici del Sud-est asiatico), ha depositato in questi anni una serie di brevetti esclusivi: riconducono a un sistema di distribuzione circolare innovativo che – stando alle stime – sarà capace di ridurre del 91% il carbon footprint, parametro che determina gli impatti ambientali delle attività dell’uomo sui cambiamenti climatici, intervenendo su fattori come il packaging, la movimentazione e lo smaltimento delle bottiglie (e sul meccanismo del loro vuoto a rendere).
La new company Ecospirits Operator Italy Spa(di cui Velier deterrà il 90%) porterà dunque anche nel nostro paese la tecnologia degli Ecotote, recipienti realizzati in plastica stampata a iniezione e acciaio. Sono box resistenti, riutilizzabili e riciclabili, facilmente impilabili e stoccabili con poco ingombro in magazzino, oltre che visivamente accattivanti da poter essere esposti a vista nei locali. Al loro interno c’è un’ampolla in vetro da 4,5 litri (quantitativo che corrisponde alla cassa di distillati consegnata ai locali, a cui siamo abituati) riempita direttamente da Ecospirits in appositi impianti semiautomatizzati chiamati Ecoplant. Una volta vuotato l’Ecotote tornerà alla base – a Novi Ligure – dove verrà disassemblato, sterilizzato, riempito nuovamente e reintrodotto in distribuzione, moltiplicando il suo ciclo di vita centinaia di volte e andando ad abbattere in maniera significativa il numero di bottiglie in circolazione: ogni anno agli spirits ne sono destinate circa quaranta miliardi, che generano circa ventidue milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
L’Ecotote è dotato di un comodo misuratore elettronico Smart Pourer, che può essere utilizzato sia per sostituire il jigger per la dosata da 40 ml o 50 ml o come refill da 500ml o 700ml per le bottiglie a bancone. In quest’ultimo caso il cocktail sarà sempre servito dal suo recipiente originale, conservando l’eleganza del pouring e l’identità dei brand. Uno dei vantaggi è che anche la bottiglia possa essere riutilizzata più volte: a ogni occasione di refill corrisponderà la scansione di un QR code, per tracciare e gestire digitalmente il lotto o le giacenze di magazzino, togliendo tempo alle attività di backoffice. Inoltre, la precisione della dosata eliminerà gli sprechi.
Quella di Ecotote è una struttura in cui convivono armoniosamente tecnologie all’avanguardia e artigianalità, che serve le maggiori economie europee come Germania, Regno Unito, Francia, Danimarca e Svizzera, ricevendo ottimi feedback. Tra l’altro a costi irrisori per chi voglia esserne incluso, il che rende la piattaforma alla portata di chiunque. Ecospirits Italia lo ha “testato” in anteprima questa estate, in una ventina di selezionatissimi locali a copertura di tutto il territorio nazionale, numero che secondo le intenzioni raggiungerà le 100 unità entro fine anno, in una logica di piccoli passi che farà da rodaggio a tutti i passaggi di sistema.
Al momento sono otto i brand inclusi nel progetto, best seller e marchi noti dal catalogo Velier come i gin italiani Engine e Portofino, la vodka T&T, il rum jamaicano Hampden, la cachaca Yaguara, il rum Clairin Communal haitiano. Nessuna limited edition o chicche da intenditori, ma prodotti di qualità destinati a “viaggiare” su grandi numeri. Ovviamente non è escluso che in futuro l’offerta venga ampliata a più etichette.
C’è un ultimo aspetto che racconta bene la portata di questa piccola rivoluzione: l’EcoSpirits Forest program, progetto di riforestazione nelle zone pluviali a rischio disboscamento di Sumatra, Borneo e Thailandia: a ogni ciclo di Ecotote corrisponderà un albero piantato in tempo quasi reale, certificato da un tracciamento QR code attraverso cui ogni locale potrà seguire la crescita della propria foresta ed essere partecipe del cambiamento innescato.
Concetti green come “impatto ambientale”, “lotta allo spreco”, “tutela delle risorse” hanno giustamente conquistato la loro importanza nelle analisi dei modelli operativi per come li conosciamo oggi: sono questioni non più rimandabili e che spesso sono rimaste parole vuote, intenzioni sospese, greenwashing, iniziative infinitesimali. Forse è davvero arrivato il momento di impegnarsi concretamente, su larga scala e in uno scenario di lungo prospetto. Può realizzarsi qualcosa di straordinario, se ci si impegna a farlo accadere. Il progetto EcoSpirits ce lo dimostra: perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo…lo cambiano davvero.
www.velier.it
www.ecospirits.global
Ecco i locali dove è possibile trovare Ecotote in Italia:
Coconuts, Rimini
1870 Drinkin’ Kitchen, Bra (CN)
Six Senses Rome, Roma
L’Antiquario, Napoli
Aman Venezia, Venezia
Three Monkeys, Imperia
Puntosette, Torino
Strizzi Garden, Firenze
Casa Gotuzzo 1652, Chiavari (GE)
Hotel Castiglion Del Bosco, Montalcino (SI)
Il Bistrotto, Bogliasco (Ge)
Enoteca Da Giannino, Stresa (VB)
Piro Piro Bistrot, Reggio Calabria
Piano 35 Lounge Bar, Torino
Saloon Keeper 1933 Cocktail Bar, Lecce
Jerry Thomas Speakeasy, Roma
Piano Susci Italiano, Gioia del Colle (BA).