Testo di Gualtiero Spotti
Foto cortesia di Chic Nonna
Palazzo Portinari Salviati, a Firenze, è un’oasi di bellezza nobiliare che consegna all’ospite delle stanze (o a chi varca la soglia d’ingresso anche solo per un te pomeridiano) uno spaccato di lusso cinquecentesco trasportato ai giorni nostri lungo la trafficatissima e iper-turistica Via del Corso.
Qui, tra queste solide e antiche mura, hanno abitato, tra gli altri, Beatrice e il granduca Cosimo I, ma l’edificio è stato anche, per diversi decenni, sede di una banca. Oggi, riportato all’antico splendore con restauri artistici che hanno rimesso in primo piano i suoi splendidi affreschi e la ricca architettura, è diventato una delle punte di diamante della catena di hotel di lusso LDC (di proprietà taiwanese) e ospita al suo interno il nuovo ristorante fine dining di Vito Mollica, chiamato ironicamente Chic Nonna, insieme al più informale Salotto Portinari Bar e Bistrot, anch’esso a cura del cuoco di origini lucane.
Se però in quest’ultimo, perfetto per un business lunch o per una sosta golosa più informale, va in scena una cucina dal buon senso italico che mette d’accordo tutti, per i fuochi d’artificio e il taglio sartoriale di Mollica ci si deve obbligatoriamente spostare di qualche metro, da Chic Nonna.
Già il nome, stuzzicante, riconduce a uno stile dove si vuole mantenere i piedi ben saldi in una tradizione senza tempo, ma capace di nutrirsi e rinnovarsi con tocchi di attualità ben controllata. Se vogliamo, l’equilibrio dei piatti che caratterizzano i menu degustazione, così come la carta, rappresenta una piacevole costante che oltre a definire le indiscusse qualità del cuoco (validamente supportato dai due executive Rosario Bernardo e Paolo Acunto), ribadisce la versatilità di grandi preparazioni classiche, declinate in funzione di prodotti locali e non che ne modificano la percezione al palato.
Vedi il Crudo di capesante con cime di rapa e mela annurca, il Risotto al melograno con lepre selvatica e pistacchio salato, o il Lombetto di capriolo arrostito con pastinaca e salsa dolce forte (tipica del senese, dove vengono rosolati nel burro pinoli, uvetta, panforte sbriciolato, aceto rosso, cioccolato fondente e fondo ridotto di selvaggina).
Il lato più chic dell’esperienza a tavola non trascura in ogni caso di rifarsi di tanto in tanto alla grandeur gastronomica d’oltralpe, tra le ottime ostriche firmate David Hervè o la Terrina di foie gras con pere e vermut ambrato (ma c’è anche il jamón Joselito 40 mesi iberico, all’occorrenza), mentre gli amanti dei piatti veg trovano pane per i loro denti nel percorso chiamato Rubabriciole, che si apre con la deliziosa e quasi afrodisiaca Melanzana marinata al miso, con cioccolato, lamponi e peperoncino.
La carta dei vini curata da Clizia Zuin mantiene dritto il timone su etichette di nome e certezze che si dividono tra Italia ed Estero, ma potrebbe anche essere ampliata con qualche bottiglia dedicata al bere moderno sicuramente meno convenzionale ma non così lontano idealmente da un perfetto matrimonio con le preparazioni mai banali di Mollica.
Intanto, in occasione dell’imminente Pasqua, il fratellino piccolo del Bistrot Salotto Portinari propone un menù dai toni primaverili, stagionale e con suggestioni anche regionali, tra un Risotto con gli asparagi e salsa al cacciucco e una Colomba maison con zabaione al Vin Santo e gelato alle mandorle a chiudere il cerchio.
Chic Nonna e Salotto Portinari Bar & Bistrot
Via del Corso, 6
50122 Firenze (FI)
Tel: +39 055 5353555
www.chicnonna.com