Testo e foto di Isabelle Grabau
Firenze, Natale, luci, regali. Sì, regali bellissimi, come quelli che ho ricevuto con l’invito a una cena-evento all’Helvetia & Bristol di Starhotels Collezione, e poi la Spa, una magnifica prima colazione firmata Iginio Massari, una passeggiata alla scoperta del quartiere e del mercato di Sant’Ambrogio e un pranzo al Teatro del Sale del Cibrèo. Andiamo per ordine, l’accoglienza è calda e attenta, il concierge conosce già il tuo nome, in camera ci sono cioccolatini, fiori freschi e un pensiero firmato Pineider con tanto di iniziali, la Spa è bellissima e rigenerante, calore, relax e bellezza si diffondono a tuttotondo, dall’ambiente ai servizi. L’Helvetia & Bristol si presenta come “icona dell’ospitalità” dopo il progetto di ristrutturazione e ampliamento senza precedenti, che ne ha preservato l’originale struttura ottocentesca, arricchendolo nel 2021 dell’ala Bristol, situata nell’edificio adiacente. Oggi, il progetto esprime l’anima autentica della città e il suo “sense of place”, creando una connessione intima con il territorio, grazie al contributo prezioso di grandi maestri artigiani fiorentini.
Starhotels, primo gruppo privato alberghiero italiano, di proprietà fiorentina, è leader nell’ospitalità a 4 e 5 stelle. Il gruppo vanta 30 hotel – per un totale di oltre 4.200 camere e residenze di lusso – situati nel cuore delle migliori destinazioni italiane oltre a Londra, Parigi e New York. I prestigiosi Starhotels Collezione si distinguono per la loro posizione strategica, il design ricercato degli ambienti e un servizio personalizzato.
Chef Oscar Severini-Cibrèo – Foto cortesia di Starhotels
La cena evento Tartufo e Tradizione voluta da Starhotels – da sempre ambasciatrice del Made in Italy nel mondo – e organizzata al nuovo Cibrèo Ristorante & Cocktail Bar dell’Helvetia & Bristol ha l’obiettivo di sottolineare l’impegno nella valorizzazione delle eccellenze italiane anche in ambito ristorativo, in Italia e all’estero. Una serata esclusiva in un luogo raffinato, con un’atmosfera cosmopolita dove godere di un aperitivo d’autore al Cocktail Bar o di una cena speciale nel pieno centro storico fiorentino, che ha voluto esplorare “due cucine vocate alla tradizione e alla sua interpretazione contemporanea più autentica”.
Si sono incontrati per una cena a 4 mani Ugo Alciati – chef stellato, erede di una famiglia che ha scritto la storia della cucina italiana con Guido Ristorante di Serralunga d’Alba, che firma dal 2017 il menu del Ristorante L’Assaggio dell’hotel Castille Paris, sempre di Starhotels Collezione – e il padrone di casa Oscar Severini, executive chef dei ristoranti del Gruppo Cibrèo, per anni al fianco di Fabio Picchi e testimone diretto di un fare cucina “alla Cibrèo” che è diventata leggenda.
Due identità culinarie diverse ma affini, con il Tartufo Bianco a fare da filo conduttore. Due cucine con tanti punti in comune e due tradizioni gastronomiche importantissime, quella toscana e quella piemontese, che si uniscono in un percorso alla riscoperta delle radici di piatti che sono dei veri classici contemporanei. Ma non solo questo, i due chef si sono incontrati in una commistione di intenti, seppur provenendo da due regioni differenti. Le radici della loro esperienza hanno un punto comune: valorizzare la grande cucina italiana rispettando prodotti, territorio e tradizione, conferendogli però una lettura molto personale, che, durante la cena, si è presentata con un menu unico dove, a tratti, era difficile capire quale fosse la mano dello chef.
Le incursioni del front man del Cibrèo Giulio Picchi, figlio del grande Fabio Picchi creatore del Cibrèo, lasciano intendere la grande passione nel portare avanti con rispetto, e con carattere, il lavoro del padre. “Amiamo fare cose insieme agli altri, è un’occasione di crescita e di scambio, è la base della cucina e ci riempie di energia” racconta durante la cena. Goduria a ogni piatto, il tartufo bianco ha incorniciato i sapori con quell’aroma sublime, intenso e al contempo delicato: entusiasmanti il Cappuccino di Severini e gli storici Agnolotti di Lidia di Ugo Alciati.
Il menu della cena (proposto a 145 euro):
– Vitello tonnato secondo la ricetta tradizionale del Ristorante Guido dal 1961 (rigorosamente tagliato a mano)
– Cardi gobbi di Nizza Monferrato con pere e acciughe e tartufo bianco
– Cappuccino di cardoncelli con crema di patate, fondo bruno e tartufo bianco
– Agnolotti di Lidia al sugo d’arrosto e tartufo bianco
– Coniglio arrotolato ripieno di salsiccia con cipolline in agrodolce e tartufo bianco
– L’Abetone quasi un Mont Blanc, fatto alla aaniera del Cibrèo
Il saluto finale degli chef è stato accolto da un grande applauso, e Ugo Alciati, alla domanda di come si fossero trovati insieme in cucina, ha risposto chiaramente “Ci siamo supportati l’uno con l’altro, io ho aiutato a impiattare i suoi piatti e viceversa, con grande naturalezza: in cucina ci si capisce sempre, si parla un linguaggio universale”.
Il giorno successivo…
Per non farci mancare nulla, abbiamo approfittato della bellissima – e buonissima – prima colazione dell’Helvetia & Bristol firmata Iginio Massari. Poi siamo partiti alla scoperta del quartiere di Sant’Ambrogio e del suo mercato rionale, infine un viaggio nel mondo Cibrèo. Un salto al Cibrèo Ristorante poi al Caffè del Cibrèo, poi al Cibleo (fusion tra cucina giapponese e fiorentina) e infine, corso di cucina al Teatro del Sale e lunch con degustazione di piatti tipici della cucina del marchio, di cui parleremo prossimamente.
Solo un’ultima piccola nota su Giulio Picchi e il Teatro del Sale dove regna un’energia scoppiettante. È un luogo veramente unico, che, oltre a proporre una formula geniale, da anni è un aggregatore di culture, etnie e tradizioni nel quartiere fiorentino di Sant’Ambrogio. Il Teatro del Sale è un teatro-circolo per tesserati (tutti si possono tesserare) che propone una serie di eventi bellissimi, da pièce di teatro a concerti, e dove è possibile assaggiare la cucina firmata Picchi in chiave conviviale, semplice e accessibile a tutti. Ho fatto la tessera online in treno e ho prenotato subito per il giorno dopo, per lo spettacolo dedicato a Battisti. Una serata bellissima e che spero rifarò spesso. Antipasti al buffet come se piovessero, due primi, due secondi, dolce, a ogni portata gli ospiti si alzano e vanno a recuperarsi la propria portata dalla finestrella della cucina, perché una campana avverte quanto il prossimo piatto è pronto; ognuno fa qualcosa, la tavola si sparecchia autonomamente se si vuole. Un’atmosfera estremamente conviviale che si chiude in bellezza con un’ora circa di spettacolo. Se vi trovate a Firenze andateci. Il costo di cena-spettacolo è di 35 euro + tessera annuale.
Helvetia & Bristol Firenze
Via dei Pescioni, 2
50123 Firenze (FI)
www.collezione.starhotels.com/it/i-nostri-hotel/helvetia-e-bristol-firenze