Testo e foto di Barbara Marzano
Da qualche anno sembra che l’hinterland milanese riesca sempre più a strappare alla città qualche meneghino curioso, per saziarlo con un inaspettato scorcio gastronomico di cucina liquida. È il caso di Bar is the name, un progetto più che un cocktail bar, avviato da Ambrogio Ferraro, classe 1994, nel 2022. Dopo un inizio di carriera, a soli 16 anni, nel mondo dell’hospitality luxury tra Svizzera, Inghilterra, Francia, Austria e Germania, trascorso a soddisfare le pretese del room service e della sala come cameriere e maître d’hôtel, Ambrogio si disincanta totalmente da questo mondo per riversare tutta l’ospitalità appresa nel mondo della miscelazione e degli spirits. Il beat che dà il ritmo a tutto quello che rappresenta Bar is the name è infatti il servizio, l’ospitalità di Ambrogio e dei suoi ragazzi, che non solo fa da contorno ai cocktail in sala, ma è il tratto distintivo di questo piccolo bar in quel di Busto Arsizio (MI).
Ambrogio: “Ho girato tanto e visto parecchi coetanei che avevano le loro stesse, piccole, ambizioni. Per tantissimi lavorare nell’hospitality non rappresentava altro che un lavoro passeggero, un passatempo che non sarebbe andato oltre la sua stessa natura. E questo mi ha fatto riflettere, tanto da portarmi ad aprire qualcosa di mio, a cui potermi dedicare a pieno”.
Lo stesso motivo gli ha dato modo di plasmare a suo piacimento l’anima di Bar is the name, essenzialmente incentrata sulla formazione, da quella del team a quella del cliente, attraverso una condivisione del proprio sapere. A marcare questo tratto distintivo sono proprio i corsi di formazione, al momentosu tè, caffè e distillati, tenuti in casa, direttamente nella sala del cocktail bar, piuttosto che nelle scuole di Busto, agli studenti che “stranamente” non vedono l’ora di partecipare alle lezioni di Ambrogio.
Ambrogio: “Penso che la formazione sia tutto. Lavoro con due ragazzi appena ventenni, Matteo, veterano che è qui fin dal primo giorno, e Paola, che da pochi mesi si è unita a noi. Ma ho avuto anche altri ragazzi che hanno iniziato qui e che, credendoci sempre più, hanno deciso di arricchirsi con master in giro per l’Europa”.
E se l’iniziazione parte con quest’ambizione, i discepoli di Ambrogio non possono che dimostrare tutto il loro savoir faire in sala, teatro di un servizio attento, mai affrettato e sempre sincero, che delinea il carattere spontaneo di Bar is the name e del suo team. Il servizio non è quindi che l’anticamera dell’ampio spettro di cocktail offerto da Bar, che viaggiando di menu in menu, cambia di continuo riflettendo di volta in volta il tema a cui rispondono. La primavera 2024 si apre infatti con Art nouveau, il successore di Start up e Lego, due mondi esplorati nelle stagioni precedenti. L’Art nouveau è un movimento artistico che parla di risorgimento e in questo caso specifico di un ritorno al mondo del bar, del post lavoro, della chiacchiera tra amici, del luogo dello star bene. Come in ogni altro menu delle stagioni precedenti, i cocktail hanno un prezzo universale di 10 euro, con la stessa qualità e preparazione di quelli che a poco più di 30 chilometri vengono serviti nella Milano da bere a cifre più esose.
Ogni creazione prevede ore e ore di preparazione che difficilmente vengono raccontate al pubblico, per evitare di confonderlo e sommergerlo di informazioni – per molti superflui – ma che invece ai palati più sofisticati vengono illustrate per filo e per segno. Da qui, l’idea di battezzare ogni cocktail con la materia prima signature dello stesso, come Zafferano, Camomilla e Fragolina, attori principali di questo menu primaverile.
Ogni cocktail si presenta come un twist su un classico, ma in realtà va ben oltre. Un gin tonic di Ambrogio, ad esempio, contiene 3 tipologie di kiwi – giallo, verde, rosso – in fusione con gin e rosa. Ma tutta la preparazione che c’è dietro resta solitamente celata, in modo da non ubriacare il cliente di informazioni e confortarlo invece con un “gin tonic”.
Ambrogio: “Presentare un gin tonic dei nostri con tutto il suo background potrebbe confondere la mente del cliente, magari anche disturbarlo. Quindi sì, parliamo di gin tonic, piuttosto che negroni, sbagliato, margarita, ma solamente per porre l’ospite in una comfort zone, per far sì che si ritrovi nei suoi standard abituali”.
Ogni menu stagionale prevede dai 9 ai 10 cocktail, più qualche extra, ciascuno servito nel proprio bicchiere, ereditato da clienti affezionati che credono in Bar is the name e che hanno deciso di donare i propri calici o coppe al “mercatino dell’usato” che Ambrogio ogni primavera allestisce direttamente in sala, per rivendere i propri e trovarne di nuovi con l’aiuto del pubblico. Art nouveau prevede, come i suoi predecessori, un menu ad hoc, questa volta raccontato attraverso le emoji che identificano la materia prima di ogni cocktail, quindi rosa, fragolina di bosco, violetta, gelsomino, zafferano, camomilla, rabarbaro, fiore (di Sakura) e fiore di sambuco.
Nomi semplicissimi, le preparazioni un po’ meno. Basta prendere Camomilla, il cocktail con Tanqueray 10 e cordial di camomilla dorata (Sauternes, Sake e prosecco dealcolizzati e infusi con camomilla indiana e fiori di arancio), o ancora il Gelsomino, champagne cocktail in vero stile anni 80, con infusi al gelsomino verde e bianco, cognac alla fava tonka e bitter, decorato con un’ostia a forma di fiore nebulizzata con liquore al gelsomino.
Cocktail serviti con ghiaccio home made, che dà ancor più carattere a ogni dettaglio del posto. Il team, utilizzando dei cooler in acciaio, ha la possibilità di creare forme ghiacciate differenti, dalla sfera, al triangolo e al rettangolo, e a seconda della necessità, di incastonare pezzi di frutta, caramelle o altro, all’interno del ghiaccio stesso. L’attenzione al dettaglio è tanto dentro ai cocktail quanto fuori, basti guardare le divise dei ragazzi, tassativamente salopette – che attraggono l’attenzione dei passanti occasionali che sbirciano nel dehor – ciascuna tematizzata secondo l’umore di chi la porta. La primavera di Art nouveau è servita, fatevi avanti.
Bar is the name
Viale Giuseppe Borri, 29
21052 Busto Arsizio (VA)
Tel: +39 351 885 6978
www.baristhename.com