Testo e foto di Luca Sessa
Unire in un importante sodalizio gastronomico due eccellenze del territorio toscano per promuovere il loro utilizzo in tutto il territorio italiano. Questo l’obiettivo di Chianina & Syrah, manifestazione ideata e promossa da Vittorio Camorri di Terretrusche Events, insieme al Consorzio Vini Cortona e al Comune della Valdichiana, giunta quest’anno alla settima edizione. Lo storico borgo etrusco di Cortona con i suoi antichi palazzi, stretti vicoli e botteghe artigiane è da sempre la sede dell’evento svoltosi questa volta negli spazi dell’ex convento Sant’Agostino, struttura risalente al XIII secolo e oggi adibito a centro convegni. Nelle sue sale, organizzate intorno al chiostro affrescato con episodi della vita di Sant’Agostino, si sono alternati convegni, masterclass, cooking show e degustazioni. Nel Teatro Signorelli, situato nell’omonima piazza e progettato in perfetto stile neoclassico da Carlo Gatteschi nel 1854, si sono invece tenute le cene di gala che hanno avuto come protagonisti i tanti chef giunti da ogni angolo del nostro paese.
“L’idea della manifestazione nasce dalla volontà di creare e promuovere il legame tra i due prodotti. La Chianina, razza etrusca allevata anche dai romani e dalle origini antiche, è stata il motore della Valdichiana, consentendone la bonifica e permettendo d’avviare una decisiva fase di sviluppo del paese. Provengo da una famiglia di allevatori e commercianti di bestiame, posso dire d’essere cresciuto in una stalla, e come organizzatore di eventi ho sentito il dovere di valorizzare questo animale, portandolo dalla campagna alla città. In passato i contadini che si recavano a Cortona indossavano il miglior vestito, e da quella tradizione ho preso spunto per provare a nobilitare il loro lavoro. Allo stesso tempo, anche il Syrah è un elemento identificativo del territorio e di Cortona nello specifico, trovando terreno fertile a partire dagli anni 60” sottolinea Vittorio Camorri. E aggiunge: “Ci piaceva far qualcosa di differente rispetto alle classiche anteprime del vino e abbiamo quindi pensato all’abbinamento tra i due prodotti, in modo che potessero valorizzarsi reciprocamente. La partecipazione di chef e amici provenienti da tutta Italia permette di nobilitare la Chianina e il Syrah. Nel corso di questi anni molto ristoranti hanno inserito i nostri prodotti in menu. Un territorio può esser raccontato anche a tavola, creando un nuovo veicolo di promozione turistica”.
Due eccellenze di assoluto valore che trovano piena armonia gustativa nel loro abbinamento. Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp è la carne fresca ottenuta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, di età compresa fra i 12 e i 24 mesi. Le origini, come detto in apertura, risalgono all’epoca preromana e la zona di allevamento comprende vari territori tra cui Umbria, Marche, Abruzzo e Molise e alcune province tra cui quelle di Bologna, Ravenna, Benevento, Avellino e Frosinone, oltre naturalmente a varie zone della Toscana. Un prodotto in commercio tutto l’anno, dalla carne succulenta e nutriente, di grana fine e dal colore rosso vivo, conosciuto soprattutto nel taglio della “bistecca alla Fiorentina”. Il Syrah è invece un vitigno internazionale oggi presente nella Valle del Rodano, Sudafrica, Australia, California e Sudamerica. Di origini incerte (le ipotesi più accreditate lo legano all’Iran per la città di Shiraz e a Siracusa per la contrazione dell’antico nome Syracousai) è un vitigno a bacca nera, con riflessi bluastri, con buccia molto pruinosa e con acini di medie dimensioni.
La sinergia tra una carne italiana e un vitigno internazionale ha quindi caratterizzato una tre giorni che ha permesso di degustare etichette nazionali e francesi, di scoprire la cucina toscana autentica nelle sue tante forme gustative, dalla Zuppa del carcerato alla Trippa alla Cortonese, e di assaporare le personali interpretazioni fatte dai tanti chef ospiti. Una alternanza di sapori e consistenze con tre differenti percorsi di degustazione che, nel corso delle cene svolte nell’elegantissimo scenario del Teatro Signorelli, hanno messo in luce la valenza di alcune proposte.
Tra i tanti piatti, meritano sicuramente una menzione Non vuole essere un risotto di Fabio Groppi, con la particolare fusione tra riso e zucca dall’avvolgente effetto al palato, la Polpetta di Chianina alle spezie con cipolla arrostita di Silvia Baracchi che giocava in casa, essendo cresciuta a Cortona, e il Brodo di bucce di verdure arrosto al limone con bottoni di brasato di Chianina di Emiliano Rossi. “Il consuntivo di questa ultima edizione è sicuramente positivo e ci incoraggia a dare nuova linfa al percorso evolutivo che abbiamo immaginato. Questa formula funziona e a testimoniarlo ci sono i numeri dei tanti visitatori, giunti a Cortona in un momento di bassa stagionalità turistica. Il passo successivo è quindi rappresentato dal Chianina & Syrah in Tour, un evento itinerante da portare nei territori in cui si coltiva questo vitigno, dalla Sicilia alla Francia, per raccontare il valore delle nostre eccellenze” dichiara a fine manifestazione Vittorio Camorri.